Passa ai contenuti principali

Silvio è pronto: arriva "Forza Italiani"



Le primarie restano appese alle decisioni di Silvio Berlusconi. Ma il segretario del Pdl, forte del sostegno della maggioranza del partito, si prepara a dare battaglia e, indicando l'ufficio di presidenza quale unico organo competente a decidere, di fatto lancia la sfida al Cavaliere: dica chiaramente cosa vuole fare e sarà poi il "parlamentino" a pronunciare l'ultima parola.

Alfano, secondo i rumors delle ultime ore, non dovrebbe però aspettare poi tanto: Silvio Berlusconi pare sempre più deciso a lanciare il suo nuovo soggetto politico in settimana, molto probabilmente giovedì, e non è escluso che lo faccia in televisione, lo stesso mezzo scelto per tutti gli annunci importanti. Il "piano" berlusconiano prevede il lancio di un restyling di Forza Italia, che secondo alcuni potrebbe trasformarsi in "Forza Italiani".

Quasi certa la candidatura in prima persona di Berlusconi - questa l'intenzione confidata anche oggi ai suoi fedelissimi riuniti ad Arcore - affiancato da una squadra rigorosamente selezionata dal Cavaliere nella quale ci sarebbe spazio solo per pochi esponenti ex azzurri, tra cui molti amministratori e giovani sindaci. Il progetto prevede uno spacchettamento del Pdl, nelle mani di Alfano, e di un movimento di destra.

E oggi, con i fedelissimi, Berlusconi sarebbe tornato a bocciare le preferenze ed esprimere il favore per un sistema che privilegi le alleanze, non disdegnando il mantenimento del Porcellum. In un lungo vertice a villa San Martino, tra i presenti anche Denis Verdini e la sondaggista Ghisleri, è stato svolto un focus sulla legge elettorale, viene riferito, per capire come coniugare il nuovo soggetto politico e quel che resterà del partito con la riforma del voto. Alcuni dei presenti, viene spiegato, avrebbero messo in guardia il Cavaliere dal rischio che una 'frantumazione' dell'offerta possa rivelarsi controproducente. Ma dalle ultime rilevazioni in suo possesso, Berlusconi otterrebbe da solo una forbice di voti che va dal 15 al 20.

Ufficialmente Alfano nega divisioni e attriti con l'ex premier e garantisce che "qualsiasi decisione sara' presa d'amore e d'accordo". In realtà, spiegano fonti pidielline, la tensione si taglia con il coltello e l'ex Guardasigilli studia già le contromosse: in serata riunisce a via dell'Umiltà i fedelissimi ex Fi e gli ex An, in vista di un ufficio di presidenza - che dovrebbe essere convocato in settimana, "mosse" berlusconiane permettendo - che si preannuncia di fuoco. Molti nel Pdl, ma soprattutto gli ex inquilini di via della Scrofa, infatti, non hanno nessuna intenzione di annullare le primarie e offrire la testa al Cavaliere. Tanto che, viene spiegato, in diversi avrebbero 'strigliato' Alfano per la troppa fretta con cui ieri ha ipotecato il futuro della competizione interna qualora Berlusconi dovesse tornare in campo. Da qui la correzione di linea: "Le primarie ad ora si fanno, poi deciderà l'ufficio di presidenza dove Berlusconi dirà cosa vuole fare". Nel partito cresce il timore che il Cavaliere voglia 'azzerare tutto' e i maggiorenti si stringono attorno al segretario aggrappandosi alle primarie.

I più agguerriti sono proprio gli ex An, convinti che lasciare spazio all'ex premier equivalga a una diaspora sicura e a una loro emarginazione in un soggetto di destra. Non che questa ipotesi venga scartata a priori. Anzi, per gli ex aennini se il futuro dovesse essere una riedizione di Forza Italia loro sono pronti a dire addio. Alfano, pero', invita a non ipotizzare ora mosse azzardate e c'è chi riferisce che in fondo il segretario spera che all'ufficio di presidenza si ripeta il copione dell'ultima riunione, con Berlusconi in minoranza 'costretto' a dare il suo assenso alle primarie. Ma il Cavaliere, appunto, ha ben altri piani e non prevedono affatto le primarie. C'è chi sostiene che l'ufficio di presidenza non servirà, perchè l'ex premier sgombrera' il campo molto presto, con l'obiettivo innanzitutto di 'liberarsi' dei 'vecchi apparati' e dell'attuale nomenclatura, con l'ipotesi di formare gia' gruppi parlamentari distinti. Fonte: cadoinpiedi

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SPUTAVA NEI PIATTI DEI DEPUTATI. LICENZIATA CAMERIERA DELLA BUVETTE

In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d...

La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma eredit...