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Tacchi a spillo e sguardo da star



Si fa un gran parlare della cultura come inestimabile risorsa per il turismo. Lo tuonano i vertici delle organizzazioni mondiali come Omt e Wttc e lo rimarcano, con ovvio interesse, le città d'arte forti del loro patrimonio.
Eppure, sebbene il potenziale ci sia tutto, mostre, vernissage, allestimenti e musei non pullulano esattamente di visitatori. Un segnale dei tempi: in un'epoca dove si comunica tramite chat e mobile, dove le foto delle vacanze da far vedere ad amici e parentado si pubblicano su Instagram e Pintrest e anche le rivoluzioni si organizzano tramite Twitter, un quadro, fosse anche un Matisse o un Picasso da solo non ce la può proprio fare.

E il rischio che i templi della cultura passino per starlet senza troppe speranze anziché grandi dive affermate non è poco.

Ma nelle fucine dell'arte, non manca l'ingegno. La Francia, patria di robetta come il Louvre che viaggia sui 9 milioni di visitatori annui, è la prima ad aprire le danze della creatività di questa nuova stagione.

Giusto per ribadire a chi spetta il ruolo di Première dame, alla reggia di Versailles è in scena la personale dell'artista Joana Vasconcelos, rappresentata da due tacchi a spillo giant size, realizzati con pentole d'acciaio. Qualcosa del tipo, glamour ed eco-chic che fa sempre molto fashion.

Negli States, forse anche consci della predisposizione più diciamo, ludica che culturale, si tentano altri abbinamenti. Il museo della prima guerra mondiale di Kansans City ha infatti offerto biglietti per l'All Star Game ai primi 250 visitatori. Che l'importante è far numero.

Nel Belpaese, forse per i retaggi millenari di storia culturale che attraversa ogni angolo della Penisola, la si prende un po' più alla leggera. Un po' tra luce e ombre, insomma, con i lavori per i Nuovi Uffizi a Firenze che proseguono a rilento, nonostante il ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi li definisca "un dovere" ma anche un progetto come 'Estate al museo' che a Milano, non di certo la città italiana leisure per eccellenza, prende il largo e garantisce ingressi gratuiti in una decina di musei civici. Poi c'è chi ha capito il giro della 'Notte al museo' e, questa estate, alzano la posta città come Roma, Genova e anche Trieste.

Ma il tutto senza strafare, senza guizzi, senza una programmazione di ampio respiro. Che non è il caso di soffiare il posto di primi della classe ai francesi e neanche l'estro creativo agli americani. E poi non è neanche il caso di tradire l'antica arte dell'improvvisazione che caratterizza la Penisola, un po' come a dire: 'come la risolviamo questa? Ma sì, all'italiana...'

Stefano Gianuario, giornalista di TTG Italia

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