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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Rivelazione WikiLeaks: La Chiesa approvò Guantanamo

I cablo di WikiLeaks rivelano che, ai tempi di Wojtyla, in Vaticano si discusse dei trattamenti disumani inflitti nel campo di prigionia illegale: e alla fine fu deciso di appoggiare comunque la mano dura degli Usa Guantanamo? La Santa Sede sta con gli americani. Lo assicura monsignor Mariano Montemayor nel gennaio 2002, pochi mesi dopo l'inizio della guerra al terrorismo. L'alto prelato in quei giorni era responsabile vaticano per Pakistan ed Afghanistan mentre oggi è stato promosso nunzio in Senegal. E sembra fare di tutto per aiutare gli Stati Uniti: li informa delle manovre russe e del dibattito interno a San Pietro, con uno zelo che sorprende anche gli interlocutori statunitensi. Perché? "Figlio di un alto ufficiale della Marina argentina, Montemayor ha detto che in passato lui e la sua famiglia hanno vissuto sotto scorta della polizia per le minacce. Il suo background argentino appare essenziale nel feroce giud

Giovanni Paolo II: le luci, le ombre, il mito

Alì Agça e il proiettile del mistero sacrificato sul santuario di Fatima. Un colpo, e il suo volto che prima ha un’espressione di sorpresa e poi si ritrae nel dolore , mentre arriva il secondo sparo e a stretta distanza il terzo. E’ il 1 3 maggio 1981 quando ha luogo l’evento più drammatico del pontificato di Giovanni Paolo II: l’attentato di A li Agça . Il Papa si accascia sulla papamobile e viene subito soccorso dai suoi collaboratori, dai quali viene portato, a rischio di morire dissanguato, da piazza San Pietro al Gemelli, dove finisce cinque ore sotto i ferri. E’ ferito all’ addome e all’indice della mano destra dai due proiettili sparati da Alì Agça, il killer turco che viene catturato subito dopo. E’ il suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz, ad impartirgli l’estrema unzione, su suggerimento dei medici. Un destino ha strettamente legato l’attentato a Fatima: nel 2000, in occasione del Giubileo, Giovanni Paolo II rese pubblico il contenuto del “terzo segreto” interpreta

Ma chi è Gianni Lettieri il candidato a sindaco di Napoli?

Partiamo da queste immagini che mostrano la contestazione a Gianni Lettieri per l'aggressione a studenti di lettere della Federico II, finita a coltellate, da parte di un gruppo appartenente a Casapound. Della squadraccia si denuncia che faceva parte anche un candidato delle liste PDL che appoggiano il buon Lettieri...ma chi è Gianni Lettieri? Un tempo era possibile leggere la biografia di Lettieri su Wikipedia, mi ricordo che passai un pomeriggio intero con mio padre a investigare su questo strano personaggio passato dal diploma privato di geometra preso in 3 anni a presidente degli industriali di Napoli. Oggi spulciando in rete non si trovano altro che biografie preconfezionate dagli stessi sostenitori del neo candidato a sindaco di Napoli, sembra strano ma nessuno prova a chiedersi chi è questo insigne uomo d'affari tanto caro agli "amici" come Cosentino... o Cesaro (attuale presidente della provincia di Napoli)... Per non parlare dell'altro candidato a sindaco

Processo Cucchi carabinieri in aula

“Tranquillo, scherzoso e sereno. Faceva anche qualche battuta in romanesco”. il maresciallo dei carabinieri Roberto mandolini parla di Stefano Cucchi, il ragazzo morto nel letto del reparto carcerario dell’ospedale Sandro Pertini, dopo essere stato arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. A trarlo in arresto, la sera del 15 ottobre 2009, gli uomini della stazione Roma Appia, quella retta dal maresciallo Mandolini. si sta tenendo in queste ore dinanzi alla III sezione della Corte d’Assise di Roma, presso l’aula bunker di Rebibbia, si è tenuta la prima vera udienza del processo che vede imputati sei medici, tre infermieri e tre guardie carcerarie. Secondo i pm Vincenzo Barba e Francesca Loy Stefano morì a causa dell’abbandono in cui versò nell’ospedale Sandro Pertini, dove era finito a seguito di un pestaggio subito nei sotterranei del tribunale dove il 16 ottobre di quell’anno Stefano subì il processo per direttissima. Il processo si tiene in Corte d’Assise – presiede

La guerra a "cazzo di cane" contro la Libia

Ma in che paese viviamo? Berlusconi dichiara amicizia a Gheddafi e poi lo bombarda. Dice chiaramente di essere contro il referendum sul nucleare, per non fare votare gli italiani! Riflettiamo e cerchiamo di non assuaefarci alle porcherie a "cazzo di cane" del Governo Italiano.

Celentano scrive al Fatto: “Cari amici fascisti, leghisti e comunisti: cacciamolo via!”

Dopo tante lettere fatte publicare sul Corriere della Sera, quotidiano favorevole al nucleare, stavolta Celentano scrive al Fatto quotidiano il suo messaggio a sostegno del Referendum e contro il Governo Berlusconi. “Un voto al referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento per mandare via Berlusconi”, chiede il cantante Adriano Celentano ha cambiato destinatario. Oggi la sua lettera di sostegno al referendum sul nucleare non finisce sul Corriere della Sera, ma sul Fatto Quotidiano, al quale consegna le usuali due pagine con qualche parola in maiuscolo: Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. Celentano critica il ministro Paolo Romani: Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci go

Appello per i Referendum

La politica italiana si è allontanata dalla società come mai era successo in passato. L’azione del governo è sempre più segnata dagli interessi personali del Presidente del Consiglio, da derive autoritarie, da minacce alla Costituzione. L’economia del paese non riesce a uscire dalla crisi iniziata tre anni fa, e la politica non riconosce il fallimento di vent’anni di privatizzazioni, che hanno lasciato a poche grandi imprese – sempre più spesso straniere – decisioni chiave sul nostro futuro. Tutto questo aggrava le minacce alla democrazia, il declino del paese e l’insostenibilità del nostro modello di sviluppo. Contro questa deriva, negli ultimi anni milioni di uomini e donne – con movimenti, reti, associazioni, sindacati - hanno alzato la loro voce, manifestato e costruito alternative. L’abbiamo fatto sui temi della democrazia, della partecipazione, della giustizia, dell’informazione. L’abbiamo fatto sui temi del lavoro, dei diritti sindacali, dei contratti, del precariato dei giovani

D’Alema porta sfiga

“Se Berlusconi perde le elezioni deve andarsene”. Ok, e se succede il contrario? Al netto del rispetto che va portato alla figura di uno dei più grandi statisti europei (d’altronde, aver portato Velardi e Rondolino a Palazzo Chigi è un merito imperituro), Massimo D’Alema dovrebbe smetterla con i pronostici e i desiderata. E invece su Repubblica, non pago del famoso pronostico sulle regionali che l’ha portato alle dimissioni all’epoca in cui era diventat presidente del Consiglio al posto di Prodi, il Lìder Maximo dichiara che se Berlusconi perde le regionali deve andarsene. Per carità, il ragionamento di per sé non fa una grinza. E si vede che Massimo non è scaramantico, visti i precedenti. Ma a questo punto sorge spontanea una domanda: e se invece Silvio le elezioni le vince, che succede? E’ chiaro a questo punto che qualcun altro se ne deve andare, e possibilmente tra gli sconfitti. E visto che la sconfitta è sempre orfana mentre in Italia la vittoria ha sempre un sacco di padri, i pa

HACKER vs Sony, a rischio dati di migliaia di ITALIANI. Adoc minaccia Class Action.

Sarebbero un milione e mezzo gli utenti italiani registrati al network di gioco Playstation che rischiano il furto di dati sensibili come quelli bancari, avvenuto dopo l'attacco hacker subito da Sony nei giorni scorsi, che ha costretto la multinazionale al blocco forzato del sistema. L’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori (Adoc) minaccia ora una Class Action contro il colosso giapponese per chiedere i danni derivati da questa vicenda con esiti ancora poco chiari. Il vero problema è il ritardo con cui sono stati avvertiti gli utenti, soprattutto quelli italiani che si sono visti arrivare una email di avvertimento con un ritardo vergognoso. UN RITARDO INGIUSTIFICABILE : “Stimato Cliente PlayStation Network/Qriocity:Abbiamo scoperto che tra il 17 e il 19 Aprile 2011, alcune informazioni relative agli account di utenti di servizi PlayStation Network e Qriocity sono state compromesse in relazione a intrusioni illegali e non autorizzate nel nostro sistema. “ Questa

6 maggio sciopero generale

Vogliamo poterci organizzare per conquistare i nostri diritti e per questo abbiamo bisogno di uno strumento fondamentale che oggi a molti di noi è negato: il diritto di sciopero.Per questo con il comitato “Il nostro tempo è adesso” abbiamo lanciato la campagna “PRECARI/E IN SCIOPERO!” I Giovani NON+ disposti a tutto scioperano per: -Contratto stabile per ogni lavoro stabile. Basta con le molteplici tipologie precarie sottocosto.-Pari diritti. Garantire ad ogni tipologia di lavoro i diritti fondamentali.-Essere pagati di più. I compensi dei contratti atipici devono essere più alti rispetto ai livelli corrispondenti dei contratti nazionali e il lavoro precario deve costare di più alle aziende.-Continuità di reddito. Garantire un vero sostegno al reddito in tutte le fasi di discontinuità lavorativa: a chi perde il lavoro, a chi lo cerca e a chi non lo trova.-Basta stage truffa. Lo stage deve essere veramente formativo e non deve essere utilizzato al posto del lavoro.-Creare lavoro. Combat

Uniti per la Palestina

Con il vento del sud Con Vittorio e la Palestina nel cuore Con la Freedom Flotilla per la fine dell’assedio di Gaza. Quello che viviamo non è un momento qualsiasi. Quello che viviamo è un momento di grandi lotte, grandi speranze, ma anche grandi oppressi...oni. Il vento del sud, quello che si alza dalle sollevazioni che percorrono da mesi il mondo arabo, è destinato ad arrivare anche sulla nostra sponda del Mediterraneo. E’ un messaggio di liberazione che chiama all’unità, alla solidarietà, alla fratellanza, alla lotta contro l’ingiustizia. Chi si riconosce in questi ideali è dunque chiamato all’azione. C’è un luogo dove l’oppressione è concentrata come da nessun’altra parte, e dove massimo è il bisogno della solidarietà internazionale: questo luogo è la Palestina, ed in particolare la Striscia di Gaza sottoposta da anni al barbaro e disumano assedio di Israele. Proprio per contribuire a porre fine a questo assedio, nella seconda metà di maggio una flotta composta da navi provenienti d

Giovanni Paolo II: le luci, le ombre, il mito

Il primo maggio per molti sarà la festa dei lavoratori e per i romani sarà il giorno del concertone in piazza San Giovanni, mentre molti altri festeggieranno la beatificazione di Giovanni Paolo II, ma c`è chi dubita: Una macchia, secondo alcuni. Che si nota appena nel lunghissimo e luminoso pontificato di Karol Wojtyla, il papa polacco che abbiamo visto attraversare i maggiori eventi del secolo appena trascorso. Intorno invece allo scandalo dei preti pedofili, che ha colpito la chiesa durante il pontificato di Joseph Ratzinger, per quello che era stato fatto e non fatto nel papato precedente, la firma di Giovanni Paolo II si vede raramente. Ed è questa l’accusa mossagli nella questione degli abusi sui bambini perpetrati da preti cattolici: un fenomeno che è bene considerare nelle sue reali dimensioni, prima. Nel 2004 la Conferenza episcopale statunitense commissionò uno studio dettagliato sul fenomeno. Risulta che il 4% di tutti i sacerdoti e diaconi in carica negli Stati Uniti dal 195

Nucleare, affare da 20 miliardi per Enel e Edf

Tra centrali e reattori il business dell’atomo smuove cifre impressionanti, anche per le aziende dell’indotto. Ecco perché è difficile dire no. Un affare da 12 miliardi di euro, quasi un punto di Pil, che potrebbe arrivare fino a 20. Tanto smuoverebbe il ritorno al nucleare in Italia, in termini economici: una cifra che fa comprendere quanto sia difficile dire di no anche in presenza della famosa moratoria del governo. Ne parla Francesco Mimmo su Repubblica: Il piano del governo, quando arrivò il primo via libera alla reintroduzione dell’energia nucleare in Italia nel 2008, era di avviare la costruzione della prima centrale nel 2013 e di arrivare a quattro reattori operativi nel 2020. La realizzazione di questo progetto era affidata a una joint venture paritetica tra Enel e i francesi di Edf. Investimento complessivo tra i sedici e i venti miliardi (4-5 a reattore) che avrebbero coperto il 12-13% del fabbisogno energetico italiano grazie ai 1.600 megawatt di potenza di ciascuno dei rea

L’editoriale – Silvio contro il popolo, il nucleare il suo boomerang

Rinviare il nucleare per aggirare il referendum. Il Cavaliere esce allo scoperto. A costo di andare contro anche a chi lo ha eletto. Stop al nucleare? “Sì, ma solo per evitare il referendum ”. Così il premier Silvio Berlusconi spiega il motivo che ha spinto il Consiglio dei Ministri a bloccare il programma nucleare. Non certo perché pericoloso, soprattutto in un paese sismico come l'Italia, ma per aggirare un referendum che quasi sicuramente avrebbe bloccato il progetto per diversi anni. Così, superato il voto, “la gente si sarà calmata”. Poi...pronti, via! Il programma nucleare sarà riavviato, contro la volontà popolare. Oggi il 75% degli italiani è contrario al ritorno all'atomo. Lo rivela un'indagine WIN-Gallup International, condotta in Italia dalla Doxa. Certo, questa percentuale è influenzata dai fatti di Fukushima , ma solo in parte. Infatti, sempre secondo il sondaggio, prima del disastro nucleare, gli italiani contrari erano il 71%, mentre nel 2008 coloro che sos

Crozza e il monumento all'Italia assuefatta

L'ultimo monologo di Maurizio Crozza che sottolinea le assurdità del nostro paese.

Bombardiamo anche noi, Berlusconi alla carica

«Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto poco fa una lunga conversazione telefonica con il presidente degli Stati uniti, Barack Obama, sugli sviluppi della crisi libica. Nel corso del colloquio, il presidente Berlusconi ha informato il presidente Obama che l'Italia ha deciso di rispondere positivamente all'appello lanciato agli alleati dal segretario generale della Nato ... per aumentare l'efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle risoluzioni Onu 1970 e 1973. A tal fine l'Italia ... ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell'intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò ... l'Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell'operazione e dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite... Le azioni descritte si pongono in assoluta coerenza con q

Dov’è l’Italia sognata da chi ha combattuto la Resistenza?

Chi legga oggi le Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana non può non provare sgomento se confronta le speranze in nome delle quali molti diedero la vita con la situazione presente dell’Italia.«Muoio contento, per la mia Patria e per l’idea di una futura giustizia e libertà del paese». «Ho combattuto per preparare la via ad una Italia libera e nuova». «Sappi che tuo figlio muore per un alto ideale, per l’ideale della Patria più libera e più bella». «Ho vissuto per un ideale di libertà e di giustizia». «Il tuo papà è stato condannato a morte per le sue idee di Giustizia e di Eguaglianza». «Spero che il mio sacrificio come quello dei miei compagni serva a darvi un migliore domani, in un’Italia più bella quale io e voi abbiamo sempre agognato nel più profondo del nostro animo».Che ne è oggi di quelle speranze? Viviamo in un paese in cui la democrazia stessa è in pericolo, minacciata da chi, volendo asservire l’Italia ai propri interessi e porsi al di sopra delle leggi come

L'appello di Emergency sulla guerra in Libia

Il governo italiano continua a delinquere contro la Costituzione e sceglie la data del 25 aprile per precipitare il Paese in una nuova spirale di violenza. Le bombe non sono uno strumento per proteggere i civili: infatti non sono servite a proteggere la popolazione di Misurata. La città di Misurata, assediata e bombardata da oltre due mesi, nelle ultime 24 ore ha vissuto sotto pesantissimi attacchi che hanno raso al suolo quartieri densamente popolati, anche per l’impiego di missili balistici a medio raggio. Ancora una volta a farne le spese è la popolazione civile. Tra sabato e domenica, sono arrivati all’ospedale Hikmat, dove dal 10 aprile lavorava il team chirurgico di EMERGENCY, duecento feriti e oltre sessanta morti. Negli ultimi giorni i combattimenti sono arrivati alle porte dell’ospedale. L’ospedale, i suoi pazienti e i medici che li curano sono diventati un bersaglio della guerra. Per questa ragione lunedì 25 aprile la direzione sanitaria ci ha dato l’ordine di evacuare. I set

Afghanistan: una pace di carta

Nel giorno in cui il governo Italiano si dice pronto a bombardare il suo ex alleato, la Libia e bene ricordare a che punto sta la guerra in Afghanistan: Meno male che ci sono i leghisti. Ai quali dei principi non frega niente, ma dei danee moltissimo. È il Carroccio che sta spingendo Berlusconi a ridimensionare la nostra partecipazione alle cosiddette “missioni di pace”. Ma il Cavaliere ha puntato il dito sull’obiettivo più sbagliato: sull’unica vera missione di pace decisa dall’Onu in questi anni, quella in Libano che interpone un contingente internazionale fra gli Hezbollah e Israele impedendo così a queste due comunità di massacrarsi a vicenda.Ma i leghisti spingono da tempo anche per il ritiro dei nostri soldati dall’Afghanistan, la cui presenza ci costa 800 milioni di euro l’anno in un momento di emergenza e di grave crisi economica. Tanti per noi, anche se non paragonabili al miliardo di dollari degli Stati Uniti il cui debito pubblico sta per far saltare in aria il mondo intero.

25 aprile la Rivoluzione dei Garofani

Il 25 aprile è un giorno di libertà e resistenza anche in Portogallo! Non tutti sanno che il 25 aprile del 1974 l'ala progressista delle Forza armate insieme al popolo lusitani si ribellarono, ponendo fino a una dittatura durata più di 40 anni. 25 aprile 1974 il giorno della Rivoluzione dei garofani, uno dei momenti più importanti degli ultimi anni in Europa e nel mondo. Iniziata dai militari, dopo la morte del dittatore Salazar, il suo successo fu possibile grazie al sostegno dell'intera popolazione che si schierò a fianco dei soldati. Il segnale che diede l'avvio alla rivoluzione, fu la canzone " Grandola Vila Morena " trasmessa a mezzanotte dalla Radio Renasensa, che era stata proibita dal regime. In poche ore i militari del Mfa avevano preso il controllo dei punti strategici e malgrado avessero raccomandato nei comunicati, alla popolazione civile di rimanere in casa, ebbero da subito l'importante appoggio di quest'ultimi. La Rivoluzione dei garafoni,

La liberazione dei rom

La notte tra il 3 e il 4 febbraio 1944, i fascisti della banda Koch, aguzzini al servizio degli occupanti nazisti, irruppero nel convento annesso alla Basilica di San Paolo, violando l'extraterritorialità vaticana, arrestando più di sessanta ebrei, renitenti alla leva, antifascisti che vi erano rifugiati per sfuggire alla persecuzione nazista. Nel pomeriggio del 22 aprile 2011, duecento rom si sono rifugiati nella Basilica per trascorrere almeno la notte al coperto dalle persecuzioni spietate del fascismo contemporaneo. E oggi 25 aprile, a poche centinaia di metri di distanza, a Porta San Paolo, dove cominciò la Resistenza, si ricorda il giorno in cui ci liberammo della banda Koch e dei suoi mandanti, e si prende atto del fatto che non ci siamo ancora liberati dei suoi epigoni. Anzi. Scriveva T. S. Eliot che aprile è il mese più crudele, e la città di Roma con le sue istituzioni lo prende alla lettera: mille Rom in una settimana («santa») sbattuti fuori dai campi distrutti; aggress