In mezzo al mare di solidarietà che ha inondato la conferma della Cassazione sulla mafiosità dei comportamenti dell'ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro, sembra essere sfuggita agli elettori e ai sostenitori del Partito Democratico l'ennesima vergogna, che ormai da quelle parti è sinonimo di normalità.
Mentre tutti in coro, affranti e ipersensibili, celebravano la correttezza e la dignità di Cuffaro, il suo coraggio e il suo stile nell'accettare la condanna (ehi, dico a voi, i suoi legali stanno già chiedendo i domiciliari, altro che rassegnata accettazione della pena), le agenzie pubblicavano un comunicato congiunto a firma di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc e fidanzato di Elisabetta Canalis (ah, non è lui) e Marco Follini, che dell'Udc non è più dal 18 ottobre del 2006 e che è invece responsabile delle comunicazioni del Partito Democratico.
Ora, sorvolando sull'opportunità di un comunicato a firma congiunta con George Casini, lo scandalo è il testo: i due ex amici si dicono “umanamente dispiaciuti per la condanna di Totò Cuffaro” ed esprimono “rispetto per la sentenza, come è doveroso in uno Stato di diritto e tanto più da parte di dirigenti politici. Ma, non rinneghiamo tanti anni di amicizia e resta in noi la convinzione che Cuffaro non sia mafioso”. A fronte della conferma della Corte di Cassazione ancora fresca, come la ricotta dei cannoli con i quali i giovani siciliani hanno festeggiato la condanna, uno tra i dirigenti (democristiano) di un partito figlio del Partito Comunista Italiano, decimato al sud dagli omicidi dei suoi migliori dirigenti (Pio La Torre, Peppino Valarioti per citarne solo due) rivendica la convinzione della non mafiosità di un personaggio che è stato condannato a 7 anni e che aspetta un'altra sentenza in cui l'accusa ne ha chiesti altri 10. Non importa, per noi non è mafioso, perchè ce lo ha detto lui giurandolo sulla testa di Lombardo, questa la ricostruzione della giustificazione.
Ma Follini è davvero convinto che la mafia non esista: già nel dicembre 2005 la controfigura del maghetto Potter aveva dichiarato: “Cuffaro persona per bene”; si cambia schieramento ma l'affetto rimane sempre.
Uno pensa: di fronte ad un comunicato del genere, l'etereo Follini verrà linciato dal furente Bersani smanicato (oh ragassi, ma stiamo schersando?) ma soprattutto dai militanti in prima linea, da quelli che si battono contro la mafia, con la bandiera del Pd, nello zone a rischio, senza pensare ad opportunità politiche o peggio ancora di governo regionale. E invece nulla. Così Harry Follini è libero di infischiarsene delle sentenze e ribadire la propria stima nei confronti di un politico colluso con la mafia. Se non fosse il Pd bisognerebbe meravigliarsi.
Fonte: Brescia Point
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