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"Io, precario, per l'Italia non esisto". La testimonianza


"Sono precaria da 10 anni e per l'Italia non esisto. Ma i nostri politici, un massa di ignoranti, guadagnano 14mila euro al mese. Per quello propongo di tagliare loro gli stipendi". Dai lettori di Affaritaliani.it arriva l'ennesima provocazione, che rivela tutta la rabbia nei confronti dei privilegi dei politici: "Che lo stipendio dei politici non venga stabilito dalla Kasta ma da una commissione composta da : un disoccupato, un precario, un pensionato operaio con 40 anni di lavoro, un operaio edile, un impiegato, un professionista, un insegnante un magistrato e un deputato. Ditemi voi qual è la categoria di lavoratori che si stabilisce il proprio stipendio". Che cosa ne pensi? Di' la tua...

1) che i parlamentari abbiano come titolo di accesso la laurea (lingue- economia-scienze politiche), così tanto per fare una bella selezione iniziale, visto che buona parte dei nostri deputati sono una massa di ignoranti. E poi scusate per fare il bidello oggi ci vuole il diploma e visto chi lo stipendio del bidello è di circa € 1.000,00, non vedo perchè un parlamentare diplomato come il bidello debba percepire € 14.000,00;

2) riduzione drastica dei parlamentari;

3) riduzione del compenso (14.000,00€ non sono troppi ma esagerati, sebbene circa la metà vada ai partiti di appartenenza come sottoscrizione (almeno tempo fa funzionava così), così tanto per un riconoscimento istituzionale uno stipendio di € 4.000,00 è più che sufficiente, senza alcun riconoscimento postumo per le pensioni che saranno contenute e proporzionate ed eliminazione di ogni genere di benefit;

4) per i parlamentari non residenti propongo alloggio gratuito presso una specie di convitto con camere e buoni pasto (pranzo o cena). Se poi volessero farsi raggiungere della famiglia, a questo punto come tutti i comuni mortali, che affrontino pure tutte le problematiche che chiunque deve affrontare quando un'intera famiglia si trasferisce, affitto prima di tutto;

5) a fine legislatura (non più di una) tutti a casa e ritorno agli impieghi precedenti; 6) lotta e non più complicità verso i grandi evasori;

7) sgravio fiscale per l'imprese proporzionato alla loro capacità fiscale, per favorire l'occupazione;

8) divieto per le grandi aziende di investire in paesi con bassa pressione fiscale e privi di regole verso le condizioni dei lavoratori (es. est-europeo, asia, ecc)

9) occupazione immigratoria extracomunitaria progammata e basata sulla necessità effettiva della forza lavoro. Qualche anno così e le cose andranno molto meglio per tutti. Personalmente auspicherei ad un modello di economia e di Stato Civile di tipo Scandinavo.

Fonte: libero.it

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