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Grecia, pubblica lista dei presunti evasori il giornalista Vaxevanis ora rischia il carcere

 

I nomi di alti funzionari pubblici, consiglieri del governo, ex ministri, giornalisti, uomini d'affari con conti in Svizzera figurano nell'elenco diffuso dal capo Fmi Lagarde ai governi europei. Misteriosamente fatto sparire dalle autorità greche, ora rispunta su una rivista. E il reporter investigativo finisce sotto accusa.

La misteriosa lista dei 2.059 potenziali evasori greci è finalmente pubblica. Ma invece che far luce su questi cittadini ellenici che hanno nascosto i loro soldi sui conti correnti della filiale di Ginevra della Hsbc (tra cui un advisor del premier Antonis Samaras, tre ex ministri e molti uomini d'affari) la Grecia ha messo in pista la polizia per arrestare il giornalista che l'ha pubblicata. L'elenco della vergogna  -  consegnato due anni fa alle autorità locali da Christine Lagarde, all'epoca ministro delle finanze francese e oggi numero uno dell'Fmi  -  è stato stampato sulla rivista Hot Doc dal giornalista investigativo Kostas Vaxevanis. E poche ore dopo la corte distrettuale di Atene ha emesso un mandato d'arresto per l'autore dell'articolo accusato di violazione della privacy. Niente di nuovo sotto il sole nello strano sistema giudiziario ellenico che a quattro anni dall'inizio della caccia ai colpevoli delle falsificazioni del bilancio greco  -  l'evento che ha scatenato la crisi dei debiti sovrani - hanno portato davanti ai giudici solo una persona: l'uomo che ha scoperto il buco, accusandolo di aver ingigantito le proporzioni dello scandalo per favorire l'allora il premier George Papandrerou.

La storia della Lista Lagarde è una metafora potentissima dei guai della Grecia. L'elenco fa parte delle migliaia di nomi di correntisti svizzeri della Hsbc "rubati" dal banchiere Herve Falciani dai sistemi informatici della Hsbc e comprati dalla Germania per combattere l'evasione fiscale. Il documento è stato distribuito poi a tutte le cancellerie europee e Lagarde ha preso l'incarico di farlo avere alla Grecia, prendendo appuntamento con l'ex ministro delle finanze George Papaconstantinou. Da lì è partito il cinema. Papaconstantinou (dopo aver visto che nella lista c'eraano molti nomi noti del suo dicastero, dicono le malelingue) ha bloccato la pubblicazione in attesa di avere il via libera dai legali per evitare problemi con la privacy. E ha girato una copia del dischetto alle Squadre anti-frode guidate da Yannis Kapeleris. A quel punto è calata la nebbia. Il ministro passava il cerino in mano a Kapeleris, Kapeleris pensava dovesse occuparsene l'esecutivo. Morale: la lista, guarda un po', è scomparsa nel nulla per due anni. Fino a quando Evangelis Venizelos, potente ex ministro delle Finanze dopo Papaconstantinou e leader dei socialisti del Pasok  -  pressato dalle richieste del suo erede Yannis Stournaras - ha ammesso l'esistenza della lista sostenendo però che il contenuto era andato perso...

L'epilogo  - quanto a surrealismo - è all'altezza di tutta la trama: Hot Doc, giù il cappello, ha pubblicato la lista. Precisando naturalmente con correttezza che avere un conto in una banca svizzera non significa in automatico essere un evasore fiscale. Tra i nomi ci sono quello di Stavros Stavropoulos, advisor strettissimo di Samaras, e due ex ministri di Nea Demokrataia, uno di quali si è suicidato nei giorni scorsi dopo le prime indiscrezioni sul suo ruolo. Nella lista compaiono molti funzionari pubblici, giornalisti e diversi uomini d'affari ellenici. Nessuno ha confermato né smentito la correttezza dell'articolo. Le squadre anti-frode, per ora, non hanno mosso un dito. Il governo non ha nemmeno ipotizzato una discussione parlamentare sull'elenco. A tremare è solo Vaxevanis, l'autore dello scoop, che su Twitter stamane segnalava la presenza di 15 poliziotti fuori dalla porta di casa sua.

Fonte: Repubblica

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