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La Comune libertaria di Urupia


Da secoli, negli ambienti sovversivi della nostra società, c`è sempre stato il dubbio su cosa fare: lottare all’interno o andare fuori, lavorare per un mondo migliore o creare un mondo migliore. Ognuno all’interno di se stesso troverà la risposta, ma certo che il disprezzo è a volte una potente forma di opposizione. Come succede nel caso della Comune libertaria di Urupia, che da più da 15 anni cerca di sopravvivere distante dai sistemi dello Stato Italiano.
Dopo anni di progetti e incontri nel 1994 è nata la Comune Urupia , composta da pugliesi del Salento (quasi tutti redattori della rivista Senza Patria) e tedeschi (appartenenti alla sinistra radicale tedesca). Urupia è sita nel Salento, vicino Francavilla Fontana, dove vennero acquistati terreni in stato di abbandono. La propietà fu abitata dai “comunardi” sotto uno status libertario. Nei Primi punti consensuali della Comune si possono già vedere le premesse anarchiche sulle qualle Urupia viene creata: “Non esiste, all´inteno della Comune, proprietà privata di case, terreni, denaro o mezzi di produzione ed è abolita ogni forma di lavoro salariato o sottoposto. Obiettivo della Comune è anche di realizzare, grazie all´attività delle sue componenti, il massimo possibile di autosufficienza economica, riducendo i rapporti con l´esterno mediati dal denaro e privilegiando lo scambio tra beni.” Questa utopia libertaria elimina qualsiasi forma di gerarchia determinata dalla propietà, il sesso, il fisico o l`intelletto attraverso la negazione delle regole del mercato e la divisione dei compiti comunardi.
L`aspetto agricolo è preminente ad Urupia, dalla sua creazione si cercó di rivitalizzare i terreni producendo vari tipi di alimenti: vino, olio, ortaggi, frutta, miele, pomodori, marmellate o erbe medicinali. I terreni si coltivano con metodi biologici desiderando ottenere alimenti più ricchi e sani, ma anche nell`ottica di salvare la terra per le future generazioni. Nel 2000 si riesce finalmente a coltivare tutta la terra, si costruirono le installazioni fondamentali, tra i quali il primo impianto di fitodepurazione delle acque in Italia. Ma il lavoro non si fa soltanto nel campo, ci sono ore ed ore di assemblee dove si discute sulla situazione politica e sociale nel mondo e si analizzano i diversi rapporti economici contemporanei.
È data la possibilità ad ogni persona interessata di partecipare per un periodo più o meno lungo al progetto Urupia. I comunardi consigliano di prenotarsi con un buon anticipo, soprattutto per il periodo estivo in cui le richieste superano talvolta le possibilità ricettive. Un´altra forma di partecipazione è quella di acquistare i vini biologici, prodotti “ fuori dal mercato normale”. La Cooperativa La Petrosa è lo strumento giuridico che gestisce ed amministra i prodotti della Comune. Non hanno richiesto il marchio del biologico per motivazioni economiche e politiche (distanza dal bio-business e da ulteriori organismi burocratici che vivono sull`agricultura), “la nostra certificazione siamo noi stessi e chi viene a trovarci o acquista i nostri prodotti, Urupia è sempre aperta e quindi trasparente nelle sue pratiche agricole, economiche e sociali” dicono.
Urupia ci mostra che per realizzaere un progetto è necesario tanto sforzo, ma è possibile vivere ed interagire di un modo diverso. L’ autogestione è una utopia vicina, nel Salento.
Questi sono i contatti di Urupia:

Contrada Petrosa s.n., 72021 – Fermo posta-
Francavilla Fontana (BR)
Tel. 0831 890 855
urupia@libero.it
http://www.facebook.com/#!/group.php?gid=113356970442
Juan Cañadas

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