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Israele verso la catastrofe




Intervento di Moni Ovadia:
"Un caro saluto a tutti gli amici del blog di Grillo. Sono già stato ospite del blog, con un filmato, e sono davvero contento di ritornare.
Naturalmente questa situazione in Medio Oriente, lo capiamo tutti, è una catastrofe. Ci sono due piani. Prima di tutto è il dramma dei civili innocenti. Io ho anche amici in questa questione: ho ricevuto proprio stamattina un messaggio da Israele, da un mio amico che diceva che un missile ha sfiorato la casa dove abita il suo nipotino piccino, di pochi anni, fortunatamente rimasto illeso. Ho avuto altri messaggi ... Sotto i missili che ti cadono in testa deve essere veramente terribile. Ci sono state 5 vittime civili.
Quello che succede agli israeliani è spaventoso, perché i morti civili sono sempre spaventosi, però ai palestinesi succede 10, 100, 1000 volte di più.
Gli israeliani fondamentalmente hanno rifugi, hanno una cupola l'iron dome, che protegge, i palestinesi non hanno niente, hanno macerie su macerie. Subiscono a un livello spaventoso: intere famiglie vengono cancellate da un bombardamento, che dovrebbe essere un bombardamento mirato, ma non esistono i bombardamenti mirati. Alla fine le vittime vere sono i civili, soprattutto vecchi, donne e bambini.
È una catastrofe spaventosa ed è l’apice di un inferno in cui in generale i palestinesi di Gaza vivono ormai da decenni e non solo i palestinesi di Gaza. Per loro la tragedia è immane, ma anche nei territori occupati si vive in una prigione a cielo aperto.
Allora bisogna prendere in conto questo: avere uno sguardo umano, non lasciare mai cadere lo sguardo umano, altrimenti la catastrofe diventa assoluta e si precipita in un abisso.
Detto questo la situazione quale è? Non c’è una trattativa in corso, non si vuole accedere alla trattativa e c’è un governo in Israele, che secondo me è il peggiore della storia di Israele, che semplicemente non vuole uno Stato palestinese di fianco a Israele. Non lo vuole, e questa secondo me è la ragione principale di tutto il disastro.
C’è un uomo della trattativa in Palestina, che si chiama Abu Mazen. Lì le violenze si sono fermate da lungo tempo, lui è uomo di trattativa, ma Netanyhau dice che vuole la trattativa senza condizioni, solo per procrastinare sine die una possibilità di vera trattativa e non c’è trattativa che non preveda lo stabilimento di uno Stato palestinese sulla linea armistiziale del '67, con Gerusalemme est come sua capitale. Se uno non accetta questa condizione di base vuole dire che la trattativa con i palestinesi non la vuole.
Nel contempo Netanyhau e Liberman sono riusciti a conferire dignità di interlocutore a Hamas, cioè i missili di Hamas hanno attratto la attenzione. 10 ministri degli esteri di Paesi arabi sono andati a Gaza per dare statuto importante di controparte a Hamas. Si dice che Hamas è terribile e poi allo stesso tempo con le azioni concrete gli si conferisce statuto di interlocutore. Quindi Hamas, ovviamente, prosegue nella sua linea. I morti civili dentro questo contesto per Hamas sono parte di quello che ha messo in conto e sta riuscendo a ottenere molto di più di quello che non può ottenere Abu Mazen, che è un uomo che pacificamente chiede che la Palestina venga ammessa all’Onu come Stato osservatore. Questo gesto di Abu Mazen, del tutto ragionevole, sensato, giusto, da ogni punto di vista, per Israele, con l’accordo degli Stati Uniti viene bloccato, e anche la Comunità Europea che è vile, è pavida, non alza la testa, non dice niente.
L’origine di questa catastrofe è la mancanza di ossigeno a una vera e autentica trattativa. Il governo Netanyhau / Lieberman non la vuole questa trattativa con lo stato Palestinese.
Poi naturalmente dicono "Hamas è terrorista", però poi si deve trattare con Hamas terrorista. La trattativa si fa con il nemico no? E questo è un autentico disastro, non ci sarà pace fino a che i palestinesi non riceveranno la piena dignità, i palestinesi sono sottratti di ogni cosa, gli insediamenti in Cisgiordania aumentano a dismisura. Gaza è un autentico inferno, perché gli israeliani sì si sono ritirati ai tempi di Sharon, ma hanno sigillato il territorio. L’assedio, fino a prova contraria è un atto di guerra.
Poi non hanno lasciato neanche arrivare le Freedom Flotilla, che sono navi che portavano aiuti. Si sono alienati il governo turco, che è un Paese molto potente nell’area che svolge un ruolo molto importante. Allora siamo di fronte a una catastrofe, per una politica cieca, miope, che non ha orizzonte, che si limita solamente al mantenimento dello status quo, all’allargamento degli insediamenti e a dire retoricamente che "Hamas sono i terroristi cattivi". Tutta questa retorica blocca il vero problema, e cioè la pace si fa intanto con i nemici, fino a prova contraria, e poi la pace va rischiata per aprire una nuova prospettiva, oltretutto lo scenario in tutto il Medio Oriente è cambiato radicalmente e invece Natanyhau / Lieberman e tutti quelli che sono con loro, sono incastrati in una visione vecchia, finita. Tutto si sta trasformando, anche gli equilibri di forza, non ci si può basare solo sulla propria forza militare in eterno facendo tutto il contrario di quello che serve alla pace. Ripeto, gli insediamenti non hanno fermato neanche la costruzione di un cesso! Allora io credo, e è una cosa ovviamente per me disperante, perché vedere questo macello di civili innocenti, vedere gente, quello che vediamo che succede dei Territori Palestinesi, che naturalmente le televisioni arabe ripetono, perché fanno il ruolo dei media, come tutti i media, le cose più spaventose, appunto una intera famiglia di 40 persone eradicata, cancellata completamente con i corpi sbranati, è ovvio che l’odio nel mondo arabo per Israele cresce Tutto questo è nell’interesse di Israele? E poi piovono i missili, muoiono anche i civili israeliani, ma dove si va con questa cosa? Ma Netanyhau e Lieberman non hanno la minima intenzione di cambiare la loro politica. Speriamo che ci sia un barlume di luce anche nella società israeliana perché alle prossime elezioni si liberino di questo governo la cui politica è nefasta, ovviamente per i palestinesi, che subiscono quello che subiscono, ormai è un calvario senza fine, ma anche per gli israeliani, perché in questo modo Israele non ha un vero futuro!" Moni Ovadia



Aria d’imbarazzo negli studi della Bbc. Non bastava lo scandalo pedofilia del presentatore Jimmy Savile, una nuova verità sta affossando la credibilità giornalistica della tv di stato britannica. La pietra dello scandalo va cercata sul blog Omnologos, gestito dall’italiano Maurizio Morabito.
SEMINARIO IN GRAN SEGRETO. C’è una lunga lista di nomi in una pagina di questo sito pubblicata due giorni fa. Più lunga ancora è la serie di commenti aggiunti dai lettori a fondo pagina. Già perché ciò che ha rivelato Morabito è una scoperta che sta facendo parlare a Londra, dove il blogger vive e scrive da tempo contro il catastrofismo climatico. I nomi in questione sono quelli degli “esperti scientifici” che presero parte, nel 2006, ad un seminario segretissimo su global warming e inquinamento organizzato dalla Bbc e, in seguito al quale, l’emittente tv cambiò la sua posizione nei confronti di queste tematiche, passando dalla neutralità alla linea green. Segretissimo è la parola giusta da usare, visto che ci sono voluti sei anni per scoprire questi nomi. In mezzo, persino una causa giudiziaria.
28 NOMI, SOLO 3 SCIENZIATI. E pensare che quella causa la Bbc l’ha pure vinta, forte del sostegno di ben sei avvocati. A portare avanti l’azione legale fu Tony Newbery, anche lui blogger, che semplicemente chiedeva di sapere i nomi di questi “esperti”, giusto per capire chi aveva ispirato le convinzioni della tv pubblica dei sudditi di Sua Maestà. E pure il tribunale invocato a sistemare la controversia diede ragione alla tv, garantendole, la scorsa settimana, il diritto a mantenere segreti quei nomi. Ma spulciando la rete, ecco che Morabito ha trovato il sito di una delle associazioni presenti al seminario, ed è riuscito a risalire ad una pagina del portale con la lista dei misteriosi “esperti”. 28 nomi, di cui solo 3 sono quelli di scienziati esperti (per altro tutti e tre allarmisti, e di cui uno solo climatologo): per il resto la commissione era composta da attivisti di Stop Climate Chaos, Greenpeace (c’è pure il direttore della comunicazione della associazione green), figure di Ong impegnate nella lotta contro il global warming, uomini di aziende che investono in energia verde e giornalisti vari. Ecco perché tutta questa segretezza nel gestire una lista di simili “scienziati”.


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Aria d’imbarazzo negli studi della Bbc. Non bastava lo scandalo pedofilia del presentatore Jimmy Savile, una nuova verità sta affossando la credibilità giornalistica della tv di stato britannica. La pietra dello scandalo va cercata sul blog Omnologos, gestito dall’italiano Maurizio Morabito.
SEMINARIO IN GRAN SEGRETO. C’è una lunga lista di nomi in una pagina di questo sito pubblicata due giorni fa. Più lunga ancora è la serie di commenti aggiunti dai lettori a fondo pagina. Già perché ciò che ha rivelato Morabito è una scoperta che sta facendo parlare a Londra, dove il blogger vive e scrive da tempo contro il catastrofismo climatico. I nomi in questione sono quelli degli “esperti scientifici” che presero parte, nel 2006, ad un seminario segretissimo su global warming e inquinamento organizzato dalla Bbc e, in seguito al quale, l’emittente tv cambiò la sua posizione nei confronti di queste tematiche, passando dalla neutralità alla linea green. Segretissimo è la parola giusta da usare, visto che ci sono voluti sei anni per scoprire questi nomi. In mezzo, persino una causa giudiziaria.
28 NOMI, SOLO 3 SCIENZIATI. E pensare che quella causa la Bbc l’ha pure vinta, forte del sostegno di ben sei avvocati. A portare avanti l’azione legale fu Tony Newbery, anche lui blogger, che semplicemente chiedeva di sapere i nomi di questi “esperti”, giusto per capire chi aveva ispirato le convinzioni della tv pubblica dei sudditi di Sua Maestà. E pure il tribunale invocato a sistemare la controversia diede ragione alla tv, garantendole, la scorsa settimana, il diritto a mantenere segreti quei nomi. Ma spulciando la rete, ecco che Morabito ha trovato il sito di una delle associazioni presenti al seminario, ed è riuscito a risalire ad una pagina del portale con la lista dei misteriosi “esperti”. 28 nomi, di cui solo 3 sono quelli di scienziati esperti (per altro tutti e tre allarmisti, e di cui uno solo climatologo): per il resto la commissione era composta da attivisti di Stop Climate Chaos, Greenpeace (c’è pure il direttore della comunicazione della associazione green), figure di Ong impegnate nella lotta contro il global warming, uomini di aziende che investono in energia verde e giornalisti vari. Ecco perché tutta questa segretezza nel gestire una lista di simili “scienziati”.


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SEMINARIO IN GRAN SEGRETO. C’è una lunga lista di nomi in una pagina di questo sito pubblicata due giorni fa. Più lunga ancora è la serie di commenti aggiunti dai lettori a fondo pagina. Già perché ciò che ha rivelato Morabito è una scoperta che sta facendo parlare a Londra, dove il blogger vive e scrive da tempo contro il catastrofismo climatico. I nomi in questione sono quelli degli “esperti scientifici” che presero parte, nel 2006, ad un seminario segretissimo su global warming e inquinamento organizzato dalla Bbc e, in seguito al quale, l’emittente tv cambiò la sua posizione nei confronti di queste tematiche, passando dalla neutralità alla linea green. Segretissimo è la parola giusta da usare, visto che ci sono voluti sei anni per scoprire questi nomi. In mezzo, persino una causa giudiziaria.
28 NOMI, SOLO 3 SCIENZIATI. E pensare che quella causa la Bbc l’ha pure vinta, forte del sostegno di ben sei avvocati. A portare avanti l’azione legale fu Tony Newbery, anche lui blogger, che semplicemente chiedeva di sapere i nomi di questi “esperti”, giusto per capire chi aveva ispirato le convinzioni della tv pubblica dei sudditi di Sua Maestà. E pure il tribunale invocato a sistemare la controversia diede ragione alla tv, garantendole, la scorsa settimana, il diritto a mantenere segreti quei nomi. Ma spulciando la rete, ecco che Morabito ha trovato il sito di una delle associazioni presenti al seminario, ed è riuscito a risalire ad una pagina del portale con la lista dei misteriosi “esperti”. 28 nomi, di cui solo 3 sono quelli di scienziati esperti (per altro tutti e tre allarmisti, e di cui uno solo climatologo): per il resto la commissione era composta da attivisti di Stop Climate Chaos, Greenpeace (c’è pure il direttore della comunicazione della associazione green), figure di Ong impegnate nella lotta contro il global warming, uomini di aziende che investono in energia verde e giornalisti vari. Ecco perché tutta questa segretezza nel gestire una lista di simili “scienziati”.


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