Il primo multato per la nuova Ztl introdotta ieri a Napoli è un assessore. “Da ora in poi in questa città non ci saranno più cittadini di serie A e cittadini di serie B” spiega il sindaco, Luigi De Magistris. Che ha
deciso di togliere le macchine dal centro e, già che c’era, di eliminare anche le auto blu. “Gli assessori
possono arrivare in Comune con la metro, con la bici, anche col motorino elettrico se vogliono. Quando sono arrivato a Napoli – racconta – ho trovato degli sprechi incancreniti e una città senza respiro. Torneremo a darle fiato”. Ma come? “Appena entrato in Comune ho scoperto che c’era -
no oltre cento contratti da dirigente, fra tempi determinati e indeterminati. Innanzitutto ho
eliminato gli esterni: Napoli ha21 mila dipendenti pubblici, tra i quali molti giovani, e di certo
possono venire da lì i futuri i dirigenti della città. O comunque da concorsi pubblici, non devono
esserci esterni se non per chiara fama o competenze insindacabili”. Dal taglio di consulenti ed esterni
il comune conta di risparmiare fino a 9 milioni. Dalla revisione del sistema di incentivi al personale
altri 10. 2 milioni verrebbero recuperati dalle spese di staff, assessorati, missioni e gettoni
per organismi collegiali, mentre 10 il sindaco conta di accantonati con tagli alle spese di pubblicità, rappresentanza e convegni. “La manovra quest’anno massacrerà Napoli– spiega De Magistris
– ci aspetta un taglio secco di 220 milioni e la gestione di Rosa Russo Iervolino aveva lasciato le casse vuote. I più grandi risparmi contiamo di farli razionalizzando le partecipate”. É nelle aziende gestite dal
Comune, secondo De Magistris, che si annida il vero virus in grado di distruggere la città. “Un giorno mi hanno posto il problema di chi raccoglieva l’erba delle aiuole. Stentavo a capire e a credere ciò che stava succedendo.L’azienda ‘Napoli servizi’ tagliava l’erba e la lasciava ai margini delle strade. E ‘Asia’non la raccoglieva perché non lo riteneva di sua competenza fino a quando l’erba non era dentro i cassonetti. E magari restava per strada dieci giorni senza che nessuno la smaltisse”. Da qui è cominciato il percorso di riduzione dei privilegi: “Le partecipate – spiega ancora il sindaco – erano troppe, ognuna con Cda da 5 componenti, più i dirigenti, più i quadri. Tutti naturalmente espressione di una lottizzazione partitocratica. Ho
capito che da lì potevano arrivare i risparmi più importanti e potevamo scardinare un sistema malato”. I Consigli d’amministrazione sono stati quasi tutti azzerati e da gennaio è prevista una nuova gestione. “Per questo a ottobre apriremo un tavolo con i sindacati e studieremo le misure per premiare il merito
anziché le clientele. Sarà difficile, molti hanno assunto posizioni giuridiche e mi stanno facendo la guerra, fomentano i lavoratori millantando che li vorrei licenziare, ma è proprio il contrario: via i dirigenti e premi ai
lavoratori migliori”. Anche le tre partecipate che gestivano rispet t i va m e n t e gli autobus (Anm),
la metropolitana (Metro) e i parcheggi (Napoli park) che fino ad oggi erano state tre società distinte,
tutte municipalizzate, con 5 membri di Cda ciascuna e relativi dirigenti, saranno fuse in
un’unica azienda con un Consiglio d’amministrazione a tre membri. Seguirà l’incorporazione del Consorzio Depurazione di S. Giovanni in Arin per costituire un’unica azienda di gestione
del servizio idrico. Poi saranno liquidate le società Nausicaa eNapoli orientale.
Il programma di De Magistris sembra senza macchia. Ma la strada è in salita. Ieri dopo l’introduzione della Ztl si sono verificate le prime proteste a causa degli ingorghi nelle strade in cui è confluito il traffico. E gli
scioperi delle aziende che smaltiscono i rifiuti continuano. “Sto pestando molti piedi, anche nel centro -
s i n i s tra che poi è la coalizione che mi sostiene, tagliando un sistema nato nelle precedenti legisl a t u re .
Ma andrò ava n t i . Sono ambizioso–conclude De Magistris – e pronto alle critiche. Tutti i giorni passeggio
un quarto d’ora in città, voglio sentire che ha da dirmi la gente”. Ormai più che un sindaco sembra un idolo nazional popolare, dalle trasferte del Napoli al bacio della teca col sangue di San Gennaro. “Non mi definirei
nazional popolare piuttosto napoletan- popolare. Voglio parlare con tutti”.
Fonte: il fatto quotidiano
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