Chi la conosceva l’ha innalzata ad eroina dei nostri tempi, ed in effetti è proprio quello che rappresenta.
In una realtà dove il futuro è incerto e la crisi incombe, soprattutto su chi è più svantaggiato, l’unica cosa che resta è non arrendersi.
Una lotta per la sopravvivenza ecco quello che faceva Isabella Viola, 34 anni, orfana prematura, moglie attenta e mamma premurosa di quattro figli.
Una vita fatta di stenti e di tanto duro lavoro. Isabella si svegliava tuti i giorni alle 4 del mattino per recarsi al bar dove lavorava in Via Nocera Umbra nel quartiere Appio Tuscolano. Prendeva l’autobus Cotral fino alla stazione Laurentina, poi metro B con cambio a Termini e poi dritta sulla lina A fino a Furio Camillo. Tornata a casa poi doveva prendersi cura della sua famiglia, il suo più grande amore.
Nonostante si trattasse di una donna forte, di quelle che non si piegano alle avversità, il suo corpo non ce l’ha fatta a reggere lo stress.
Da settimane avvertiva un malore ma non aveva mai il tempo per un controllo, così domenica 18 novembre se n’è andata, accasciata su una panchina della metro mentre aspettava il treno. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla ma le sue condizioni si sono aggravate velocemente.
I frequentatori del bar dove lavorava, coloro che la conoscevano e l’amavano per il suo sorriso, che nonostante le difficoltà non smetteva mai di illuminarle il viso, hanno organizzato una colletta per il suo funerale.
Anche il Sindaco Alemanno, commosso dalla sua storia ha deciso di mobilitarsi per la sua famiglia, ieri in un comunicato ha annunciato:
"Ho letto la struggente e commovente storia di Isabella, la mamma di 4 figli morta qualche giorno per un malore in metropolitana. Un intero quartiere si sta mobilitando per sostenere economicamente la sua famiglia e anche l'Amministrazione capitolina vuole fare la sua parte. Nei prossimi giorni incontrero' il marito di Isabella e gli garantiro' tutto l'impegno che potremmo mettere a disposizione per sostenere la sua famiglia che ha perso un punto di riferimento cosi' straordinario".
Fonte:young
Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti
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