Pubblichiamo una lettera di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza scomparsi 29 anni fa. Il fratello cerca da anni la verità sulla fine della sorella, ecco il perchè della manifestazione;
Ciao, sono Pietro
vi scrivo di nuovo, con grande emozione, per annunciarvi che grazie alla petizione
al Papa a cui avete aderito (siamo oltre le 80 mila firme) ci sono state importanti novità
sul caso di Emanuela. Per la prima volta il Vaticano ha diffuso una nota ufficiale in cui spiega
il suo comportamento in questi lunghi 29 anni, mentre il capo della Procura di Roma ha
assunto in prima persona le indagini. Sono passi in avanti, ma non basta. La mia sensazione è che le persone a conoscenza di notizie importanti relative a quanto è accaduto a mia sorella in quel terribile 1983, per la prima volta, siano sul punto di rompere gli indugi e raccontare quel che sanno. Lo ritengo un dovere morale
davanti a Emanuela, ma anche a tutti noi. Per questo ho pensato di organizzare una
“Giornata di mobilitazione per la verità e la giustizia in Italia”, con l’obiettivo di abbattere
definitivamente quel muro di omertà e silenzi che finora ha negato la verità sia su Emanuela sia su tanti altri casi di giustizia negata.
L’appuntamento è per DOMENICA 27 MAGGIO alle 9.30 a ROMA in piazza del
Campidoglio, da dove partirà una “marcia per Emanuela” che si concluderà
alle 12 in piazza San Pietro, in occasione dell’Angelus. Sono invitati anche gli
amministratori locali (sindaci, assessori, presidenti di Provincia o Regione)
con i loro gonfaloni, e sono felice di annunciarvi che il presidente della Provincia di Firenze Barducci ha già esposto una gigantografia di Emanuela sulla facciata di Palazzo Medici Riccardi e che il sindaco di Roma Alemanno farà altrettanto in piazza del Campidoglio. Oltre ai tanti di voi che abitano fuori, mi appello
agli oltre 20 mila romani che hanno aderito alla petizione: cercate di esserci!
Ripeto l’appuntamento:
27 maggio, ore 9.30, piazza del Campidoglio, Roma. Importante: vi prego di
CONFERMARE la vostra presenza il 27 maggio inviando una mail a
marciaperemanuela@gmail.com in modo da poter comunicare alla questura un
numero
indicativo.
Un’ulteriore richiesta: se ognuno di voi convincerà anche una sola persona
ad
aderire alla petizione al Papa per la verità su Emanuela (inviando una mail
con
i dati personali all’indirizzo petizione.emanuela@libero.it) le adesioni
diventerebbero 160 mila.
E sarebbe un grande segnale di partecipazione e pressione sulle istituzioni.
Infine, consentitemi qualche ringraziamento
A Federica Sciarelli e a tutta la redazione di “Chi l’ha visto?”, che da
anni
sostengono con affetto e passione tutta la mia famiglia e contribuiscono a
mantenere alta l’attenzione sulla vicenda di Emanuela.
A Fabrizio Peronaci, il giornalista con il quale ho scritto il libro “Mia
sorella Emanuela” (oggi con la prefazione di don Ciotti), che mi ha
consentito
di esprimere tutti i miei pensieri e le mie speranze, dando impulso alla
battaglia per la verità.
Ai tanti giornalisti che mi hanno aiutato ed espresso vicinanza, la parte
sana
del mondo dell'informazione.
A tutti gli iscritti al Gruppo Facebook (siamo oltre 11 mila), che
accompagnano le mie giornate e mi sostengono con la loro solidarietà: non
dimenticherò mai il vostro affetto.
E, naturalmente, ad ognuno di voi, i firmatari della petizione al Papa.
Quando
in pochi lanciammo questa idea, lo scorso ottobre, ci pareva difficilissimo
arrivare a mille persone. Oggi siamo vicini alle centomila, e solo grazie a
questa partecipazione, lo sento, verità e giustizia non sono più un’utopia.
Un abbraccio, Pietro
Per contatti, informazioni o eventuali novità vi lascio la mia mail
personale:
pietro_1959@libero.it
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