Passa ai contenuti principali

Bagnasco scomunica le evasioni della Chiesa


Le tasse vanno pagate. La Chiesa “non può e non deve coprire auto esenzioni improprie”. Al Consiglio
permanente della Cei, il cardinale Bagnasco annuncia la svolta della Chiesa sul tema dell’evasione dell’Ici.
Anni di contestazioni, anni di risposte vittimistiche da parte di personalità ecclesiastiche, anni di polemiche
sull’area grigia in cui si muovono enti ecclesiastici, che favoriti da leggi volutamente ambigue evadono
il pagamento dell’Ici, trovano il loro sbocco in appena tre righe dell’intervento di Bagnasco al direttivo
dell’episcopato. La crisi italiana esige, dice il porporato, un’“azione di contrasto seria, efficace, inesorabile alle zone di evasione impunita”. Una frazione di secondo per riprendere il fiato e Bagnasco scandisce: “La Chiesa non ha esitazione ad accennare a questo discorso, perché non può e non deve coprire auto-esenzioni improprie. Evadere le tasse è peccato. Per un soggetto religioso è addirittura motivo di scandalo”. Dunque la Chiesa dice sì al progetto di Monti (comunicato il 14 gennaio al cardinale segretario di Stato Bertone in occasione della visita del premier a Benedetto XVI) di tracciare una linea fiscale rigorosa tra le esenzioni
concesse alle organizzazioni della società civile per motivi di culto, assistenza, altre finalità sociali e l’o bbligo
di pagare le tasse – a partire dall’Ici– per le attività commerciali. Nella sola Roma una piccola indagine,
promossa dalla giunta Alemanno, ha portato recentemente allo scoperto ben 9 milioni di euro di tasse inevase da “furbetti” ecclesiastici. La punta di un iceberg che vale centinaia di milioni. Il cambio di passo dell’episcopato è frutto della strategia sotterranea impostata da Monti nei suoi contatti con il Vaticano. Senza alzare la voce il premier ha fatto intendere ai suoi interlocutori di Oltretevere che la grave situazione economica italiana impone di perseguire l’evasione fiscale in tutte le direzioni, senza più chiudere occhi compiacenti là dove operano organizzazioni religiose. Ma soprattutto il premier ha spiegato alle autorità vaticane che tardando nell’opera di bonifica, l’Italia si troverà fra pochi mesi dinanzi a una condanna
dell’Unione europea con l’effetto di una richiesta inevitabile di arretrati agli enti ecclesiastici per milioni e milioni di e u ro. Ma più ancora dell’azione diplomatica del nuovo governo, la Chiesa è stata costretta a mutare linea sotto la spinta dell’indignazione popolare, che con maggioranze schiaccianti, come approva
le indagini a Cortina così respinge qualsiasi indebito privilegio per gli enti ecclesiastici: lo testimonia la puntuale indagine del sociologo cattolico Franco Garelli. A scavare più indietro nel tempo si scopre che a fornire l’arma giuridica a Monti per scardinare le resistenze ecclesiastiche sono stati i Radicali, che
infaticabilmente hanno agitato di fronte alle autorità dell’Unione europea la questione degli indebiti favoritismi
governativi italiani agli evasori in tonaca. Risale all’ottobre 2010, infatti, la decisione della Commissione
europea di indagare se i favoritismi dell’Italia alla Chiesa “costituiscano un aiuto di Stato” che falsa la concorrenza . In questi casi scatta una procedura di 18 mesi al termine della quale la Ue pronuncia la sua sentenza. I tempi coincidono: o Monti si muove subito oppure la mega-multa arriverà l’aprile prossimo. È questo ragionamento che ha piegato la Chiesa. Sul piano politico la relazione del presidente della Cei esprime un tacito appoggio al nuovo esecutivo, qualificato come “governo di buona volontà” nato per dare allo stato e alla politica strutture più efficienti, “lontane da sprechi e favoritismi”. Si tratta, spiega Bagnasco, di riaggiustare il sistema. Serve comunque equità, sottolinea il cardinale, mettendo in rilievo l’iniziativa dei 14 mila servizi socio-sanitari di matrice cattolica attivi per alleviare la crisi sociale. Quanto all’Ici, la prossima mossa tocca ora al governo. Si tratta di abolire quel paragrafo della legge 2006 che estende l’esenzione anche a immobili “sedi di attività che non abbiano fini esclusivamente commerciali”. La linea di divisione dovrà essere rigorosa. Alla vigilia del suo incontro con Monti il 16 febbraio, per l’anniversario della riforma del Concordato, Bagnasco assume un impegno: “Per l’Ici la Chiesa non chiede trattamenti particolari,
soltanto l’applicazione delle norme che regolano il no profit. I Comuni vigilino e noi per nostra parte lo faremo”. Dopo le parole si attendono i fatti.

Fonte:il fatto quotidiano

Commenti

Post popolari in questo blog

[VIDEO] Dedicato all'isterico e bisbetico vicequestore Emanuele Ricifari: Chi è costui?

Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti

"La polizia ha coperto il raid fascista del figlio di Alemanno"

Due agenti della questura di Roma sotto accusa per una vicenda che - lo racconta Il Fatto Quotidiano - ha coinvolto Manfredi Alemanno, il figlio del sindaco di Roma Gianni. I due poliziotti sono Roberto Macellaro, autista personale nel tempo libero del sindaco e della moglie, e Pietro Ronca, ispettore capo prima del commissariato Flaminio, poi trasferito a Primavalle. Sono indagati per falso in atto pubblico, favoreggiamento e omessa denuncia e l'inchiesta che li riguarda risale al 2 giugno 2009. In quella data l'allora quattordicenne Manfredi Alemanno partecipò insieme ad altri coetanei a una festa nella piscina di un condominio della Camilluccia, quartiere della Roma bene. In quell'occasione vennero fuori cori fascisti e saluti romani. Delle esternazioni di estrema destra non gradite però a tutti coloro che partecipavano alla festa tanto che chi aveva organizzato la giornata decise di invitare il gruppetto di amici a lasciare la piscina. Ed è a quel

Attrice porno a capo dell'ufficio stampa dell'INGV: "sono stata raccomandata da un politico"

Dopo la nomina di un professore di ginnastica a direttore generale , ora si scopre che il capo ufficio stampa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Sonia Topazio, è un ex attrice erotica 'raccomandata' da un politico, come ha raccontato lei stessa ad alcuni giornali , diventata famosa per il cortometraggio "Benedetta Trasgressione", all'interno film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass (la foto è tratta dal film). Alla faccia dei 400 precari dell' INGV che attendono da anni un contratto, lei ammette candidamente di essere raccomandata, tanto in Italia nessuno si scandalizza più e tutti rispondono che "è normale" e "così fan tutti" (ma silenzio o rassegnazione è sinonimo di complicità) a differenza della Germania dove una tale dichiarazione rappresenterebbe un'autodenuncia da galera. Pretende di sapere chi ha divulgato la notizia: “ Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata