La direzione del Museo Madre "si attiverà nelle prossime ore presso il cda della Fondazione, il cui presidente dimissionario è anche assessore alla Cultura della Regione, affinché prenda in esame la possibilità di firmare i contratti con Scabec, già pronti da settimane". E' quanto si afferma in un comunicato. "Crediamo che sia da valutare con attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti - è scritto nella nota - l'ipotesi di portare a compimento atti già lungamente dettagliati e discussi sia all'interno della Fondazione, sia con Scabec. O, in subordine, di chiedere alla Regione di optare per una immediata nomina e convocazione del nuovo consiglio per dare subito seguito alla formalizzazione dei contratti, in mancanza dei quali - come si legge nel comunicato diffuso oggi dalle lavoratrici e dai lavoratori del Madre - l'ingiusto e violento licenziamento collettivo di 46 dipendenti si profila inevitabile". "Anche in questo secondo caso - si evidenzia - l'assessore Miraglia dovrebbe esercitare un ruolo attivo di mediazione per ottenere il ritiro delle procedure messe in atto da Pierreci-Codess, nell'attesa dei tempi strettamente necessari alla deliberazione del nuovo Cda". Nel frattempo, però, "é bene che i dipendenti del Madre e l'opinione pubblica siano informati di un fatto certo, già accaduto: la Regione, pur attuando una politica di tagli molto duri alla Cultura, ha conferito alla Fondazione Donnaregina risorse ordinarie ed europee pari a circa 3,5 milioni di euro per l'anno in corso". "In ragione di ciò la direzione ha presentato il 30 giugno scorso al vda della Fondazione un bilancio preventivo e un piano espositivo (valutato positivamente dal Comitato Scientifico), che - avendo già concordato con il gestore Scabec i servizi collegati - consentirebbe il prolungamento dell'attuale orario dalle 4 ore quotidiane alle 9 tutti i giorni (11 di domenica), avviando tra l'altro un'importante offerta espositiva. E non può sfuggire che la nuova organizzazione concordata potrà anche migliorare nell'immediato futuro i livelli occupazionali del Museo". "Dunque, ancora una volta - conclude il comunicato - ci appelliamo al buon senso tutti i soggetti coinvolti, affinché ciascuno per la sua parte si adoperi per uscire immediatamente da questa crisi improvvisa e del tutto artificiale".
La direzione del Museo Madre "si attiverà nelle prossime ore presso il cda della Fondazione, il cui presidente dimissionario è anche assessore alla Cultura della Regione, affinché prenda in esame la possibilità di firmare i contratti con Scabec, già pronti da settimane". E' quanto si afferma in un comunicato. "Crediamo che sia da valutare con attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti - è scritto nella nota - l'ipotesi di portare a compimento atti già lungamente dettagliati e discussi sia all'interno della Fondazione, sia con Scabec. O, in subordine, di chiedere alla Regione di optare per una immediata nomina e convocazione del nuovo consiglio per dare subito seguito alla formalizzazione dei contratti, in mancanza dei quali - come si legge nel comunicato diffuso oggi dalle lavoratrici e dai lavoratori del Madre - l'ingiusto e violento licenziamento collettivo di 46 dipendenti si profila inevitabile". "Anche in questo secondo caso - si evidenzia - l'assessore Miraglia dovrebbe esercitare un ruolo attivo di mediazione per ottenere il ritiro delle procedure messe in atto da Pierreci-Codess, nell'attesa dei tempi strettamente necessari alla deliberazione del nuovo Cda". Nel frattempo, però, "é bene che i dipendenti del Madre e l'opinione pubblica siano informati di un fatto certo, già accaduto: la Regione, pur attuando una politica di tagli molto duri alla Cultura, ha conferito alla Fondazione Donnaregina risorse ordinarie ed europee pari a circa 3,5 milioni di euro per l'anno in corso". "In ragione di ciò la direzione ha presentato il 30 giugno scorso al vda della Fondazione un bilancio preventivo e un piano espositivo (valutato positivamente dal Comitato Scientifico), che - avendo già concordato con il gestore Scabec i servizi collegati - consentirebbe il prolungamento dell'attuale orario dalle 4 ore quotidiane alle 9 tutti i giorni (11 di domenica), avviando tra l'altro un'importante offerta espositiva. E non può sfuggire che la nuova organizzazione concordata potrà anche migliorare nell'immediato futuro i livelli occupazionali del Museo". "Dunque, ancora una volta - conclude il comunicato - ci appelliamo al buon senso tutti i soggetti coinvolti, affinché ciascuno per la sua parte si adoperi per uscire immediatamente da questa crisi improvvisa e del tutto artificiale".
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