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Visualizzazione dei post da febbraio, 2010

L’antiproibizionista Giovanardi

Carlo Giovanardi, modenese del 1950, senatore del Pdl, ha ricoperto vari incarichi durante la sua carriera politica, iniziata con la Dc, per poi proseguire con l’Udc e infine con il Partito dell’amore. Giovanardi questa mattina ha lanciato pesanti accuse contro il “crudele” Michele Santoro. Il cattivo salernitano, ieri sera si è permesso di “fare propaganda alla droga” secondo quanto affermato dall’ex ministro che ora ricopre il ruolo di sottosegretario responsabile del dipartimento nazionale antidroga; in una nota al presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, Sergio Zavoli il senatore ha detto, “’Una tv di stato ha fatto la propaganda alla droga. Sembrava una specie di fumeria d’oppio. E’ inutile - ha spiegato il sottosegretario - che il dipartimento faccia politiche attive per la formazione e la prevenzione dell’uso di droghe. Che i sert e le comunità siano impegnati al recupero di 150 mila ragazzi se poi, come ieri sera, nella trasmissione di Santoro assistiamo ad una sort

Sandro Pertini, 20 anni dopo

Quando il 24 febbraio del 1990 Sandro Pertini moriva, io ero troppo piccolo per capire chi era e cosa avesse fatto. Però qualche anno dopo mi fu regalata la videocassetta della finale dei Mondiali del 1982, Italia- Germania Ovest, disputatasi a Madrid 11 luglio. Attraverso quel filmato vidi il grande Sandro Pertini festeggiare ad ogni goal della nostra nazionale vicino al Re Juan Carlos sugli spalti del Bernabeu e scopri della partita a scopone scientifico fatta dal presidente sull’aereo di ritorno assieme ai giocatori e al Ct Bearzot. Sandro Pertini, nato in un piccolo paese Ligure Stella San Giovanni nel 1896 è stato un protagonista della storia politica italiana e a venti anni dalla sua morte si sente sempre di più la mancanza di un politico come lui. Soprattutto in questo periodo nel quale lo stesso Silvio Berlusconi richiede delle liste politiche pulite per le elezioni regionali. Pertini si oppose al fascismo sin da subito e lottò contro i tedeschi come partigiano e Toto Cutugno l

Metà dei giovani italiani sono razzisti. Io non ci credo!

Oggi in prima pagina de il Fatto Quotidiano ci viene detto che " Quasi la metà dei giovani italiani è razzista o perlomeno diffidente nei confronti degli stranieri: la Lega fa scuola ". Io non ci credo . A parte le normali diffidenze che possono scaturire nel leggere un'indagine statistica (come è stata fatta? quali sono i criteri della scelta del campione?), non riesco a credere ad un'affermazione così grave. Così disilludente, umiliante. Un'affermazione che, per quanto mi riguarda, ha molto se non tutto di populista. So già che molti possono pensare che un atteggiamento del genere scaturisca da una forte base di ingenuità, o forse da una forma di idealismo che non permette di vedere la realtà delle cose (che non vuole vedere), ma in questo caso sento di essere dalla parte della ragione . Se mi guardo intorno io non vedo razzismo. Se vado all'università, io non vedo razzismo . Se esco la sera, io non vedo razzismo. Incontro, sì, tante teste bacate, alcune

Festival di indigestioni

E’ Febbraio, e come ogni anno la cara “tavola” apparecchiataci in televisione ci offre come prelibatezza nonché portata principale, il tanto “caro” Festival della canzone italiana. Trovandoci ormai nell’era del “tubo”, ovvero dell’internet vitale, è facile sincronizzare i programmi e i cibi televisivi con quelli offerti dalla rete, attraverso per esempio youtube (solo per citarne uno). Proprio grazie alla rete, mi son imbattuto in un brano presentato al festival di Sanremo (chiedo venia per i termini che possono far pensare a qualcosa riguardante la musica, ma per velocità descrittiva userò questi), ovvero quello dell’allegra brigata Pupo – Emanuele Filiberto – Luca Canonici, dal titolo “ Italia amore mio ”. A prescindere dall’aspetto musicale, che preferisco non commentare, il tutto sembra apparecchiato in modo squallido. Per testo, interpretazione e movenze, il brano dovrebbe esser un inno alle virtù di questo paese, facendoci sentire nuovamente orgogliosi di esser italiani. Ma che

Donne con le palle!

Lavoro in un posto dove gli uomini sono in maggioranza sulle donne e dove è normale ascoltare commenti maschilisti sulle donne, quindi come potrebbe darmi fastidio se Berlusconi dice durante una conferenza stampa con il presidente albanese: “Faremo eccezione per chi porta belle ragazze''. Silvio Berlusconi, ha ironizzato così durante la conferenza stampa con il primo ministro albanese Sali Berisha. Berlusconi parlando con il suo il suo omonimo albanese della tratta dei clandestini aggiunse ''per chi porta le belle ragazze possiamo fare un'eccezione''. Il Cavaliere è parso particolarmente galante nei confronti delle giornaliste albanesi che stavano seguendo l’incontro alle quali ha ricordato di essere single. Queste affermazioni da bar da parte del Cavaliere hanno fatto infuriare la scrittrice albanese Elvira Dones che vive e lavora negli Stati Uniti e ha inviato una lettera al quotidiano La Repubblica che vi proponiamo: "Egregio Signor Presidente del Co

GOOD NEWS! rESISTIAMO E FACCIAMO RETE

In questi giorni finalmente belle notizie, quelle che volevamo leggere da tempo, "good news!" come si direbbe negli USA, Bertolaso Spa indagato, i magistrati che non chinano la testa , inchieste che dimostrano lo scempio economico/ambientale subito dalla Sardegna per prepararla ad accogliere il G8 (in questo caso GHOSTS 8) che non c'è mai stato alla Maddalena, le pesanti dichiarazioni di Ciancimino jr e le "lettere" del padre che certificano l'attestato di nascita mafiosa di Forza Italia, residenza in Sicilia e domicilio ad Arcore (caso Mangano ).... scusate il sarcasmo ma scrivo veramente con un nodo in gola che non riesco a buttare giù. La parabola del Sultano Berlusconi (come lo definisce Giorgio Bocca) è in fase discendente, tutti i nodi vengono al pettine anche se forse un pò tardi. Sono troppi gli anni che abbiamo dovuto aspettare e quelli che aspetteremo ancora prima di conoscere la giusta fine di questo amaro capitolo di storia Italiana che io, in

Il Vaticano e il caso Boffo

“E’ tutto falso, si tratta di una campagna diffamatoria che colpisce la Santa Sede e lo stesso Pontefice”, ha spiegato la Segreteria di Stato in una nota diffusa nella tarda mattinata di oggi dalla Sala stampa vaticana. Dove si conferma che lo stesso Benedetto XVI è informato sul tema. Dopo oltre due settimane di silenzio la Segreteria di Stato del Vaticano ha rotto gli indugi e i silenzi sulle polemiche scoppiate attorno Boffo, ex direttore di Avvenire e Sat 2000, costretto alle dimissioni lo scorso 3 settembre dopo un polemico editoriale di Vittorio Feltri sul Giornale . In quell’occasione Feltri accusò Boffo di essere stato condannato per aver molestato telefonicamente la moglie dell’uomo con il quale aveva una relazione. Il testo diramato della Segreteria di Stato fa riferimento in modo esplicito alla ’ ingiuriosa ’ campagna stampa alimentata in questi giorni che ha smentito in modo inequivocabile alcuni particolari pure diffusi dai giornali: ’In particolare, e’ falso che resp