Il giudice accoglie la denuncia per condotta antisindacale mossa dalla Fiom contro la Magneti Marelli, azienda del gruppo. Landini: "La Fiom rientra in Fiat. E' la quinta volta in cinque diversi tribunali". Il nuovo contratto non è a prova di legge.
E' stata accolta la denuncia per condotta antisindacale mossa dalla Fiom Cgil contro la Magneti Marelli, azienda del gruppo Fiat. La decisione del Tribunale di Bologna è stata comunicata dalle tute blu Cgil. Ma la Fiat ha già annunciato il ricorso. L'oggetto del ricorso verteva sull'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori: secondo la Fiom, in pratica, la Fiat lo avrebbe interpretato in modo tale da escluderla dall'elezione delle Rsa. Una "bellissima notizia" e "un altro bel colpo all'arroganza di Marchionne" dopo la sentenza a favore dei tre lavoratori di Melfi "ingiustamente licenziati" dalla Fiat. Così Danilo Gruppi, segretario della Camera del lavoro di Bologna, commenta il verdetto del giudice per effetto del quale il Lingotto dovrà riconoscere i delegati della Fiom.
"La Fiom rientra in Fiat": lo afferma, invece, Maurizio Landini. 'E' la quinta volta - sottolinea il segretario generale dei metalmeccanici Cgil -, in cinque diversi Tribunali, che nell'ultimo anno la Fiat viene condannata per comportamento antisindacale per atti e azioni contro la Fiom, i suoi iscritti e i suoi delegati". Landini sottolinea che la decisione di oggi "dimostra come il nuovo contratto imposto dalla Fiat, più che per ragioni produttive, economiche e organizzative, ha l'obiettivo di escludere il sindacato più rappresentativo del settore e di limitare le libertà sindacali delle singole persone".
"E' il momento della responsabilità verso le lavoratrici - aggiunge Landini -, i lavoratori della Fiat e verso il Paese: la Fiat applichi in tutti i suoi stabilimenti lo Statuto dei Lavoratori, le leggi e i principi costituzionali; il Parlamento si esprima; il Governo convochi un incontro tra l'Azienda e sindacati per ottenere garanzie certe d'investimento di tutela occupazionale e produttiva per tutti gli stabilimenti del Gruppo Fiat".
“Una sentenza importante che deve rappresentare il primo passo per la ricostruzione di relazioni sindacali corrette”. Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione del tribunale di Bologna. Una decisione, aggiunge il sindacalista, “che dimostra come le esagerazioni della Fiat per escludere il sindacato più rappresentativo dalle fabbriche sono sbagliate e non portano da nessuna parte”. Per questo, osserva Scudiere, “riconoscere il diritto dei lavoratori di scegliersi liberamente il proprio sindacato e le proprie rappresentanze rappresenta il primo passo per la ricostruzione di relazioni sindacali corrette. Ora la Fiom Cgil deve essere a tutti gli effetti riconosciuta e poter esercitare il suo potere di rappresentanza degli degli interessi dei lavoratori”, conclude.
Fonte: rassegna.it
Commenti
Posta un commento