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L’allarme del guru del web Tim Berners Lee: “Internet sotto controllo. Elezioni online? Ci arriveremo.”




Tim Berners Lee è uno dei padri fondatori del World Wide Web, l’invenzione del secolo che se da un lato ci offre una notevole libertà d’informazione e intrattenimento dall’altro intacca fortemente la nostra privacy. Nulla è gratis e niente accade per caso. Ma stavolta l’allarme di Lee, secondo quanto riportato da Repubblica.it , è più forte e specifico. Internet è sotto minaccia, da più fronti: governi, operatori telefonici, che vogliono controllarla, manipolarla, e così chiudere la libertà dei cittadini. Parola di Tim Berners Lee, l'uomo che a inizi anni '90 ha creato il web e uno dei principali innovatori del nostro tempo. "Tanti attori stanno maturando il potere di spiare i cittadini attraverso internet e purtroppo questi se ne accorgono solo quando, di colpo, un regime li disconnette dalla rete". Per non arrivare a porsi il problema quando è troppo tardi, "l'indipendenza della stampa è sacra, come deve essere quella di internet". E' un discorso sui massimi sistemi quello che il guru del web ha fatto oggi a Trento, durante gli Ict Days organizzati dalla Provincia di Trento e Trentino Network, all'interno del nuovo quartiere smart city Le Albere, che sarà inaugurato a giugno. Tim Berners Lee, nato 57 anni fa a Londra, ha anche ricevuto nel 2004 il titolo di Knight Commander of the British Empire dalla regina Elisabetta II per i meriti scientifici, e ora insegna al Mit di Boston. Oggi a Trento non ha affidato solo allarmi, alla platea, ma anche uno sprone a combattere per la libertà del web. Per non perdere di vista un futuro in cui, anche grazie alla collaborazione costruita sul web e su nuova tecnologie, potrà prendere forma una società più aperta e con meno barriere. "La collaborazione è uno dei principali motivi per cui ho creato il web. E adesso andiamo verso un futuro in cui tutte le interazioni con il governo saranno online. Ma non solo questo. E' importante che i dati delle pubbliche amministrazioni siano online. Ma anche che i nostri dati personali siano accessibili sul web: tutto quello che le aziende e il governo sanno di noi, i nostri gusti, le nostre abitudini, i nostri dati sanitari. Sempre più dobbiamo essere messi in grado di scaricarli, farne una copia e magari condividerli". Tim Berners Lee vede un futuro in cui, grazie all'accessibilità dei dati, "potremo sapere meglio la situazione della nostra comunità. Se sta diventando più in salute o no". "Una rivoluzione abilitata dall'internet delle cose e dei sensori". A proposito, Tim ha mostrato al polso un braccialetto che misura e raccoglie tutti i dati della sua attività fisica. "L'abbondanza dei dati, pubblici o personali, e la loro apertura sul web daranno nuovi poteri ai cittadini". L'altra previsione per il futuro è che "ci saranno sempre più pixel, sempre più economici, ovunque. Schermi più grandi che riempiranno le stanze, per videoconferenze che simuleranno l'effetto presenza delle persone". La combinazione tra accessibilità dei dati e tecnologie di videochiamata farà sì che la collaborazione tra cittadini potrà raggiungere nuovi livelli. "Potremo scegliere la comunità globale dove partecipare. In fondo ho creato il web per facilitare la creatività di gruppo. Scienziati, economisti potranno sempre più facilmente collaborare, mettendo insieme le proprie idee per risolvere i problemi più gravi dell'umanità. Il riscaldamento globale è una di quelle emergenze che richiede molta condivisione e partecipazione da parte di tutti quelli che possono aiutare". La speranza è nella nascita di "nuovi sistemi di governo in cui persone affini, anche lontane e di diversa cultura possano collaborare. Internet abbatte le barriere". Tim Berners Lee però non si fa illusioni. Sa che questa potenzialità del web ha, come contro altare, grosse minacce. "I governi possono spiare i cittadini sul web. Gli operatori possono violare la neutralità della rete spingendo i pacchetti di dati nelle direzioni volute, a favore di specifici servizi o contenuti e a danno di altri". La soluzione? Il web ha in sé anche un possibile antidoto ai propri veleni: ancora una volta, la collaborazione tra individui animati dagli stessi ideali può mettere pressione sui governi, le istituzioni e gli operatori telefonici perché si evitino derive che restringono le libertà dei cittadini. "In futuro, il solo posto in cui si prenderanno decisioni politiche sarà il web", si augura Tim Berners Lee.


 Fonte: l'infiltrato

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