La protesta degli studenti comincia anche in Olanda, dove venerdì scorso migliaia di studenti universitari e medi, docenti e personale amministrativo di scuole e università; hanno protestato contro la riforma del sistema universitario, che prevede forti aumenti delle tasse per i fuoricorso, e contro tutta la politica intrapresa dal governo olandese, il più schierato a destra dal secondo dopoguerra. Il corteo di venerdì- che era partito come pacifico per gli organizzatori e che prevedeva anche l'intervento del vice ministro dell'istruzione- è poi stato sopraffatto dalla rabbia e dall'insofferenza degli studenti e di tutte le parti presenti al corteo, che hanno "accolto" il ministro con un lancio di frutta e uova. Il corteo, abbandonato il pacifismo voluto da istituzioni, sindacati studenteschi e dai loro amici politici, è stato caricato dall polizia in antisommossa, con cani antisommossa e poliziotti a cavallo, finché i partecipanti non si sono dispersi. Dopo il Regno Unito, la Francia, l'Italia, la Croazia, l'Irlanda questa protesta degli studenti Olandesi mostra sempre più chiaramente quanto le politiche nazionali dei Paesi dell'Unione Europea vadano nella stessa direzione: smantellare il sistema formativo e rendere il suo funzionamento sempre più simile a quello di un'azienda. Politiche che provengono da una stessa matrice, il Processo di Bologna, e che ottengono, quindi la stessa risposta: la lotta dei soggetti colpiti. Di seguito il comunicato degli studenti olandesi: Venerdì 21 febbraio, abbiamo manifestato con gli studenti, i docenti e il personale delle università delle accademia a Den Haag. Abbiamo manifestato contro il programma del governo olandese di abolire le borse di studio per gli studenti universitari di secondo livello, di imporre una multa di 3000 euro agli studenti che vanno oltre il primo anno fuoricorso e di abolire il loro diritto di usufruire gratuitamente del trasporto pubblico. Abbiamo anche manifestato per fermare le imminenti misure di austerità che il governo olandese sta pianificando d’ imporre in un futuro prossimo e i tagli ai fondi che le Università e le Accademie stesse stanno imponendo, tagli che graveranno sugli studenti e che ridurranno il numero del personale e dei docenti e porterà ad un aumento della mole di lavoro degli insegnanti. La nostra lotta,comunque, va oltre le misure di austerità che il governo in concerto con i presidi- manager della scuola secondaria sta pianificando. Noi non condividiamo i loro obiettivi e la loro visione di istruzione. Per noi, l’istruzione è un diritto universale, chiunque deve potervi accedere e non deve essere un privilegio. Noi lottiamo per l’uguaglianza fra i giovani, senza distizione di classe sociale, nazionalità, sesso o religione, per la possibilità di accedere alla facoltà che si desidera senza alcuna tassa né multa. Noi lottiamo contro la creazione di una “generazione del debito” che invece di costruire il proprio futuro, dovrà pagare i debiti contratti per studiare. Noi lottiamo per avere un’educazione secondaria pubblica che possa dare a tutti un alto livello di cultura e di ricerca per la società. Noi lottiamo per assicurare un eguale carico di lavoro e uno stipendio eguale in base al principio per cui “stesso lavoro, stessa paga” per tutto il personale docente ed amministrativo. Noi lottiamo per assicurare che l’educazione e la ricerca scientifica possano soddisfare i bisogni della gente e non del mercato privato, come succede sempre di più oggi. La lotta nel sistema di formazione è strettamente collegata alla lotta contro tutte le misure di austerità prese dal governo olandese. Le persone appartanenti alle classi subalterne sono costantemente colpite da tali misure. I lavoratori delle poste vengono licenziati o vedono peggiorare le proprie condizioni di lavoro e scomparire i propr i diritti. I lavoratori del settore pubblico stanno affrontando licenziamenti e congelamenti dei salari. I lavoratori dei media pubblici sono minacciati con licenziamenti di massa. Molti lavoratori del settore privato stanno affrontando la minaccia della crescente disoccupazione che le misure di austerità porteranno. I lavoratori del settore culturale perdono il lavoro e vedono il proprio settore scomparire. Chi riceve pensioni vedrà diminuire le proprie entrate. Gli immigrati affrontano un razzismo ufficiale attraverso la partecipazione del partito della destra al governo, la discriminazione manifesta o latente, alti tassi di disoccupazione e un grande ostacolo che blocca le loro carriere e che ogni giorno diventa sempre più spesso. Ora, l’accesso dei figli di tutte queste persone all’educazione secondaria diventerà sempre più difficile.
Fonte: Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
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