Passa ai contenuti principali

L’Istat scopre che in Italia ci sono le coppie gay

Nel censimento 2011 per la prima volta si terrà conto delle coppie di fatto. Etero e omosessuali. Un’accortezza che in altri Paesi europei è già prassi. «Finalmente sarà possibile fotografare una realtà sociale che troppi negano» spiega Emma Bonino. Ma nel questionario restano “inesistenti” gli italiani transessuali.



L’Istat ha scoperto che in Italia vivono centinaia di migliaia di coppie di fatto. Etero e omosessuali. Per la prima volta, il censimento generale 2011 permetterà di dichiararsi «conviventi di coppia». A breve l’istituto nazionale di statistica fornirà un dato reale, e inedito, sulle unioni di fatto. Ma anche sulla realtà omosessuale nel nostro Paese.
Un’innovazione - ma in Europa ci precedono tanti Paesi - che rischia di passare sotto traccia. Perché poco nota. Per pubblicizzare l’opportunità di «essere contati», questa mattina alcuni parlamentari hanno convocato una conferenza stampa a Montecitorio. «Se vogliono fare una fotografia nitida della società italiana - spiega la Pd Anna Paola Concia - allora devono considerare anche gli omosessuali». Sulla rete è già partita una campagna di sensibilizzazione: “Fai contare il tuo amore”. Un tam tam per spingere le coppie di fatto (non solo quelle omosessuali) a dichiarare nel censimento la propria condizione. Senza paure o imbarazzi. «Dobbiamo sfruttare questa possibilità per far sentire la nostra voce» spiegano dall’Arcigay.
Quest’anno il questionario introduce una netta distinzione tra conviventi e coabitanti. Tra chi vive sotto lo stesso tetto in virtù di un rapporto di coppia. E chi divide un appartamento per altri motivi (è il caso di studenti fuori sede). Tra la primavera e l’estate 2012 saranno pubblicati i risultati. Nessuno si illude: il numero delle coppie omosessuali sarà con ogni probabilità sottostimato. E questo nonostante l’Istat tuteli la privacy di tutti i cittadini. «Ma i dati più rilevanti - spiega Carlo D’Ippoliti, uno dei ricercatori dell’Università La Sapienza che si è occupato della rilevazione - non saranno quelli numerici. Piuttosto quelli relativi ad alcune dinamiche. Potremo osservare quante coppie omosessuali hanno figli, qual è l’età e la condizione sociale dei partner».
Rilevazioni che permetteranno di inquadrare il pluralismo delle forme familiari diffuse in Italia. «C’è chi dice che le coppie di fatto - omo o eterosessuali - siano poche. Chi è convinto siano moltissime» spiega la Radicale Emma Bonino. «Finalmente abbiamo la possibilità di avere delle cifre su una realtà sociale che troppo spesso qualcuno vuole negare».
I risultati sulle coppie omosessuali italiane colmano un vuoto che diverse istituzioni internazionali hanno spesso sottolineato. La Commissione e il Parlamento europei hanno chiesto più volte all’Italia di rilevare statisticamente il mondo omosessuale. Dieci anni fa qualcuno ci aveva provato. Ma il tentativo non andò a buon fine. Nel censimento Istat del 2001 era già presente la possibilità di dichiararsi conviventi. «Eppure - racconta l’Idv Franco Grillini - ricordo che dopo un polemico articolo dell’Avvenire l’Istat sospese le rilevazioni. Una cosa ridicola. All’epoca feci anche un’interrogazione parlamentare».
Quest’anno l’istituto nazionale di statistica è pronto a riconoscere l’esistenza delle coppie di fatto. Anche omosessuali. Ma non ancora quella della realtà transessuale. Nel questionario sottoposto in queste settimane a milioni di italiani non c’è alcun riferimento ai cittadini transessuali e transgender. Probabilmente per quest’ulteriore innovazione si dovrà attendere il 2021. Anno della prossima rilevazione. 


 http://www.linkiesta.it/l-istat-scopre-che-italia-ci-sono-le-coppie-gay#ixzz1aUQd9FI7


Commenti

Post popolari in questo blog

SPUTAVA NEI PIATTI DEI DEPUTATI. LICENZIATA CAMERIERA DELLA BUVETTE

In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d...

La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma eredit...