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Lo staff alloggiato in prigione 10 in una stanza, tutti stranieri



La denuncia è del Daily Mail. Secondo il giornale londinese gli addetti alle pulizie sono stipati in piccoli ambienti con una doccia ogni 75 persone. Hanno firmato un accordo che vieta di comunicare all'esterno.

Gli addetti alle pulizie del Parco Olimpico di Londra sono stati alloggiati in 10 in una stanza e con una doccia ogni 75 persone in un'enorme struttura allestita nei pressi dell'Olympic Stadium.
E' quanto denuncia oggi il Daily Mail, sottolineando come siano centinaia gli stranieri arrivati nella capitale britannica per trovare un impiego alle Olimpiadi, "nonostante le promesse che sarebbero stati i londinesi a lavorare". "Quando ho visto i cancelli di metallo e l'alta torre nel mezzo mi è venuto in mente un campo di prigionia. Era orribile", ha raccontato Andrea Murnoz, studente spagnolo di 21 anni giunto a Londra in cerca di lavoro. "Pensavo di fare domanda, ma ho cambiato idea. Due miei amici hanno firmato, ma credo se ne stiano pentendo", ha aggiunto.
Gli addetti alle pulizie hanno sottoscritto un accordo che vieta loro di parlare con la stampa e di ricevere visite di familiari e amici "per motivi di sicurezza". Tuttavia, uno di loro, proveniente dell'Ungheria, ha definito "pessime" le condizioni della struttura: "E'come stare in una quartiere povero". L'agenzia che gestisce la struttura ha respinto le accuse, definendo adeguati i servizi sanitari: "Questa non è una prigione. Nessuno è costretto a rimanere. Molti dei nostri dipendenti arrivano da zone dove è molto alta la disoccupazione e sono molto felici di lavorare ai Giochi. C'è sempre chi è scontento, ma è un peccato che non siano venuti a lamentarsi con noi".

Fonte: il manifesto

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