Passa ai contenuti principali

Il terremoto? Dipende dalla volontà di Dio


Roberto De Mattei, vicepresidente del Cnr, dopo l’intervento a Radio Maria si difende su Libero: “Perché la divina provvidenza da ogni male trae il bene. Mai affermato che sia il giusto castigo divino”Roberto De Mattei, vicepresidente del Cnr le cui parole su Radio Maria a proposito del terremoto del Giappone hanno fatto grande rumore in rete con una richiesta di dimissioni, rompe il silenzio e si difende su Libero cercando di specificare meglio il suo pensiero. Poi va all’attacco e se la prende con “l’aggressione dei media” e degli atei ai suoi danni: il 16 marzo, nel corso di una trasmissione a Radio Maria, ho svolto una riflessione sul mistero del male a partire da due episodi di attualità: il terremoto del Giappone e l’uccisione del ministro pachistano Shahbaz Bhatti. Ho spiegato, alla luce della teologia e della filosofia cristiana, che in entrambi i casi ci troviamo di fronte al problema del dolore e del male. Ma con una fondamentale differenza. La sofferenza che consegue alle catastrofi naturali, come in Giappone, è indipendente dalla volontà dell’uomo, mentre il male subito da chi è perseguitato non proviene dalla forza della natura, ma dalle passioni umane. Si tratta, in una parola, di un male fisico causato da un male morale. De Mattei spiega: il male compiuto dall’uomo, quando si esprime sul piano pubblico e sociale, va denunciato e combattuto. Quando invece il male si abbatte sull’uo – mo, indipendentemente dalla sua volontà, come nel caso delle sciagure naturali, bisogna rassegnarsi a esso perché tutto ciò che non dipende dalla volontà dell’uomo, dipende dalla volontà di Dio, non nel senso che Dio sia autore del male, perché Dio è sommo bene e incapace di ogni male, ma perché la Divina Provvidenza da ogni male è capace di trarre il bene. e racconta di aver citato un discorso dell’allora arcivescovo di Rossano Calabro a proposito del terremoto di Messina, dove monsignor Mazzella scrive che ci sono varie ragioni per cui Dio può permettere le catastrofi: In primo luogo esse ci distaccano dalla vita terrena e ci richiamano col pensiero al fine ultimo della nostra vita, che è immortale. In secondo luogo esse possono essere un castigo che ci purifica dalle nostre colpe individuali o collettive. Fu il terremoto di Messina un castigo di Dio? «Chi potrebbe dirlo? », commenta mons. Mazzella, «è possibile fare delle congetture, non è possibile affermare alcuna cosa con certezza. Intanto per noi, al nostro scopo, basta la sicurezza, che le catastrofi possono essere, e talora sono esigenza della giustizia di Dio». In terzo luogo le grandi catastrofi sono spesso una manifestazione non della giustizia di Dio, ma del suo amore misericordioso. E poi spiega: non c’è compiacimento per le sofferenze in queste parole, ma desiderio, al contrario, di consolarle. Sapere che i nostri dolori sono ordinati a un fine superiore è certamente più consolante di sapere che sono frutto delle cieche forze del caso. Non ho mai affermato però, come mi è stato attribuito, che il terremoto del Giappone sia un castigo di Dio Infine, De Mattei se la prende con chi lo ha attaccato e chi non lo ha difeso: Ho svolto queste riflessioni, come cattolico, agli ascoltatori di una radio cattolica. L’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) le ha registrate e messe in rete, reclamando le mie dimissioni da Vice Presidente del CNR. L’attacco furioso degli ateisti militanti non mi impressiona: è un’ennesima espressione della dittatura del relativismo a cui siamo sottoposti. Fa riflettere invece l’imbarazzato silenzio del mondo cattolico, o peggio ancora, le confuse elucubrazioni sul mistero del male apparse su qualche sito che cattolico si professa


Commenti

Post popolari in questo blog

[VIDEO] Dedicato all'isterico e bisbetico vicequestore Emanuele Ricifari: Chi è costui?

Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti

"La polizia ha coperto il raid fascista del figlio di Alemanno"

Due agenti della questura di Roma sotto accusa per una vicenda che - lo racconta Il Fatto Quotidiano - ha coinvolto Manfredi Alemanno, il figlio del sindaco di Roma Gianni. I due poliziotti sono Roberto Macellaro, autista personale nel tempo libero del sindaco e della moglie, e Pietro Ronca, ispettore capo prima del commissariato Flaminio, poi trasferito a Primavalle. Sono indagati per falso in atto pubblico, favoreggiamento e omessa denuncia e l'inchiesta che li riguarda risale al 2 giugno 2009. In quella data l'allora quattordicenne Manfredi Alemanno partecipò insieme ad altri coetanei a una festa nella piscina di un condominio della Camilluccia, quartiere della Roma bene. In quell'occasione vennero fuori cori fascisti e saluti romani. Delle esternazioni di estrema destra non gradite però a tutti coloro che partecipavano alla festa tanto che chi aveva organizzato la giornata decise di invitare il gruppetto di amici a lasciare la piscina. Ed è a quel

Attrice porno a capo dell'ufficio stampa dell'INGV: "sono stata raccomandata da un politico"

Dopo la nomina di un professore di ginnastica a direttore generale , ora si scopre che il capo ufficio stampa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Sonia Topazio, è un ex attrice erotica 'raccomandata' da un politico, come ha raccontato lei stessa ad alcuni giornali , diventata famosa per il cortometraggio "Benedetta Trasgressione", all'interno film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass (la foto è tratta dal film). Alla faccia dei 400 precari dell' INGV che attendono da anni un contratto, lei ammette candidamente di essere raccomandata, tanto in Italia nessuno si scandalizza più e tutti rispondono che "è normale" e "così fan tutti" (ma silenzio o rassegnazione è sinonimo di complicità) a differenza della Germania dove una tale dichiarazione rappresenterebbe un'autodenuncia da galera. Pretende di sapere chi ha divulgato la notizia: “ Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata