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La difesa della casta dei militari




Per tutti c'è la certezza di andare
in pensione con il 50
per cento di soldi in più rispetto
agli altri dipendenti
pubblici. E a fine carriera, cinque
anni a pensione praticamente
raddoppiata solo perché esiste la
(remota) possibilità di essere richiamati
in servizio. Per 44 generali
c'è un appartamento di rappresentanza
che può arrivare a
600 metri quadri per cui lo Stato
paga tutto, anche le pulizie. E per
sei di loro c'è anche una “specia -
le indennità pensionabile” che si
traduce in 409.349 euro l'anno a
testa e che si somma alla pensione
ordinaria. Ecco quanto costa
lo spirito di sacrificio delle forze
armate italiane. Qui non parliamo
dei 41 soldati italiani mai
rientrati dall'Afghanistan, né dei
carabinieri che si ritrovano a pattugliare
le strade con auto vecchie
e senza benzina. Parliamo di
quella stretta cerchia di militari
italiani che alle missioni all'estero
preferisce un soggiorno tra le
cime di Dobbiaco a 30 euro a notte
in alta stagione.
Casa pulita, all inclusive
Prendiamo i 44 generali e ammiragli
delle Forze Armate (Esercito,
Marina, Aeronautica e Carabinieri)
che hanno diritto all’al -
loggio di servizio e rappresentanza,
il cosiddetto ASIR. “Que -
sti alloggi - rilevava già nel 2006
la senatrice di Sinistra democratica
Silvana Pisa - sono idealmente
suddivisi in un’area di rappresentanza,
i cui costi di gestione e
mantenimento stanno a carico
dell’amministrazione della difesa,
e in un’area per così dire privata
affidata alla gestione dell’al -
to ufficiale al quale l’alloggio è
stato temporaneamente assegnato Nulla da eccepire se non
che “tra le spese a carico dell’am -
ministrazione vi sono naturalmente
anche quelle quotidiane
di pulizia dei locali degli alloggi,
di rifacimento letti”. Di che si
tratti, lo spiega bene l’ultimo capitolato
di gara disponibile:
“Spazzatura e lavatura dei pavimenti
delle camere, corridoi,
scale, ballatoi, con idonei prodotti
disinfettanti; spazzatura e
lavatura dei bagni comprese le
relative pareti piastrellate, (...)
spolveratura di tutti i mobili; battitura
di cuscini e divani; pulizia
e battitura degli scendiletto e pulizia
di tappeti e moquette con
idoneo aspirapolvere e/o battitappeto;
(...) spolveratura e lucidatura
di argenteria, oggetti in
rame ed ottone; battitura dei tappeti
e delle guide; ceratura dei
pavimenti in parquet con prodotti
specifici; pulizia, esterna
ed interna, con aspirapolvere
dei mobiletti porta condizionatori;
spolveratura e pulizia con
prodotti specifici dei lampadari;
lavaggio e lucidatura con idonei
prodotti di tutta la posateria in
alpacca argentata/argento, (...)
lavaggio delle tende, con esclusione
delle mantovane e sopratende”.
Il tutto alla modica cifra
di 76.260 euro ogni anno per pulire
un solo appartamento (fa 3
milioni e mezzo per tutti e 44).
Pensioni e indennità speciale
La pensione media per chi ha lavorato
nel comparto militare è di
32 mila euro l’anno: quella dei dipendenti
dei ministeri “civili” si
aggira invece sui 20 mila euro.
Oltre alla pensione ordinaria, al
Capo di Stato maggiore della Difesa,
ai tre Capi di Stato maggiore
delle Forze Armate, al comandante
generale dell'Arma dei Carabinieri
e al Segretario generale
della Difesa spetta una “speciale
indennità pensionabile”: 409
mila 349 euro l’anno, che moltiplicati
per sei sfiorano i due milioni
e mezzo di euro annui.
L’ausiliaria
Dopo la pensione, per cinque
anni, ufficiali e sottufficiali restano
a disposizione della Difesa:
per esempio, capita che in un lustro,
per un paio di giorni vengano
richiamati per partecipare
a qualche commissione di concorso.
Ecco, l’ausiliaria, il disturbo
per intenderci, nel 2011 pesa
326 milioni di euro. Senza contare
quanto vale in aumento del
costo delle pensioni, ricalcolate
alla fine dei 5 anni con l’anzianità
maturata in più.
Terme e vacanze
Villa Irma, a Dobbiaco, era un al
bergo: oggi è considerata un Centro
di addestramento alla sopravvivenza
in montagna. Eppure,
sempre albergo è: con 30 euro a
persona, militari e famiglia possono
soggiornare tra le cime delle
Alpi. Nel Mar Ligure, all’isola Palmaria
bastano 22,22 euro (le tariffe
sono del 2005), al Terminillo
28, mentre “trascorrere periodi
di riposo e di recupero psico-fisico”
ad Alghero costa 27 euro per
notte. Anche qui la domanda è
semplice: perché devono essere
colonnelli (con quello che costano)
a gestire strutture del genere?
Le spese per il personale costituiscono
il 65 per cento dei costi
per la Difesa. Se al totale aggiungiamo
le uscite non contemplate
dal bilancio “uf ficiale” (per
esempio le pensioni) si superano
i 23 miliardi di euro l’anno: l’1,44
per cento del Pil nazionale dicono
i dati Nato, molto più dello 0,8
raccontato dalla “vulgata” gover -
nativa. E mentre in Gran Bretagna
il governo Cameron, tra le
proteste dei generali, “ro t t a m a ”
200 mezzi corazzati e 100 caccia
F35, noi “abbiamo ancora centinaia
di carri armati come se domani
dovessimo affrontare i carri
sovietici sulla soglia di Gorizia”,
dice Toni De Marchi, giornalista
a lungo consulente parlamentare
in commissione Difesa. “Ma le
scelte di politica militare dell’Ita -
lia sono molto spesso dettate dalla
naturale tendenza di un corpo
burocratico di perpetuare se
stesso e i propri privilegi: preparandosi
a una guerra che non si
farà mai, si difende un potere che non esiste più".



Fonte: il fatto quotidiano

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