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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Crozza a Ballarò

Maurizio Crozza che parla dell'inciucio nel tunnel tra Bersani e Alfano e delle Mazzate economiche di Mario Monti

Verità su Emanuela Orlandi, Firma la petizione al Papa

PETIZIONE AL PAPA PER LA VERITA' SU EMANUELA ORLANDI L’unica modalità per aderire all'appello, il cui primo firmatario è Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è quella di inviare una mail (senza passare da altri siti) all'indirizzo: petizione.emanuela@libero.it precisando: “Aderisco alla petizione a papa Benedetto XVI per la verità su Emanuela Orlandi” e specificando: NOME E COGNOME, INDIRIZZO E CITTA' DI RESIDENZA, NUMERO DI TELEFONO, PROFESSIONE ED EVENTUALE COMMENTO PETIZIONE A PAPA BENEDETTO XVI per la VERITA ’ su EMANUELA ORLANDI Santità, mi rivolgo a Lei nella sua duplice veste di capo di Stato e di rappresentante di Cristo in terra per chiederLe di porre in essere tutto ciò che è umanamente possibile per accertare la verità sulla sorte della Sua connazionale Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma il 22 giugno 1983. Il sequestro di una ragazzina è offesa gravissima ai valori religiosi e della convivenza civile: a Emanuela è stata fatta l’ingiu

Pause ridotte, cassa integrazione, straordinari I pilastri del “modello Pomigliano”

Con l'annuncio della disdetta degli accordi sindacali in tutti gli stabilimenti, la Fiat si avvia verso una contrattazione aziendale sul modello di quella già intrapresa nello stabilimento campano. Ecco quali sono i nodi principali per l'azienda e per i sindacati. Riduzione delle pause, refezione posticipata a fine turno, aumento “unilaterale” degli straordinari, blocco alle retribuzioni sulle malattie “sospette”. Sono alcuni dei punti chiave dell’accordo  Fiat-sindacati  firmato a Pomigliano il  29 dicembre del 2010  che, si ipotizza, potrebbe essere esteso, di fatto, a tutti i lavoratori della casa torinese. L’annullamento, a partire dall’inizio del  2012 , delle intese sindacali raggiunte dall’azienda con le controparti rappresenta infatti la condizione base per la realizzazione di un nuovo contratto unico valevole per tutti gli impianti e distinto, a questo punto, dall’attuale contratto nazionale del settore metalmeccanico. La nuova intesa, denuncia ora la Fiom , do

Mariano Rajoy vince in Spagna con maggioranza relativa assoluta

Quella di ieri sera è stata una giornata frenetica per tutti gli spagnoli. I comizi elettorali in vista dell'elezioni del 20 Novembre sono state i più seguiti e desiderate da parte di tutti i cittadini. Il cambio in Spagna era necessario, tenendo in considerazione la sfiducia che circonda la il paese Iberico da parte di tutti i paesi dell'Unione Europea. Il risultato era scontato. Ha vinto il Partito Popolare (Pp) guidato da Mariano Rajoy, che era già stato per un periodo Ministro degli Interni, durante il mandato di Josè Maria Aznar. Ha ottenuto 186 posti, nel Congresso dei deputati, nonostante non abbia presentato nessuna proposta durante la campagna elettorale. Un programma in "bianco" che gli è servito per imporsi nell'elezioni anticipate e anche per lanciare un "occhiolino" a Angela Merkel y Nicolas Sarkozy, ai quali indica che sta disposto a realizzare i suoi strafamosi tagli. Altro dato prevedibile era la debacle del Partito Socialista (P

BLITZ PRECARI A PISA DAVANTI MOSTRA PICASSO MANIFESTO GIGANTE "PRECARIA"

Forse non taglieremo il traguardo dei quindicimila visitatori nelle prime tre settimane, ma d'altra parte saremo a Pisa solo tre giorni, né siamo Picasso. Lui voleva essere pittore ed è diventato Picasso, noi volevamo essere dottore e siamo diventati precari. Eppure le nostre vite si compongono di pezzi sparsi, come dei collage, di oggetti vari che abbiamo imparato a riassemblare. Nel nostro presente, come in un ritratto cubista, convivono frammenti di emozioni, preoccupazioni e impegni diversi. Siamo contemporaneamente al lavoro e in formazione, giovani ma già adulti, a progetto ma senza un progetto futuro, ingranaggi di questo eterno presente. Questo grande manifesto che abbiamo esposto dalla casa dello studente riflette e rispecchia quello della mostra di Picasso che si sta svolgendo sull'altra sponda dell'Arno, a Palazzo BLU, a simboleggiare un confronto tra un'università fatta di precari e una fondazione bancaria che invece può investire in cultura, fin

L’appello disperato di piazza Tahrir: combattiamo insieme!

LETTERA DAL CAIRO A TUTTI I MOVIMENTI DI OCCUPAZIONE/DECOLONIZZAZIONE E RESISTENZA.   Dopo tre decadi di vita sotto una dittatura gli Egiziani hanno iniziato una rivoluzione chiedendo pane, libertà e giustizia sociale. Dopo l’occupazione quasi utopica di piazza Tahrir, durata diciotto giorni, ci siamo liberati di Mubarak e abbiamo iniziato il secondo più difficile compito di rimuovere i suoi apparati di controllo. Mubarak è finito, ma il regime militare vive ancora. Per questo la rivoluzione continua – con azioni di pressione, scendendo in strada per reclamare il diritto di riappropriarci del controllo delle nostre vite, e del loro sostentamento, contro il sistema di repressione e gli abusi che da anni perpetra. Oggi, però così presto dopo la sua nascita, la rivoluzione è in stato di minaccia.  Vi scriviamo questa lettera per raccontarvi quello che vediamo, come resisteremo a questa nuova repressione e per chiedervi la vostra solidarietà. Il 25 e il 28 di Gennaio, l’11 Febb

Storia dei figli delle mafie

Papà, da grande voglio fare il carabiniere. E allora io pregai il capitano di regalarmi il suo cappello e lo diedi al bambino”. Quando Pasquale Galasso, numero due della Nuova Famiglia – il network di clan della Camorra che negli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso si opponeva allo strapotere di Raffaele Cutolo – raccontò questo episodio, i parlamentari della Commissione antimafia raggelarono. Galasso era stato un boss importante della Camorra, aveva ucciso e ordinato omicidi, aveva estorto soldi agli imprenditori, la sua organizzazione aveva trafficato in droga, poi si era pentito per salvare la famiglia, quella di sangue. Ora vive in una località segreta, ha cambiato generalità, ha un lavoro ed è riuscito nell’impresa di strappare i figli alla morte o al carcere. Così non è stato per il suo capo, Carmine Alfieri, al quale ammazzarono il figlio Antonio nel 2002. Così non è stato per il suo nemico giurato, Raffaele Cutolo. Il boss della Nuova camorra organizzata aveva un s

Aniene di Corrado Guzzanti

Nel giorno della fiducia al Governo Monti, vi proponiamo il programma di Corrado Guzzanti andato in onda su Sky, Aniene! http://www.megavideo.com/?v=985HBH8B&fb_source=message

Fedeli alla linea, l’ultima infornata del governo B.

Raccontano i bene informati che Giancarlo Galan, ex ministro dei Beni culturali, vorrebbe raccontare un’altra storia. Non quella vieta e già impallinata dall’ironia delle nomine last-minute, crocevia di tanti governi più o meno balneari quando la fine è una prospettiva certa e il domani una comoda poltrona per qualcun altro. Visti i nomi planati nelle commissioni cinema, però, le giustificazioni sull’obbligo di procedere alla sostituzioni delle precedenti (scadute a fine luglio) lasciano il proscenio alle valutazioni dei singoli. Ed è lì, in quella terra di mezzo tra “Prendi i soldi e scappa” e la “Stangata” che il ragionamento lascia spazio all’ilarità o per usare le parole del ministro uscente «all’indi - gnazione». Assieme ai competenti, su tutti Laura Delli Colli e i critici omonimi, Valerio Caprara e M ag re l l i , il gran circo delle commissioni preposte a erogare denaro per oltre sei milioni di euro l’an - no, è un zoo

Il corto del Teatro Valle Occupato

La prima produzione del Teatro Valle Occupato. Il corto è stato presentato alle "Giornate degli Autori" dell'ultimo Festival di Venezia.  Realizzato nell'agosto del 2011.

Questa Passera di Governo

Giulio Terzi di Sant’Agata, Paola Severino di Benedetto, Enzo Moavero Milanesi... Prof, G ra n d ’uff, Cav di G. Croc... Manca soltanto la contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, anche per via della scomparsa del ministero della Marina. Chi pensava che bastasse cambiare premier e governo per archiviare il conflitto d’interessi era un povero illuso. Il conflitto d’interessi è ormai l’unica Costituzione riconosciuta in Italia. Infatti ieri vi si è inchinato persino il capo dello Stato, ringraziando – non si sa bene a che titolo – con peana e ditirambi l’uomo del Similhaun Gianni Letta, in arte Oetzi, che da trent’anni si prodiga per gli interessi del gruppo Fininvest-Mediaset prima in azienda e poi al governo (ammesso e non concesso che vi sia qualche differenza) e che ora, alla tenera età di 76 anni, ha deciso di compiere l’estremo sacrificio del “passo i n d i e t ro ”. E vi hanno giurato alcuni ministri (due a caso: quelli che gestiranno Giustizia e Comuni