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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Dell'Utri contestato a Como durante la rassegna "Parolario"

Accesa protesta a Parolario: manifestanti cacciano Dell’Utri Striscioni e insulti. Annullato l'incontro sul libro dei diari di Mussolini Prime reazioni del mondo politico. Gaddi: "La sinistra ha mostrato il suo vero volto". Braga: "E' la conseguenza di una provocazione" E’ bastato il grido di un uomo, seduto in prima fila, per fare esplodere la protesta annunciata. Così si è sollevato il coro dei manifestanti che non aspettavano altro che potere gridare a pieni polmoni il loro dissenso per la presenza del senatore Marcello Dell’Utri in piazza Cavour, invitato dalla rassegna Parolario a parlare dei diari di Mussolini. Una protesta dai toni violenti (sebbene sia rimasta sempre a livello verbale) che hanno sfiorato talvolta la minaccia. Insulti e slogan che sono cessati solo quando Dell’Utri ha raggiunto (seguito dalla folla urlante) la sua auto blu, protetto dagli uomini della sicurezza. L’ex vice direttore de La Provincia, Antonio Marino, che avrebbe dovuto d
Alberto Puliafito, sulle pagine del Fatto Quotidiano ricorda Enzo Baldoni, giornalista freelance ucciso in Iraq nel 2004- Enzo Baldoni moriva, probabilmente, il 26 agosto del 2004. Sei anni fa. Probabilmente, perché non c’è certezza sulla sua data di morte. Era un copywriter. Traduceva fumetti. E faceva anche il ficcanaso. Ovvero, il giornalista. Ieri non lo ha ricordato nessuno, sui media tradizionali. Personalmente, mi trovo un po’ in imbarazzo, a scrivere di Enzo Baldoni. Ma qualcuno deve farlo. Mi trovo in imbarazzo, in primo luogo, perché non ho alcun titolo, per scriverne. Se non quello che deriva dall’averlo seguito in tempi non sospetti. Secondo, perché non ho mai amato i pezzi in memoria di , o le celebrazioni acritiche post mortem . Ma quando mi sono reso conto che non trovavo alcuna traccia di un suo ricordo, se non sul suo vecchio blog e se non attraverso le parole – su Facebook – di un amico, un giovane scrittore che si chiama Stefano Sgambati , ho pensato che qualcuno do

Ecco come il governo riduce i diritti dei lavoratori

Tempi duri per i lavoratori italiani, soprattuto quelli statali e per gli operai. Marchionne amministatore della Fiat appoggiato dal Governo sostiene che la lotta di classe è finita e si deve andare avanti e in più l'esecutivo Berlusconiano, grazie alla generale dormita dei sindacati, ha fatto quello che ha voluto in questi anni di malsano Governo. Insomma tempi duri, come sottolinea il Fatto Quotidiano di oggi in questo articolo che vi proponiamo. L'attacco di Tremonti sulla legge 626 sulla sicurezza è solo l'ultimo episodio: “Lussi che non ci possiamo permettere”, dice il ministro Giulio Tremonti . “Vincoli che hanno intrappolato il Paese nella scarsa crescita”, li chiama il ministro Maurizio Sacconi. Diritti (per i lavoratori) e sanzioni (per i datori che non li rispettano) sono stati, in questi due anni di governo Berlusconi, al centro di quella che Sacconi ha definito “una poderosa azione di deregolazione”. Risultato: i precari sono più precari di prima, quindi meno in

Mondadori? No grazie!

NodoInGola aderisce alla campagna contro il boicottaggio della Mondadori, dopo che il Governo ha creato un legge salva azienda, per evitare che la casa editrice dovesse pagare una multa salatissima per irregolarità fiscali. In questi giorni sui grandi quotidiani nazionali si discute sui pro e i contro e molti autori di Mondadori hanno già annunciato un passo indietro. Intanto quello che possiamo fare e semplicemente quello di evitare di comprare Mondadori o Enaudi. Leggete e diffondete! Questa è una campagna per denunciare e fare pressione tramite il non-acquisto la Mondadori , , la casa editrice della famiglia Berlusconi per la quale il Parlamento ha emanato una norma che le consente di “evadere” per legge il fisco. La presidente della Arnoldo Mondadori Editore è Marina Berlusconi, figlia del capo della maggioranza al governo. Grazie ad un provvedimento parlamentare approvato dalla maggioranza guidata da Silvio Berlusconi, la Mondadori risparmierà quasi 350 milioni di euro non vers

Quando Feltri era contro B.

Vi proponiamo un interessante articolo di Massimo Fini sul Fatto Quotidiano, su Vittorio Feltri, che nel corso di questi anni "berlusconiani" si sia lentamente trasformato da giornalista serio e distaccato a pitbull di Silvio! Feltro ha causato le missioni di Dino Boffo da direttore dell'Avvenire l'anno scorso e quest'anno la campagna mediatica del Giornale contro Fini e la sua famiglia ha avuto "il merito" di delegittimare il presidente della Camera. Dove arriverà Feltri? A scartabellare vecchi giornali viene il magone, soprattutto se vi si è lavorato, ma si trovano a volte delle cose divertenti oltre che istruttive. Leggete qui: “Diconsi quattordici anni. Durante i quali la Rai ha mantenuto gli antichi privilegi (canone, diretta, deficit ripianato dallo Stato) e la Fininvest ne ha scippati vari per sé, complici i partiti, la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci, con la loro stolida inerzia, e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’a

La mafia è più viva che mai!

Video e articolo tratti da sky tg24! Fotograti a spiati da Cosa nostra. Nel mirino dei clan sono finiti quattro agenti della Catturandi di Palermo, la squadra che ha assestato colpi letali all'organizzazione mafiosa, arrestando boss e prestanome in diverse operazioni, decapitando il ghota delle 'famiglie' palermitane. Un lavoro, spesso condotto lontano dai riflettori. Per ragioni di sicurezza, inoltre, gli agenti sono sempre incappucciati, per evitare che si risalga alla loro identità. Questo, però, non ha impedito ai capoclan di avvicinarli e minacciali. "Prendiamo con estrema serietà queste minacce - dichiara a SkyTG24 il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo - Io credo che queste azioni siano la reazione alla risposta incisiva che la catturandi di Palemo ha svolto". La mafia, aggiunge Messineo "non ha mai smesso di tentare di riorganizzarsi. Come sappiamo fin dall'operazione Perseo del 2008, i tentativi di ricompattamento sono con

«Vivo con 14 euro al giorno: sto dai miei e ceno alle sagre»

Denis, ragazzo boomerang: «Studio, lavoro (poco) e combatto» MILANO - Per limitare gli sms ha creato un gruppo su Facebook. In vacanza sceglie il campeggio, «e a cena si va per sagre». All'università prende appunti su fogli bianchi A4, i quaderni sono stati aboliti. A casa, dove vive con i suoi, conserva gli scontrini e verifica tutte le spese. Ha fatto di necessità virtù, Denis Trivellato, studente risparmiatore, lavoratore part-time, aspirante psicologo. A 28 anni ha sperimentato che «si possono diminuire i bisogni, si può controllare la vis consumistica». Con qualche sacrificio e molta soddisfazione. «Faccio attenzione a quello che spendo per non pesare sulla mia famiglia». E per favore, «non chiamatemi bamboccione». Ora la chiamano generazione boomerang , quella dei ventenni che rimandano ogni decisione, che tornano a casa dei genitori dopo la laurea. Ma c'è anche una minoranza «etica» nell'universo dei ragazzi sospesi tra infanzia e maturità. C'è un

UDINE:Pestaggio in carcere, secondini manganellano un ragazzo e poi lo imbottiscono di psicofarmaci

Vi riportiamo una lettera scritta da alcuni detenuti, pubblicata dal blog osservatorio per la repressione! Noi detenuti della casa circondariale di Tolmezzo abbiamo deciso di scrivere questa lettera dopo l'ennesimo pestaggio avvenuto nelle carceri italiane. Dopo i casi di Marcello Lonzi a Livorno, di Stefano Cucchi a Roma e di Stefano Frapporti a Rovereto e di tanti, troppi altri in giro per la penisola, siamo costretti a vedere con i nostri occhi che la situazione carceraria in italia non è cambiata per niente. Mentre da una parte ci si aspetta dai detenuti silenzio e sottomissione per una situazione inumana (quasi 70.000 prigionieri a fronte di nemmeno 45.000 posti, percorsi di reinserimento sociale pressochè inesistenti, scarsissima assistenza sanitaria, fatiscenza delle strutture ecc...) si ha dall'altra il solito trattamento vessatorio da parte del personale penitenziario, non giustificabile con la solita scusa sulla scarsità di uomini e mezzi. Denunciamo quello che, ancor
NodoInGola sostiene il Noberlusconi day 2 del 2 ottobre; il testo che segue spiega i motivi della manifestazione e chi può invitiamo a contribuire economicamente alla riuscita della mobilitazione. La pagina nazionale del Popolo Viola ha lanciato una chiamata generale e questa volta si tratta del secondo No-B-Day. L’attenzione già risvegliata nei media e nell’opinione pubblica, le richieste sempre più pressanti che ci giungono dallo stesso Popolo Viola e dalla vasta area dei simpatizzanti, l’importanza acquistata in questo momento storico dal messaggio antiberlusconiano e la sua maggiore articolazione rispetto al primo NBD, ci hanno portato alla scelta di aderire e di mettere ancora una volta la nostra pagina al servizio della causa, a cominciare dall’attività di organizzazione dei pullman che partiranno da Milano. Fino a quando non ci sarà un organismo riconosciuto da tutti, e non in contrapposizione ma in accordo con la pagina originaria del NBD, in grado di lanciare con maggiore ra

Paolo Rossi in Pericle

Mentre i nostri politici continuano a pensare ai propri interessi vi proponiamo il seguente video di Paolo Rossi, dedicato a..... Indovinate voi!

Caso Aldrovandi: un pm querela la madre

L’ 8 settembre alla mostra del cinema di Venezia verrà presentato “E’ stato morto un ragazzo” il film di Filippo Vendemmiati sulla vicenda di Federico morto ammazzato a 18 anni il 25 settembre 2005. Di seguito, oltre al trailer del film, trovate una lettera che Patrizia, la madre di Federico ha pubblicato sul suo blog. Quello che scrive è vergognoso, ma purtroppo vero, possiamo solo continuare a combattere per non far morire di nuovo Federico! Oggi, mentre stavo riposando a casa, è suonato il campanello. Sono andata ad aprire stanca per il caldo e per una giornata di lavoro appena terminata. La stanchezza per me è pericolosa perché la stanchezza uccide l’adrenalina e l’adrenalina è quella che ti fa vivere giorno per giorno cercando di dimenticare il fatto che Federico non c’è più. La stanchezza è la mia vera nemica. e purtroppo sono molto stanca. Ho aperto la porta e c’erano due ufficiali di polizia che si sono subito qualificati e mi hanno “identificata”. Tanto ormai tutti sanno chi

Venite all'Aquila

Potrebbe essere l'inizio del "turismo del silenzio", quello che ha lanciato in un appello-provocazione pubblicato sul quotidiano Il Centro la poetessa e docente Patrizia Tocci. Noi lo rilanciamo e sarebbe opportuno che tutti i cittadini italiani capiscano la tragedia di un terremoto e come forse si dovrebbe iniziare a prevenire gli eventi e non a piangere sulle conseguenze. "Venite all'Aquila. Venite a vedere cosa fa male all'anima. Venite a vedere le pietre che parlano, sussurrano e gridano. Erano frontoni, architravi, basamenti, capitelli. Venite a vedere quelle finestre che hanno per muro il cielo e che resistono ancora come una preghiera disperata. Venite a sentire il silenzio e il freddo dei vicoli, anche in piena estate: gli armadi che ancora si intravvedono dietro i tramezzi ostinati che continuano ciecamente a sorreggere l'inutile. Venite a vedere i telefoni delle docce penzolare nel vuoto, i quadri storti eppure ancora appesi ad un pezzo di muro;

McDonald's contro McPuddu's, Davide e Golia

Ivan Puddu, giovane imprenditore di Baunei (Ogliastra), è ancora incredulo: ha ricevuto una diffida dagli avvocati della multinazionale McDonald's per aver chiamato i piccoli negozi che ha aperto a Santa Maria Navarrese McPuddùs e McFruttus. L'uso del suffisso Mc nelle insegne, sostiene lo Studio legale romano Siblegal, crea «confusione» nei clienti. «Sono rimasto letteralmente allibito perchè non ho mai pensato che potessi venire accusato di sfruttare il marchio americano a fini pubblicitari. La prima diffida per il McPuddùs, che è seguito dalla mia fidanzata Martina, è arrivata un mese e mezzo fa - racconta Puddu - per il McFruttùs una settimana fa, con identiche motivazioni. Mi sembra una cosa assurda, ma ho preferito cancellare il Mc sulle insegne con una striscia adesiva con scritto 'censored' e aggiungere un più nostrano 'Dè. Non ho la possibilità economica di affrontare controversie giudiziarie con una multinazionale. Mi chiedo solo - continua Puddu - se gl

Melfi, perché questa volta Fiat sbaglia

Vi proponiamo una lettera del senatore e giurista Pietro Ichino, pubblicata oggi sul Corriere della Sera, in cui critica il comportamento della Fiat nei confronti degli operai di Melfi. Caro direttore, è davvero difficile capire il comportamento della Fiat a Melfi. Questo scontro sulla reintegrazione dei tre lavoratori licenziati pone al centro del dibattito una scelta nella quale l'azienda ha probabilmente torto, perché l'ordinanza cautelare del giudice deve essere rispettata integralmente, anche se la si ritiene sbagliata. Lo scontro di Melfi distoglie invece l'attenzione dell'opinione pubblica dalle questioni assai più importanti sollevate - con piena ragione, queste - dall'amministratore delegato della Fiat, quando ha proposto al nostro Paese il suo colossale piano industriale. Nella vertenza esplosa in seno allo stabilimento lucano l'azienda può forse avere ragione sul merito della questione: non si può affatto escludere - neppure il tribunale di Melfi, n

Ciao Tiberio Murgia

Purtroppo i mezzi d comunicazione non daranno la stessa importanza a Tiberio Murgia, grandissimo attore sardo morto venerdì. Un grande sardo che meriterebbe di essere ricordato in maniera diversa. Il nostro blog lo ricorda di cuore, lui e i suoi meravigliosi personaggi. Addio Tiberio. È morto venerdì a 81 anni Tiberio Murgia, uno dei più popolari caratteristi del cinema italiano. Sardo di Oristano per una vita è stato identificato col siciliano geloso e acchiappafemmine, un ruolo che gli aveva inventato Monicelli per il film 'I soliti ignoti'. Da alcuni mesi malato, Murgia si è spento in una casa di cura per anziani vicino Tolfa. L'Unione Sarda ha pubblicato oggi la notizia della scomparsa con un lungo articolo del giornalista Sergio Naitza amico della famiglia Murgia. Nato a Oristano il 5 febbraio del 1929 da una famiglia povera, Murgia inizia a lavorare fin da giovanissimo come manovale. A 20 anni è venditore ambulante de «l'Unità,» l'organo di stampa del

Chi è Cossiga!

Francesco Cossiga, ex presidente della Reppubblica e attuale senatore a vita è stato anche colui che non fece nulla quando Aldo Moro venne rapito e ucciso dalla Brigate Rosse e che è stato all'interno di scandali come la P2. Riteniamo che sia giusto avere un "buon" ricordo di Cossiga, come nel video a seguire.

La Fiat no sempre imperat!

Se i sindacati italiani, dormono profondamente facendo soffrire i lavoratori italiani, fortunatamente la giustizia stavolta sta dalla parte degli operai. Vi proponiamo un articolo tratto dal Fatto Quotidiano e una canzone dei Modena city Rambleers dedicata agli operai. «Antisindacale». Il verdetto del giudice del lavoro sul licenziamento di tre operai dello stabilimento Fiat di Melfi, avvenuto lo scorso luglio, boccia drasticamente la linea scelta dall’azienda di Marchionne e dispone il reintegro dei lavoratori. Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli erano stati licenziati il 13 e 14 luglio in seguito a un corteo interno alla fabbrica contro l’aumento dei turni in presenza della cassa integrazione. L’accusa fu di aver boicottato la produzione impedendo l’arrivo dei pezzi sulla linea. Un licenziamento «pretestuoso» gridarono i tre che in segno di protesta occuparono per alcuni giorni il tetto della Porta Venosina, un antico monumento situato nel centro storico

Il racket del caro estinto

Scoperto dalle Forze dell'Ordine milanesi un racket sulle onoranze funebri. Questi video testimoniano l'incredibile sistema venuto a galla.

I ristoranti della mafia

Così i boss della mafia si impadroniscono dei locali storici, secondo l'inchiesta di Repubblica

L’Onu proibisce le bombe a grappolo Ma l’Italia continuerà a venderle

Mentre si parla di crisi politica ed elezioni anticipate, l'Italia combatte una guerra in Afghanistan e in più continuaa produrre bombe a grappolo come ci spiega il Fatto Quotidiano in questo articolo: Il primo agosto la convenzione Onu ha legato le mani ad ogni paese del mondo. Proibito fabbricare, esportare e conservare in depositi più o meno segreti le bombe a grappolo, cluster munition. Polverizzano come le altre ma non è tutto: disperdono 150, 170 frammenti che non sono schegge qualsiasi, bensì trappole micidiali, colorate per incuriosire chi fruga fra le macerie o le ritrova fra l’erba dei campi. Appena sfiorate scoppiano “più efficaci delle mine-uomo”. Cambiano la vita e ogni anno a migliaia di bambini: chi muore e chi resta per sempre diverso. Gino Strada e la sua Emergency sono testimoni del disastro dell’Afghanistan: gambe artificiali paracadutate in territori pericolosi galleggiano nell’aria come fantasmi di plastica. Il documento siglato da 30 paesi Per rende