Passa ai contenuti principali

Palestinesi meno soli, ma non basta

Il voto al palazzo di vetro riconosce la Palestina come stato osservatore. Un primo passo che rilegittima a livello internazionale i palestinesi, tutti. Da oggi i palestinesi sono meno soli. L'Assemblea ha riconosciuto alla Palestina lo stato di osservatore delle Nazioni unite. È un fatto «storico», anche se molta strada resta da fare. È una vittoria dei palestinesi che rifiutano l'uso delle armi. Forse anche questo è un frutto della primavera araba, pur a fronte delle battute d'arresto o degli arretramenti che questa esperienza sta vivendo. Proprio quando sembrava che la Cisgiordania e l'Anp guidata da Abu Mazen fossero completamente fuori gioco, è arrivato il riscatto. Da oggi la Palestina non è solo la Gaza di Hamas, sotto il giogo del nuovo faraone egiziano Morsi sostenuto dagli Usa, che esulta per aver imposto a Israele una tregua. La richiesta all'Onu (pur ridimensionata rispetto a quella di Stato membro) ha superato persino la lacerazione tra palestinesi degli ultimi tempi ottenendo l'appoggio degli islamisti. Dunque i palestinesi, di Gaza e Cisgiordania, riacquistano unità e dignità sul piano internazionale. Nonostante la ferrea ostilità di Israele, l'opposizione degli Stati uniti e l'indifferenza (con un'astensione pilatesca) di una parte dell'Europa (Germania e Gran bretagna in testa), ha vinto il sì sostenuto da Russia e Cina, da molti paesi del sud del mondo e anche dall'Europa mediterranea (Francia, Spagna, Grecia e, alla fine, anche l'Italia). Dopo molti tentennamenti l'Italia infatti ha avuto uno scatto di responsabilità e ha deciso di appoggiare Abu Mazen. Bene. Soprattutto dopo la rinnovata collaborazione militare dell'Italia con Israele (sancita anche dalle recenti esercitazioni congiunte nel mare di Haifa) che lasciava temere il contrario. Ma Monti, prima del voto, ha voluto assicurarsi che Abu Mazen riprenderà il negoziato con Israele senza precondizioni palestinesi e non utilizzerà in modo retroattivo la possibilità di ricorso alla Corte penale internazionale. Perché forse uno dei possibili risultati del voto potrebbe essere la fine dell'impunità di Israele: il nuovo status della Palestina consente di ricorrere alle Corti internazionali per la condanna dei crimini commessi dai governi israeliani. Il secondo dato importante del voto all'Onu è l'affermazione dei confini del 1967 (compresa Gerusalemme est): una possibilità per la costruzione dello Stato palestinese, impensabile con l'occupazione e la divisione attuale dei territori palestinesi in bantustan e colonie sempre più estese. Al punto che si sono alimentate le ipotesi contrapposte di stato binazionale o di tre stati: Israele, Gaza e Cisgiordania. Ora il voto del Palazzo di Vetro non ha un valore solo simbolico, ma potrebbe avere effetti concreti - il condizionale è d'obbligo trattandosi di Israele e dei suoi sostenitori -, se il sì non resterà un fatto episodico, come rischia di essere il voto dell'Italia. Anche perché Israele eserciterà la sua rappresaglia per il voto sulla Palestina dei Territori che occupa militarmente e attraverso il ricatto sui paesi che hanno detto sì al riconoscimento. Giuliana Sgrena venerdì 30 novembre

Commenti

Post popolari in questo blog

SPUTAVA NEI PIATTI DEI DEPUTATI. LICENZIATA CAMERIERA DELLA BUVETTE

In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d...

La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma eredit...