“Sono qua a dieci metri d’altezza, all’altezza dei cavi elettrici. Vedo sotto i rocciatori che si stanno preparando con le corde. Vediamo quanto riesco a resistere”. Queste le ultime parole pronunciate da Luca Abbà il ragazzo che si è arrampicato su un traliccio prima della scossa elettrica e del conseguente schianto al suolo. La prognosi resta riservata, anche se i medici sembrano escludere il pericolo della vita. Tutto questo, però, è il frutto del clima avvelenato tra lo Stato che procede alla realizzazione della Tav e i manifestanti che cercano di bloccare i lavori, motivazioni immutate da una ventina di anni. Uno scontro che non si arresta nemmeno di fronte a questa tragedia sfiorata. Il progetto modificato, una quasi vittoria del movimento. E mentre i manifestanti continuano a protestare, in pochi sanno che il progetto è stato modificato e che buona parte delle motivazioni che spingono i No Tav a protestare è superata. Infatti, i lavori saranno divisi in du...
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