Passa ai contenuti principali

Carcere per Diffamazione a mezzo stampa: vergogna tutta italiana

Rinviata ancora la riforma della legge sulla stampa sollecitata da organismi internazionali: le sanzioni eccessive sono intimidatorie.

 

 La legge italiana sulla diffamazione a mezzo stampa continua a mietere vittime come una malattia trascurata, curata applicando protocolli terapeutici arcaici,diffamazione_a_mezzo_stampa superati, che notoriamente producono effetti devastanti.

Il più grave effetto è la condanna dei giornalisti a pene detentive. Gli osservatori segnalano da tempo che questa sanzione è eccessiva e produce un effetto intimidatorio sull’intero mondo dell’informazione, e perciò andrebbe cancellata dai codici. La diffamazione va sanzionata, va punita, questo è fuori discussione, ma non con il carcere.
Esistono sanzioni meno cruente e più efficaci. Bisogna essere contrari all’applicazione della pena detentiva ai responsabili di diffamazione a mezzo stampa con lo stesso spirito con cui siamo contro la pena di morte per qualsiasi reato: per un fatto di civiltà. La diffamazione va punita con sanzioni efficaci e proporzionate.
Inoltre in Italia la diffamazione a mezzo stampa dovrebbe essere depenalizzata, come hanno già fatto gran parte dei paesi civili. Il legislatore avrebbe dovuto cambiare la legge sulla stampa già molti anni fa, essendo stato sollecitato dai più autorevoli organismi internazionali e, in parte, surrogato dalla giurisprudenza che ha colmato vuoti evidenti di regolazione. Preoccupa vedere che, anche dopo la condanna dei giornalisti di “Panorama”, il legislatore appare incerto, irresoluto, distratto.

Il mondo dell’informazione dovrebbe avere più consapevolezza della gravità delle conseguenze che la legislazione italiana sulla stampa produce continuamente, come segnala tutti i giorni l’osservatorio Ossigeno per l’Informazione. Giornalisti, editori e altri operatori dell’informazione dovrebbero sollecitare il parlamento e le forze politiche con più determinazione e con continuità, senza aspettare che arrivi il Capo dello Stato a togliere le castagne dal fuoco con un provvedimento di grazia, senza aspettare un’altra condanna per la quale indignarsi e protestare”.

Fonte: l'infiltrato 

Commenti

Post popolari in questo blog

[VIDEO] Dedicato all'isterico e bisbetico vicequestore Emanuele Ricifari: Chi è costui?

Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti

"La polizia ha coperto il raid fascista del figlio di Alemanno"

Due agenti della questura di Roma sotto accusa per una vicenda che - lo racconta Il Fatto Quotidiano - ha coinvolto Manfredi Alemanno, il figlio del sindaco di Roma Gianni. I due poliziotti sono Roberto Macellaro, autista personale nel tempo libero del sindaco e della moglie, e Pietro Ronca, ispettore capo prima del commissariato Flaminio, poi trasferito a Primavalle. Sono indagati per falso in atto pubblico, favoreggiamento e omessa denuncia e l'inchiesta che li riguarda risale al 2 giugno 2009. In quella data l'allora quattordicenne Manfredi Alemanno partecipò insieme ad altri coetanei a una festa nella piscina di un condominio della Camilluccia, quartiere della Roma bene. In quell'occasione vennero fuori cori fascisti e saluti romani. Delle esternazioni di estrema destra non gradite però a tutti coloro che partecipavano alla festa tanto che chi aveva organizzato la giornata decise di invitare il gruppetto di amici a lasciare la piscina. Ed è a quel

Attrice porno a capo dell'ufficio stampa dell'INGV: "sono stata raccomandata da un politico"

Dopo la nomina di un professore di ginnastica a direttore generale , ora si scopre che il capo ufficio stampa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Sonia Topazio, è un ex attrice erotica 'raccomandata' da un politico, come ha raccontato lei stessa ad alcuni giornali , diventata famosa per il cortometraggio "Benedetta Trasgressione", all'interno film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass (la foto è tratta dal film). Alla faccia dei 400 precari dell' INGV che attendono da anni un contratto, lei ammette candidamente di essere raccomandata, tanto in Italia nessuno si scandalizza più e tutti rispondono che "è normale" e "così fan tutti" (ma silenzio o rassegnazione è sinonimo di complicità) a differenza della Germania dove una tale dichiarazione rappresenterebbe un'autodenuncia da galera. Pretende di sapere chi ha divulgato la notizia: “ Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata