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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

L'ultimo capodanno in streaming

L'azione si svolge la sera di un 31 dicembre a Roma, frammentata in sei appartamenti di due moderne palazzine. Convengono parenti e amici invitati, ma anche un trio di ladri e una comitiva di smandrappati e trucidi burini. È una commedia corale ad alto costo (con ricorso a effetti speciali, persino digitali) sotto il segno di una ridondanza cannibalesca non sempre controllata, connotata in chiave di un grottesco esasperato che tracima in farsa apocalittica. .. GUARDA IL FILM

Travaglio e la Manovra

 Marco Travaglio a 8emezzo spiega la manovra di Mario Monti e del suo Governo.

TONI CASSONETTO. UNA TRISTE STORIA DI NATALE

Alcuni a Bolzano lo chiamavano  Toni Cassonetto , altri Hans Cassonetto. Forse perché la città è bilingue. A  Bolzano  o Bozen che dir si voglia, un clochard che vive in mezzo alla spazzatura, ci si nutre, ci si veste, lo identifichi subito in quel netto candore austroungarico. Hans o Toni Cassonetto che dir si voglia, nel suo documento portava scritto  Giovanni Valentin , nato sul finire della seconda guerra mondiale a Laives, paesone tedesco con masi e torri. Poi con la sua famiglia si era trasferito nella vicina Brunico.  Non ha trovato molta visibilità mediatica  la triste storia di Natale  di Giovanni che viveva per strada a Bolzano anche nella notte più magica dell'anno. Toni Cassonetto aveva accumulato dei cartoni e poi ha dato fuoco al suo falo'. Il sonno o qualcos'altro l'hanno tradito e  le fiammelle hanno lambito i suoi miseri panni . Un lampo e Giovanni Valentin è diventato come Jan Palach a piazza San Venceslao. Un grido i soccorsi e poi nulla da fare se

Gli intoccabili Benetton

Siamo votati allo sviluppo e ci daremo da fare, nei limiti delle nostre responsabilità e delle nostre possibilità, per la ripresa del Paese, nel momento molto duro che stiamo attraversando, ognuno dovrà fare la sua parte”. Si è preso un bell’impegno ieri a Venezia il presidente di Edizione srl Gilberto Benetton, dall’alto del suo impero familiare nato sui maglioncini colorati della sorella Giuliana. Un impero che oggi si regge principalmente dalle concessioni pubbliche via Autostrade e Autogrill, senza contare le posizioni di peso (e le disavventure) nella finanza che conta in Italia. BENETTON può fare affidamento su un patrimonio personale di 2,4 miliardi di dollari, secondo la stima della rivista americana Forbes nel marzo scorso. Una somma in crescita di 300 milioni sul 2010 e di 900 milioni rispetto al 2009 e identica a quelle attribuite agli altri tre fratelli Giuliana, Carlo e Luciano con i quali ha fondato l’impero di Ponzano Veneto. Assieme a loro occupa il quinto p

L’Italia sta comprando 131 caccia bocciati da Pentagono e Canada

Il supermoderno, supertecnologico, supersofisticato e supercostoso cacciabombardiere F35 Joint Strike Fighter non funziona come dovrebbe. Non lo dice qualche prevenuto contestatore del progetto o qualche pacifista oltranzista. Lo scrive il Pentagono in una nota interna di cui ha dato notizia l’agenzia Afp e che il Fatto ha potuto consultare. È un bel guaio che ci riguarda da vicino. L’F35 non è solo il più gigantesco e caro programma attualmente avviato dalla Difesa Usa capofila di un gruppo di paesi, con un valore stimato di 385 miliardi di dollari. Anche l’Italia è direttamente interessata alle sorti di quel velivolo perché partecipa alla sua realizzazione, anche se in misura modesta e soprattutto sta per acquistarne la bellezza di 131 esemplari con una spesa preventivata eccezionale: oltre 15 miliardi di euro fino al 2026. SENZA CONTARE gli elevatissimi costi di esercizio. Secondo il sito A l t reconomia che riporta i risultati di uno studio dell’ufficio di analisi economic

Il detenuto modello, il deputato Alfonso Papa

Un detenuto in attesa di giudizio che lascia il carcere per essere processato a piede libero è sempre una buona notizia, specie in tempi di sovraffollamento carcerario. Anche se quel detenuto è il magistrato Alfonso Papa, che in carcere era abituato a mandarci gli altri. Ora, dopo 101 giorni a Poggioreale e 50 ai domiciliari, sfreccia sul motorino della sua signora in tutti i telegiornali e prende un po’ troppo sul serio il suo cognome pontificando urbi et orbi sulle “condizioni disumane delle carceri”. Poteva pensarci prima, quando faceva il pm e soprattutto quando, dal 2001 al 2008, era dirigente al ministero della Giustizia, ivi chiamato da Castelli e poi naturalmente confermato da Mastella. Ma anche dopo, quando divenne deputato e membro della consulta sulla giustizia del Pdl, il partito che porta in Parlamento noti delinquenti mentre imbottisce le galere di poveracci con leggi demenziali: ex Cirielli, immigrazione clandestina, Fini-Giova

Come ci ingannano le pubblicità

Il nostro amico e collega Juan    Cañadas   ci ha inviato un articolo su come ci ingannano le pubblicità, prendendo spunto anche dalle rivolte che per hanno segnato tutto il 2011. Quello che ci racconta sta succedendo in Spagna e in Sudamerica, ma io vi invito a osservare con sguardo critico tutte le pubblicità delle Banche che girano in Italia! Buona lettura e buona visione. Il 2011 sarà ricordato come l’anno in cui si sono succeduti diversi movimenti sociali di protesta in tutto il mondo. Dalla “primavera araba” fino alle proteste a Mosca, è apparso un nuovo modo di organizzarsi e di comunicare. La velocità nella trasmissione di concetti e di immagini attraverso i social network ha permesso una diffusione, senza precendenti, di idee. Il successo di queste concentrazioni di massa è stato un importante campo di analisi per le osservazioni sociologiche. Anche se il capitalismo è stata una delle cause preminenti delle proteste, alcune delle principali aziende hanno deciso

Trenitalia secondo Cafè Express!

Su un treno del Sud Michele, campione dell'arte di campare, vende abusivamente caffè ai passeggeri. Commedia ferroviaria, degna del teatro di Eduardo De Filippo, sull'Italia di 3ª classe. Intorno a un grande Manfredi si muove una colorita folla di macchiette. Fa ridere, ma anche riflettere.

Natale in Casa cupiello

Luca Cupiello, come ogni Natale, prepara il presepe, fra il disinteresse della moglie Concetta e del figlio Tommasino, che con dispetto gli ripete che a lui il presepe non piace. Ci sono poi i continui litigi tra il fratello Pasqualino e Tommasino, entrambi con il tic del furto. Ninuccia, l’altra figlia, ha deciso di lasciare il marito Nicolino per l’amante Vittorio, e di scrivere una lettera d’addio; Concetta, disperata, riesce a farsela consegnare. La missiva capita però nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna al genero, che viene così a sapere del tradimento della moglie... GUARDA NATALE IN CASA CUPIELLO

Se non ora quanto?

L’ossessione per Berlusconi è stata prontamente sostituita dall’ossessione per la Casta. C’era un improvviso vuoto di rabbia da s fo g a re . . .”. Comincia così un’ar ticolessa strappalcrime di Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore degli ultimi film di Nanni Moretti (ma non del prossimo), sull’Unità. Un peana di 200, forse 300 righe, al “mestiere della politica” che “è ancora uno dei mestieri più affascinanti”, dunque finiamola di “delegittimare così interamente, così intensamente, così irrazionalmente un intero sistema politico, un’intera idea della politica”. Basta con questa “sfiducia pregiudiziale” nei politici: chi la nutre e la alimenta è un “qualunquista” che spiana la strada a “un nuovo Berlusconi”. La commovente perorazione fa il paio con le ultime esternazioni dei capataz del Pd, sempre tesi a dimostrare che la Casta non esiste, anzi è vittima di un “clima di odio e dema gogia” (Rosy Bindi), mentre i parlamentari sono dei po

La Vergogna di Trenitalia

Ieri sera a Servizio Pubblico si è parlato di come all'amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, ha contribuito ad affondare i treni in Italia, danneggiando soprattutto le Regioni Meridionali. Questi video documentano i gravi problemi in cui versa Trenitalia e soprattutto i viaggiatori!

La fregatura agli italiani di Manifesto e Unità

Perché stampare il triplo delle copie di giornale che si vendono? La domanda sorge spontanea, vedendo le tirature dei quotidiani che vengono pubblicate da Italia Oggi, e osservando i numeri del Manifesto e dell’Unità. Una fregatura che viene perpetrata tutti i giorni ai danni degli italiani, che foraggiano e finanziano imprese in perdita regalando così denaro che potrebbe servire ad assistere malati o cassintegrati. Invece, siccome fa chic avere un giornale anche se non si hanno i soldi per tenerlo in piedi, questo è quello che succede tutti i giorni davanti ai vostri occhi, mentre l’accesso alla professione di giornalista è praticamente bloccato e le piccole realtà editoriali che non hanno lo Stato pantalone che paga dietro sono costretti a risparmiare fino all’ultimo centesimo: Dai numeri pubblicati si osserva ad esempio che il Manifesto stampa 70mila copie per venderne 18mila, l’Unità 122mila per venderne 40mila. Perché? Fonte: Giornalettismo

Lettera aperta a Marco Tullio Giordana sul suo film sull'anarchico Pinelli

Il giornalista Fulvio Abbate si interroga sul film in preparazione di Marco Tullio giordana sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli. Non abbiamo vissuto quegli anni pieni di tensione, però ci sembra giusto farci portavoce di questo appello; "Importa poco se Calabresi fosse o non fosse nella stanza. Fu lui a convocare Pino in questura. Fu lui a trattenerlo per tre giorni. Era il responsabile di quell’ufficio e degli uomini che interrogarono mio marito. Io li ho denunciati tutti. Ma non ho mai avuto un processo. Non ho mai avuto niente. Neanche la verità". Così Licia Pinelli, vedova di Giuseppe Pinelli. Ribadisco la domanda all'amico regista Marco Tullio Giordana: nel film dedicato alla vicenda al quale stai lavorando hanno ragione sia Pinelli sia Calabresi? Porremo questa domanda fino a quando non avremo una risposta.

Thanks you for smoking

Nick Naylor (Aaron Eckhart) è il portavoce della Big Tobacco. La sua funzione principale è quella di combattere contro i detrattori delle sigarette convincendoli che fumare non è poi così negativo. I suoi amici sono i lobbisti dell’alcol e delle armi, è buon padre di famiglia, separato dalla moglie, ma adorato dal figlio, e poi ama il suo lavoro. Tutti gli danno addosso, e lui si difende con maestria, favella e arguzia. La sua vita fra minacce, capi poco efficienti che "provengono dai distributori automatici", e problemi quotidiani è tutt’altro che semplice.  GUARDA IL FILM IN STREAMING

Calcioscommesse: “Era tutto combinato”

Altro che il meticoloso lavoro di un'organizzazione criminale, nel calcio tutti truccano le partite. Almeno così è secondo quello che è stato definito "Fonte Alfa", ovvero il supertestimone dell'inchiesta "Last bet", che gli inquirenti hanno ascoltato nelle scorse ore. Già, perchè lui sa tutto, conosce tutti i segreti del calcio e del mondo delle scommesse. E, da quanto racconta, ci sarebbe molto di più di quanto finora emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Cremona. Il superteste avrebbe infatti raccontato che la combina delle partite è qualcosa di abituale sia nel campionato di Serie A che in quelli minori, coinvolgendo direttamente società e giocatori. Più precisamente il giro di partite truccate e scommesse si articolerebbe in due fari. Una, per così dire, più blanda a inizio campionato, quando sarebbero i soli giocatori a prendere accordi tra di loro per l'esito da dare alle gare. Poi, dopo la metà del campionato, quando la posta

Finita l'era del quasi gratis, il ristorante del Senato si svuota e i camerieri perdono il posto

I senatori intervistati dal TG3 sul perchè non vanno al ristorante del Senato. Baldassarri (FLI): "QUi intorno ci sono almeno una ventina di trattorie più economiche. Garavaglia (Lega): "Ma ci possono andare anche i giornalisti". Castelli (Lega): "Ma la qualità è media, quindi..." Tommasini (Pdl): "Non bisogna chiamare privilegi quelli che sono i diritti dei parlamentari. Il ristorante serve quando c'è necessità..." AVARI, BUGIARDI, E MANGIAPANE A TRADIMENTO. PRIMA CI ANDAVATE PERCHE' PAGAVAMO NOI! Per loro non è in previsione alcun corso di perfezionamento presso la prestigiosa scuola culinaria del Gambero Rosso. Quel seminario costato ai contribuenti 35 mila euro, che impegnò per settimane nel 2009 (erano altri tempi) i nove cuochi di palazzo Giustiniani, dove alloggia il presidente del Senato Renato Schifani e i palati sono evidentemente raffinatissimi, se lo potranno sognare. In compenso, i camerieri del ristorante di palazzo Madama, s

C'era una volta Ruby (e B.)

È nata, è nata! E così Karima el Mahroug, compie l’ennesima metamorfosi della sua breve e densa biografia, da ragazza dissoluta e scapestrata, a madre discreta e pudica, da Rubacuori a santa. Come tutte le favole a tinte forti, anche questa si alimenta di leggenda e fantasia. L’ultimo capitolo (per ora) lo ha scritto Luca Risso, compagno della ragazza che fece tremare Arcore, la presunta “nipote di Mubarak ” su cui il Parlamento discettò e votò, per scongiurare - ci raccontarono - una crisi internazionale: “La bimba - dice Risso - sta bene. Pesa tre chili e 700 grammi, l’abbiamo chiamata Sofia Aida”. Ma la leggenda parallela, sovrastando la notizia, ha acceso anche il mondo del web, scatenato in lazzi feroci come: “È nato PierMubarak“. Oppure “La figlia di Ruby è nata maggiorenne”, o anche: “Domani si terranno i test di paternità a San Siro dalle 9 alle 19”. Per chiudere con la più prevedibile: “Le prime parole: Papi ”. Fino ai magistrali cattivacci di Spinoza: “È nata la figlia d

Napoli, nasce a Scampia il primo sportello anticamorra

Nasce a Scampia, all’interno della sede dell’Ottava Municipalità, lo sportello anticamorra del quartiere. Un primo passo verso la lotta alla criminalità che il presidente dell’associazione (R)esistenza, Ciro Corona, in collaborazione con il presidente dell’Ottava Municipalità, Angelo Pisani, e con l’associazione Libera, hanno voluto mettere in campo per monitorare, denunciare e contrastare l’illegalità diffusa e i clan della camorra. Un primo effetto positivo di questo sportello è già visibile: lo smantellamento da parte della polizia della base dei pusher all’interno dell’ex Ipia, struttura scolastica abbandonata nelle disponibilità del Comune di Napoli che veniva utilizzata come droga shop e stanza del buco. Proprio in quella ex scuola a due passi dalle Case dei Puffi e che da tre anni viene richiesta a Palazzo San Giacomo per avviare attività di recupero per i più giovani la camorra aveva attecchito le sue radici. Ci sono i computer, gli strumenti musicali, c’è anche una rete di

Fukushima, reattori smantellati in 30-40 anni

I reattori della disastrata centrale nucleare di Fukushima saranno smantellati in 30-40 anni, in linea con le anticipazioni circolate dei giorni scorsi dopo la diffusione di una bozza sul piano generale. E' quanto infatti prevede il progetto di governo giapponese e Tepco, il gestore della struttura, reso pubblico a pochi giorni dall'annuncio ufficiale sulla messa in sicurezza dell'impianto. Il periodo fino a 40 anni, di cui almeno 25 anni necessari per recuperare il combustibile nucleare parzialmente fuso dei reattori 1, 2 e 3, e' pari al doppio del periodo dedicato per lo smantellamento dell'impianto di Tokai e rimarca le difficolta' per operare nella struttura contaminata dalle radiazioni. I lavori richiederanno piu' del doppio di quanto richiesto dall'incidente del 1979 all'unita' n.2 di Three Mile Island (Usa), interessato da parziale fusione. La Tepco ha illustrato la road map necessaria per preparare la rimozione delle barre di carb

Crozza, Doni, Ruby e la supposta rossa di Mario Monti

Maurizio Crozza e la copertina di Ballarò, si parla della crisi e della nascita della figlia di Ruby, la escort più famosa d'Italia e delle vergognose affermazioni di Lega Nord e di Petrucci a difesa della quarta economia italiana, il calcio.

Il diritto alla vivacità

Noi, sia chiaro, preferiamo una maggioranza forte e robusta che governi e un’opposizione combattiva e vigile che la controlli (l’esatto contrario della situazione attuale). Meglio qualche intemperanza e qualche scintilla di troppo che la morta gora del tutto va ben madama la marchesa. Dunque saremmo pronti a dare ragione a Bobo Maroni, che in una lettera al Corriere risponde al monito di Massimo Franco, l’estintore-capo del Quirinale, contro la gazzarra inscenata dai leghisti in Parlamento contro Monti, Fini e Schifani, e rivendica il “diritto a una protesta v i va c e ”. Ma a due condizioni. Primo: Maroni ci dica chi gli ha scritto la lettera, pregna di dotte citazioni da Whitman, Brecht, Hobbes e Gramsci, dunque molto probabilmente non sua. Secondo: Maroni rinneghi tutto quel che lui e gli altri leghisti hanno predicato per 17 anni contro chiunque osasse protestare anche molto meno “v i va c e m e n t e ” di loro contro i loro governi. S