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Thatcher, in Irlanda non c'è voglia di piangerla




Gerry Adams dello Sinn Fein: militarista e liberista, riuscì solo a prolungare la guerra.
di Checchino Antonini

«Da primo ministro, la Thatcher ha fatto molto male al popolo britannico e a quello irlandese», ha detto sul sito dello Sinn Féin il presidente di quel partito, Gerry Adams, commentando la morte della Lady di Ferro. «Le comunità operaie sono state sono state devastate a causa delle sue politiche. Il suo ruolo negli affari internazionali è stato ugualmente belligerante sia a sostegno del dittatore cileno Pinochet e ai Khmer Rossi, sia per la sua opposizione a sanzioni contro l'apartheid in Sud Africa.

Qui in Irlanda il connubio delle vecchie politiche militariste con le misure draconiane prolungò la guerra e ha causato grande sofferenza. Abbracciò la censura, la collusione e l'uccisione di cittadini in operazioni segrete, tra cui avvocati come Pat Finucane, accanto a operazioni militari più aperte e si rifiutò di riconoscere i diritti dei cittadini a votare per i partiti di loro scelta. Il suo fallimento negli sforzi di criminalizzare la lotta repubblicana e dei prigionieri politici è parte della sua eredità. Va notato che in completa contraddizione con il suo atteggiamento pubblico, aveva autorizzato un canale di comunicazioni con la leadership dello Sinn Féin, ma non è riuscita ad agire di conseguenza.

Purtroppo lei è stata affrontata da deboli governi irlandesi che non sono riusciti a contrastare la sua agenda securitaria o per ottenere il sostegno internazionale a difesa dei cittadini del Nord», scrive Adams convinto che «Margaret Thatcher sarà soprattutto ricordata per il suo ruolo vergognoso durante gli scioperi della fame epici del 1980 e del 1981 (quelli durante i quali morì Bobby Sands, ndr): la sua politica irlandese fallito miseramente».

Adams è stato uno dei protagonisti delle lotte per l'indipendenza dell'Ulster e, dopo aver passato in carcere buona parte degli anni '70 del processo di pacificazione. Lo Sinn Fein è il braccio politico dell'Ira, unico partito presente nei parlamenti dell'Eire, dell'Ulster e anche a Westminster dove però non partecipa ai lavori non riconoscendo la legittimità del dominio inglese sulle contee nordirlandesi.

Negli scioperi della fame, i detenuti nordirlandesi chiedevano il diritto di ricevere pacchi, posta e indossare i propri vestiti e non la divisa carceraria; di non svolgere il lavoro carcerario, di stare con gli altri detenuti durante le ore d'aria e svolgere attività ricreative, di avere reintegrata la remissione di metà della pena (che avevano perduto in conseguenza delle proteste). Per la Thatcher era evidentemente troppo per non compromettere la propria strategia di criminalizzazione del movimento repubblicano. Dieci su 23 detenuti che avevano iniziato lo sciopero della fame si lasciarono morire.

In Italia vale la pena di citare Giorgio Cremaschi della Rete28aprile: «Non verso neanche una lacrima ipocrita per la morte di Margareth Thatcher, il leader politico che in Europa, dopo i dittatori fascisti, ha fatto più male al lavoro e ai suoi diritti». 

Fonte: globalist

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