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Cgil: il 14 novembre sciopero generale di 4 ore



La Confederazione annuncia lo stop nel giorno della mobilitazione sindacale europea. Protesta da gestire a livello territoriale. La nota: "Inutile ricerca di convergenze con Cisl e Uil. Sciopero per il lavoro, contro l'austerità".
 Mercoledì 14 novembre è sciopero generale di 4 ore. Lo ha proclamato oggi (29 ottobre) La Cgil, al termine della segreteria nazionale riunita a Corso Italia. La protesta rientra nell’ambito della giornata di mobilitazione europea indetta dalla Ces. La mobilitazione sarà gestita a livello territoriale.

La segreteria nazionale della Cgil, si legge in una nota, "ha inutilmente ricercato con Cisl e Uil di tradurre la decisione della Ces di una mobilitazione europea il 14 novembre". La segreteria "dichiara quattro ore di sciopero generale da gestire a livello territoriale anche in coerenza con il mandato ricevuto dall’ultimo comitato direttivo". Lo sciopero è "per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità". L'obiettivo è "cambiare la legge di stabilità come il complesso delle politiche del governo", aggiunge il sindacato.


"Da molti anni il movimento sindacale europeo deplora le misure di austerità", si legge nella piattaforma della Ces. "Esse trascinano l'Europa nella stagnazione economica, fino alla recessione. Il risultato: blocco della crescita e disoccupazione in continuo aumento. I tagli a salari e protezione sociale sono attacchi al modello sociale europeo e aggravano disuguaglianze ed ingiustizia sociale".

Gli "errori di valutazione" del Fondo monetario internazionale, prosegue la piattaforma, "hanno avuto un impatto incalcolabile sulla vita quotidiana dei lavoratori e cittadini europei. Tutto ciò rimette in gioco l'intera base delle politiche di austerità. Il Fmi si deve scusare. La Troika deve rivedere le sue richieste. L'Europa ha un debito sociale, non esclusivamente monetario. E' stata promessa una ripresa che non è mai avvenuta. 25 milioni di europei non hanno lavoro. In alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile oltrepassa il 50%. Il senso di ingiustizia è diffuso e lo scontento sociale sta crescendo".

I sindacati europei chiedono un cambiamento di rotta. "Le misure applicate non stanno funzionando, stanno invece distruggendo I nostri lavori e il nostro patrimonio sociale. La Ces chiede un patto sociale per l'Europa, con un vero dialogo sociale, una politica economica che stimoli occupazione di qualità, la solidarietà tra paesi e la giustizia sociale. I lavoratori stanno pagando a caro prezzo crisi e misure di austerità, mentre il mondo della finanza e gli speculatori continuano a prosperare. Poniamo fine alla frode fiscale, ai paradisi fiscali e alla competizione fiscale tra paesi. La tassa sulle transazioni finanziarie - infine . deve contribuire a riparare I danni del capitalismo senza regole".

Fonte: rassegna.it

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