Passa ai contenuti principali

Breivik: 'Assolvetemi'. Sentenza il 24 agosto



Il verdetto su Anders Behring Breivik, accusato e reo confesso della strage di 77 persone fra Oslo e l'isoletta di Utoya dello scorso luglio, sarà emesso il 24 agosto: lo ha annunciato il giudice oggi, alla fine del processo.

Breivik ha preso la parola nel corso dell'udienza conclusiva del processo ed i superstiti e i familiari delle vittime sono usciti dall'aula. Breivik ha chiesto di essere assolto ed ha aggiunto di avere agito per proteggere il suo paese.

La difesa ha chiesto l'assoluzione dell'imputato o, in subordine, che ne sia riconosciuta la sanità di mente. Sulla richiesta di assoluzione la difesa non si fa troppe illusioni e si tratta di una pura formalità, in quanto, pur riconoscendo e rivendicando il suo delitto, Breivik si è tuttavia dichiarato non colpevole. Ma sulla sanità di mente, che Breivik rivendica con forza malgrado una perizia psichiatrica lo consideri malato di mente, la partita è invece strategica.

Ieri infatti l'accusa, nella sua requisitoria, ha chiesto che Breivik sia internato in un istituto psichiatrico, ritenendo che sia pericoloso ma psicopatico, e quindi non mentalmente responsabile. Un verdetto che potenzialmente potrebbe costringere il 33/enne estremista a un internamento a vita - prospettiva che Breivik ha definito "peggiore della morte" - e che ai suoi occhi toglierebbe mordente alla sua delirante dottrina politica, che diverrebbe così prodotto della mente di un pazzo. Se dovesse invece vincere la tesi difensiva, Breivik potrebbe essere condannato ad una pena detentiva di 21 anni, il massimo previsto dal codice penale norvegese, prolungabile però nei casi in cui il detenuto sia considerato ancora pericoloso. Il procedimento in aula è durato 10 settimane.

Commenti

Post popolari in questo blog

SPUTAVA NEI PIATTI DEI DEPUTATI. LICENZIATA CAMERIERA DELLA BUVETTE

In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d...

La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma eredit...