L’attrice
iraniana Marzieh Vafamehr è stata condannata a un anno di carcere e
a 90 frustate. Non si conoscono le accuse
specifiche contro di lei, ma si presume che la sentenza sia dovuta
alla sua partecipazione nel film “Il mio Teheran in vendita”, che
critica il regime iraniano.
Come
fosse un incubo la fantasia è diventata
realtà per Marzieh Vafamehr, protagonista di “My Tehran for sale”,
film coprodotto dall’Australia di grande successo internazionale
che racconta la vita d’una attrice che vive in clandestinità e
vuole uscire dell’Iran cercando più possibilità e libertà nel
suo lavoro.
Una
condanna che mostra la censura ed i pregiudizi di genere del regime
iraniano, perche non sono stati condannati ne il regista ne lo
sceneggiatore del film, ma l’attrice, che era già stata arrestata
a luglio e poi rilasciata dopo il pagamento di una cauzione. Il film
di Granaz Moussavi è vitato nell’Iran, ma è stato proiettato nei
circoli clandestini, lasciando un forte impatto tra la popolazione
iraniana.
Il
cinema è un’arma potente e questo eventi darà maggiore luce a “My
Tehran for Sale” che mostra la feroce ed indubitabile repressione
del governo dell’Iran. Anzi, la sentenza si può intendere come un
riconoscimento al lavoro di Marzieh Vafamehr, che è riuscita a
incarnare un ruolo che espone le atrocità che si svolgono nell’Iran,
al punto che non sappiamo se il governo dell’Iran punisce
all’attrice oppure al personaggio. Marzieh ha presentato ricorso
contro la sentenza, pronunciata la settimana scorsa, perciò dovrà
ancora aspettare per conoscere il suo futuro.
Nonostante
la repressione, le donne e il cinema troverano i suoi modi di
esprimersi contro il regime di Mahmud Ahmadinejad, facendoci vedere
la loro faccia più intransigente.
Juan Cañadas
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