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Quinto giorno di attacchi 58 uccisi, molti bambini

 
 
 
Non si fermano i raid aerei e i bombardamenti dal mare, mentre al Cairo si susseguono i tentativi per ottenere una tregua e fermare il massacro prima che scatti l'invasione da parte delle forze israeliane. Colpite le sedi di tv e giornali palestinesi. Continuano intanto, anche se in numero sempre minore, anche i lanci di razzi verso Israele, con alcuni feriti. 

Per il quinto giorno consecutivo sono proseguiti i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, con un bilancio di vittime sempre crescente che ormai ha raggiunto i 58 morti, mentre al Cairo si tratta per arrivare a un cessate il fuoco. Intanto due razzi lanciati su Tel Aviv sono stati intercettati da Iron Dome mentre un altro ha ferito gravemente un civile israeliano nel sud.
La speranza di una tregua è affidata al negoziato in corso nella capitale egiziana a cui partecipa un emssario israeliano, il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, e il capo della Jihad islamica, Ramadan Shallah. Per una tregua si stanno adoperando anche il governo tunisino, i cui inviati si trovano oggi a Gaza, e la Lega araba, il cui segretario arriverà domani con una delegazione ufficiale. Fonti palestinesi ritengono possibile che venga raggiunto un accordo già "oggi o domani". Ma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha però avvertito che Israele è pronto ad "allargare significativamente" l'offensiva su Gaza e che "i soldati sono pronti per qualsiasi tipo di attività che si dovesse richiedere", quindi anche un'offensiva terrestre. Il presidente statunitense Obama starebbe a sua volta cercando di evitare il peggio, pur mantenendo comunque il suo appoggio a Israele, con un tentativo di "ottenere la fine dei lanci di razzi palestinesi senza ulteriori violenze" - cioè senza un'invasione dell'esercito israeliano.
Questa mattina due palestinesi, tra cui una tredicenne e un venticinquenne, sono morti per un missile che ha centrato il campo profughi di Shati, sul lungomare di Gaza, portando a 58 morti e 400 feriti il bilancio dell'offensiva Pilastro di Difesa. In precedenza almeno quattro bambini erano deceduti nei raid: uno di 18 mesi è morto in un attacco contro il campo profughi di Burej, nel centro dell'enclave palestinese, in cui sono rimasti gravemente feriti anche i suoi due fratellini di 4 e 5 anni. In un altro attacco nel nord della Striscia hanno perso la vita un bambino di tre anni e la sorellina di un anno e altre 17 persone sono rimaste ferite.
Nella notte almeno otto giornalisti erano rimasti feriti nei raid aerei israeliani contro due centri stampa a Gaza. Nel mirino degli attacchi la Torre dei giornalisti che ospita la sede della tv Al Quds (con sede centrale a Beirut) e gli uffici di Sky News nel quartiere Rimal di Gaza. Nei tre raid ci sono stati sei feriti, uno dei quali, il giornalista di Al Quds Khader Al Zahar, ha perso una gamba. Poi è stata colpita la sede della tv Al Aqsa con il ferimento di altri due giornalisti.
All'alba è ripreso anche il lancio di razzi da Gaza verso Israele, proseguito per tutta la mattinata. Un israeliano è rimasto ferito gravemente a Shaar Hanegev, tra Beersheba e Ashkelon, nel sud di Israele. Un altro razzo ha centrato un condominio di Ashkelon, lungo la costa, trapassandolo dal quarto fino al secondo piano e ferendo due persone. Altre cinque persone sono state ricoverate in stato di choc. Altri tre razzi lanciati sui quartieri residenziali di Ashkelon sono stati intercettati da Iron Dome. Le sirene d'allarme sono risuonate a Tel Aviv e poco dopo due razzi Fajr-5 di fabbricazione iraniana sono stati intercettati e distrutti dal sistema antimissile Iron Dome. Un'auto investita dai detriti ha preso fuoco. Incolume il conducente che era uscito dall'abitacolo dopo aver sentito le sirene. Tutte le scuole israeliane che si trovano a distanza inferiore a 40 chilometri da Gaza oggi rimangono chiuse per motivi di sicurezza .

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