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Visualizzazione dei post da agosto, 2011

omani entra in vigore la LEGGE LEVI. fino alle 23.59 potete acquistare libri scontati, poi mai più

20 luglio il parlamento ha promulgato la legge Levi. Dal 1 settembre sarà "consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato ". Le grande catene di distribuzione, abbattendo i costi e i passaggi dei mediatori, da qualche tempo offrivano sconti del 30-40% sul prezzo di copertina. Dal 1 settembre tutto questo non sarà più possibile e i libri in lingua italiana si dovranno acquistare senza particolari sconti, a differenza di quelli stranieri che si potranno continuare a trovare scontati . Per salvaguardare la lobby dei librai, si colpiscono i piccoli editori, ma soprattutto i consumatori. Le famiglie che con l'avvio dell'anno scolastico si trovano a dover combattere da soli contro il caro-libri non potranno più usufru

Aldrovandi, la Questura ordinò di manipolare la verità

Il caso Aldrovandi si arricchisce di nuovi e inquietanti elementi. Dopo la sentenza d'Appello, che ha confermato la condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Ferrara, per omicidio colposo, a quattro poliziotti, per la morte di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto a Ferrara dopo l'arresto e la colluttazione con gli agenti, la questura finisce nuovamente sul banco degli imputati. Infatti all'interno delle 233 pagine che compongono le motivazioni della sentenza del Tribunale di Bologna, i giudici di Appello evidenziano una manipolazione della verità da parte delle forze dell'ordine. «La Questura di Ferrara – si legge – fu protagonista di attività di falsificazione e distorsione dei dati probatori poste in essere sin dalle prime ore successive all'uccisione di Aldrovandi». Vere e proprie manipolazioni, spiega il giudice Daniela Magagnoli, volute dai superiori dei quattro poliziotti, Paolo Forlani, Enzo Pontani, Monica Segatto e Luca Pollastri. E anche il p

La Rivolta degli studenti Cileni

È da circa quattro mesi che gli studenti cileni protestano per la riforma dell’istruzione voluta dal primo ministro Sebastián Piñera . La loro richiesta è rivolta verso l’istruzione gratuita di fronte al modello corrente nel Cile, che considera l’istruzione una merce. Grandi manifestazioni, scioperi e scuole occupate hanno messo a dura prova la presidenza cilena di Sebastián Piñera, che è stato costretto a dialogare coi giovani come ultima risorsa per fermare la situazione di stress tra carabinieri e studenti, che ha causato la morte del giovane di 14 anni, Manuel Gutierrez, durante una mobilitazione. Una delle protagoniste di questo dialogo, che comincia questa settimana, sarà Camila Vallejo, la star mediatica che ha trasformato la protesta studentesca del Cile in un caso internazionale. La bella ventitrenne, studentessa di Geografia e presidente della Federazione degli studenti della Università del Cile, è diventata l’icona internazionale della mobilitazione studentesca e l’inc

Le luci della centrale idroelettrica

Nonostante le proteste degli indigeni brasiliani contro la costruzione della diga di Belo Monte, il Governo di Dilma Roussef, ha ignorato le loro richieste. Vaste aree naturali, di bellezza imparagonabile, sono devastate in Sudamerica da aziende internazionali, che si approffitano del basso costo della manodopera e della mancanza di leggi che proteggono questi spazi naturali. I governi, quindi, sono complici della distruzione di specie animali e vegetali, nonchè dei gruppi indigeni che vivono in questi luoghi. Nel caso di Belo Monte, la costruzione della centrale idroelettrica inonderebbe una grande area di terreno, distruggendo la foresta e compromettendo le condizioni essenziali per la sopravvivenza di altri popoli indigeni della zona come i kayapo, gli arara oppure i juruwa. Raoni, leader dei kayapo, ha cercato di fermare la costruzione attraverso processi legali, ma si sono perfino cambiate diverse leggi per continuare la costruzione della diga, senza far sorgere ulteriori int

La donna che sfregia otto bambini nel centro d’accoglienza

Otto bambini di un centro accoglienza per immigrati di Shanghai sono rimasti vittima dell’attacco di una donna che li ha sfregiati con un coltello prima di venire arrestata. L’attacco è avvenuto intorno a mezzogiorno nel quartiere di Minhang, riferisce la Bbc, ricordando una serie di precedenti, verificatisi nel 2010 in diverse scuole cinesi. A marzo dell’anno scorso a Ninping il medico Zheng Minsheng ha accoltellato a morte 8 scolari ed e’ finito sul patibolo il mese successivo. A maggio 2010, nel corso di una presa di ostaggi in un kindergarten di Hanzhong, l’aggressore uccise sette bambini e due adulti prima di togliersi la vita. Stando al quotidiano ‘Xinmin Evening News’ la donna, ex dipendente del centro di Shanghai e con problemi mentali, ha sfregiato i piccoli, tutti di 3-4 anni di eta’, con un taglierino. Fonte: giornalettismo

Un camorrista in parlamento: la vera storia del poco onorevole Nicola Cosentino

Tutti conoscono il nome d' “o' mericano”, in provincia di Caserta. Il suo è uno di quei nomi che non si pronunciano così per strada. Nicola Cosentino politico di Casal di Principe è conosciuto in ogni angolo di Terra di Lavoro, dai monti del Matese al litorale Domitio, da Sessa Aurunca a Maddaloni, passando per l'Agro Caleno. E si, l'Agro Caleno, un territorio formato da tanti piccoli paesi confinanti gli uni con gli altri: Sparanise, Calvi Risorta, Vitulazio, Pignataro Maggore, comune dove alle provinciali del 2005 Cosentino ottenne un numero di consensi in proporzione addirittura maggiore rispetto a quelli presi a Casal di Principe, suo paese natale. Ma procediamo per gradi. Oggi Nicola Cosentino è Sottosegretario di Stato all'Economia e alle Finanze nel Governo Berlusconi , una carica istituzionale importante che giunge dopo una brillante carriera politica iniziata, da giovanissimo, alla fine degli anni settanta. Dapprima diventa consigliere comunale in quella

NO TAV: tacciono (quasi) tutti, tranne (anche) Guccini

I cantieri della Tav non esistono. Proprio non ci sono. Sono recinzioni e appostamenti militari che stanno dove dovrebbe cominciare lo scavo del tunnel esplorativo. Ma non c’è nessun tunnel esplorativo. Si continua a voler trasformare tutto in ordine pubblico ma l’indifferenza della politica evita accuratamente l’apertura di un dibattito serio. Con dati certi ma soprattutto con scenari definiti; si potrebbe trovare qualche minuto tra i vari scioperi dei calciatori e i rientri dalle vacanze. Rimane, invece, un ghetto in tensione che non ha declinazioni pubbliche. Non ha fatto rumore nemmeno l’ appello al Presidente della Repubblica di 135 docenti universitari e ricercatori italiani . Ci sarebbe bisogno di una maturazione tecnica, scientifica e politica e invece galleggiamo nel fumetto di alcuni montanari ottusi che protestano per essere padroni a casa loro. Intano, ecco cosa ne pensa Francesco Guccini : Dagli Appennini alle Alpi, un alleato No-Tav che non t’aspetti: Francesco Guccini,

LIBIA: CARDINI, ALL’ITALIA VANNO LE BRICIOLE

La situazione libica domina i media di tutto il mondo. La frenesia degli ultimi accadimenti e le incertezze sul futuro concorrono a creare uno scenario poco chiaro su quello che capita nel Paese nordafricano. PeaceReporter ha intervistato Il professor Franco Cardini, storico e saggista, docente di Storia medievale all’Istituto italiano di Scienze umane a Firenze ed esperto di Medio Oriente e Islam, che commenta quello che succede in Libia, alla luce dei fattori storici, politici – interni ed internazionali – e culturali che hanno portato al collasso, o quasi, del regime di Gheddafi. Come si è arrivati, in Libia, alla situazione attuale? La situazione attuale in Libia si è generata in seguito alle oscillazioni del colonnello Gheddafi in politica internazionale e per la scarsa chiarezza delle sue posizioni, con i continui spostamenti rispetto ai possibili protagonisti della scena mondiale e rispetto al potenziale petrolifero libico. Anche, forse, per la situazione geopolitica generale,

Alla Scoperta di comunione e liberazione

Fino al 29 agosto si svolge a Rimini il meeting di Comunione e Liberazione, cerchiamo di capire qualcosa in più attraverso questo video.

PADRE ZANOTELLI: "PERCHE NESSUNO PARLA DELLE SPESE MILITARI? I SOLDI SPESI IN ARMI SONO PANE TOLTO AI POVERI"

Nella discussione sulla manovra bis, cio' che lascia ''esterrefatto e' il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa''. Lo scrive il padre comboniano Alex Zanotelli. ''E' mai possibile - si chiede il sacerdote - che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro?''. Eppure, ricorda, ''e' Gesu' che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra e' giusta, ne' in Iraq, ne' in Afghanistan, ne' in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI''. ''Da cristiani - si chiede Zanotelli - come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali?''. ''E' mai possibile - prosegue - che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese

[DOC] L'OBSOLESCENZA PROGRAMMATA: Beni progettati per "scadere"

OBSOLESCENZA PROGRAMMATA: beni progettati per "scadere". Elettrodomestici, apparecchi tecnologici, automobili... ma anche vestiti e utensili. Tutto è progettato per durare il meno possibile, perché il mercato deve essere in continuo movimento. Ma i consumatori cominciano a prendere coscienza e cercano strade alternative (come la decrescita felice proposta da Serge Latouche).

Il Papa a Madrid

La Giornata Mondiale della Gioventù, andata in scena la scorsa settimana a Madrid, è stata segnata dalle proteste di gran parte dei cittadini contro i costi della visita del Papa. In tempi di crisi economica per la Spagna le spese per sostenere la presenza dei pellegrini e di Ratzinger hanno appiccato la fiamma fra cattolici e laici. Le prime parole di Benedetto XV, quando è arrivato a Madrid, sono state una dura critica nei confronti dei responsabili della crisi economica: “L`uomo deve essere al centro dell`economia, che non deve essere profitto ma solidarietà”. Il Papa ha fatto queste dichiarazioni, davanti ai Reali spagnoli e a Zapatero, con anello e collare d`oro, mostrando la distanza che c`e tra Chiesa Cattolica e i problemi della società contemporanea. Benedetto XVI, ha scelto un brutto momento per visitare la Spagna, con più di cinque milioni di disoccupati e tagli economici che riguardano i servizi pubblici, come i trasporti, la sanità o la educazione (si calcola che i

I messaggi ai posteri di Russel e Pasolini

Due video per riflettere sul nostro modo di vivere e come cambiare le nostre prospettive da due grandi uomini e autori.

DON PAOLO FARINELLA: "SONO ORGOGLIOSO DI POTER DIRE CHE LA MIA PARROCCHIA HA SEMPRE PAGATO L'ICI PER ETICA E COERENZA"

Mentre infuocano le polemiche sull’esenzione fiscale per i beni della Chiesa, ci pensa ancora una volta Don Paolo Farinella a sparigliare le carte in quel fronte vaticanista (da Bindi a Casini) che in queste ore punta i piedi contro la proposta di far pagare l’Ici per i beni immobili della Chiesa: “Sono orgoglioso di annunciare – scrive Don Paolo- che da quando sono parroco, la mia parrocchia di San Torpete paga regolarmente l’ici perché non mi sono mai avvalso delle esenzioni per motivi etici e di coerenza evangelica e civile. Lo dico per giustizia. Un abbraccio a tutti. Paolo Farinella, prete.” Una posizione destinata a far discutere, accolta con grande entusiasmo tra gli iscritti alla pagina Facebook di Don Paolo: “E proprio perchè ho imparato a conoscerla attraverso le sue attività e suo impegno civile che la stimo e la rispetto profondamente…Spero che molti suoi colleghi seguano il suo esempio” scrive Fabio Arrigoni. E Valeria Rossi: “Sono atea. Sono comunista. Sono marxista. Po

I mercati rottamano la Fiat targata Marchionne

Recessione globale in vista? Mercati nella tempesta? Fiducia dei consumatori ai minimi? Tutto sotto controllo, parola di Sergio Marchionne. “Fiat-Chrysler può navigare in mezzo alla crisi americana ancora per molto, moltissimo tempo”, assicurava il gran capo del Lingotto giusto tre settimane fa durante un incontro pubblico negli Stati Uniti. E per rafforzare il concetto scandiva sicuro: “Ci siamo messi al riparo da altre sberle”. Sberle? Eccone una pesante. Ieri, in una giornata da tragedia per la Borsa, il titolo Fiat ha fatto molto peggio del mercato. Meno 11,8 per cento, recita il bollettino di fine seduta contro il ribasso del 6,1 per cento dell’indice generale. È andata malissimo anche per Fiat industrial. L’altra metà del gruppo, quella che si occupa di camion e trattori, ha perso addirittura il 13,3 per cento. Dall'inizio dell’anno, quando i mercati salutarono a suon di rialzi la separazione del business dell’auto dal resto delle attività, Fiat ha perso quasi la metà del s