I familiari delle vittime della strage di Viareggio protestano all'ingresso della stazione Termini dove è in corso un convegno sulla sicurezza. Con le foto dei loro cari attaccate al collo espongono uno striscione su cui si legge: "verità-giustizia-sicurezza per Viareggio". La presidente dell'associazione 'Il mondo che vorrei', Daniela Rombi, spiega: "noi siamo qui perché stiamo conducendo una battaglia per la verità, la giustizia e la sicurezza. Ci sono ancora tantissimi incidenti ferroviari: in media uno ogni 15 giorni. Dal 2007 ad oggi sono morti 33 operai su linea e siamo alle porte di un'udienza preliminare e di un processo che deve mandare a giudizio i veri responsabili di questa strage. E' inaudito che indagati nel processo della strage di Viareggio tengano convegni sulla sicurezza". Rombi ricorda: "ci sono 32 morti, oltre 100 feriti e un quartiere interamente distrutto che chiede giustizia. Noi pensiamo che non avendo messo in atto le misure esistenti che avrebbero evitato la strage le loro responsabilità sono dolose e non colpose come ci insegna la sentenza della Thyssen e di Casal Monferrato e il riferimento esplicito al 437 del codice penale". Insieme ai familiari delle vittime c'é anche Stella Lanzilotta, che racconta: "sono una funzionaria della Regione Toscana, mi occupo di sicurezza anche ferroviaria. Ieri ho chiamato gli organizzatori del convegno per essere iscritta e al telefono mi hanno risposto che non ci sarebbero stati problemi. Ma stamane non mi hanno fatto entrare perché a loro non risultavo iscritta. Dopo due ore di discussione e telefonate mi hanno portato in una stanza in cui si vedeva solo un video. Non so che paura avessero"
In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.
Commenti
Posta un commento