Come racconta “Il Messaggero”, è il 22 dicembre, gli studenti in corteo sono arrivati sotto gli uffici della sede dell’Atac-Trambus a Roma per solidarizzare con i dipendenti e chiedere loro di scendere a manifestare tutti insieme. Francesco Bianco è lì, nel suo ufficio, si affaccia un attimo e poi scrive sulla sua bacheca di Facebook: “C’ho i rossi sotto la rimessa”, e l’amico Stefano risponde all’appello: “…che famo… caricamo”. “Napalm a pioggia Fra’…”, suggerisce Silvia, anche lei neoassunta. ”Annate a lavorà e se non ce riuscite fateve raccomandà – ribatte Bianco – Due colpi di mortaio? Pece bollente o piume d’oca? L’ho sempre detto che le donne nostre so’ più tranquille…”. E infatti Jessica: “L’olio bollente non è ecologico, inquina! sono per due sane manganellate… sono per l’attività fisica!”. E sugli ebrei, la sua bacheca ha molti commenti: una Jessica alle 15,23 fa notare: “Me sembrano pacifici… lasciali passà”. E un’altra alle 15,29: “giusto pacifici… praticamente giudei”, dove sembra chiaro il riferimento al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici.
Attacca il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli. “Visto che il sindaco si era espresso a favore dei due ex terroristi assunti in Atac, vogliamo chiedergli cosa pensa dell’ennesimo episodio, che denota chiaramente le radici e l’ideologia antidemocratica insita negli ex terroristi di estrema destra, con l’aggravante che ora hanno anche un ruolo direttivo nell’azienda comunale. Chiediamo anche all’Ad di Atac Maurizio Basile se non intenda intraprendere delle misure disciplinari”. Lo stesso Alemanno, quando si aprì la Parentopoli del Campidoglio, un paio di mesi fa garantì sul loro ravvedimento. “Non sembra proprio così” aggiunge Miccoli, “restano ex terroristi neri assunti a tempo indeterminato e con chiamata diretta”.
Alemanno. “Questa mattina ho parlato con i vertici di Atac a proposito del caso emerso sulla stampa riguardante i commenti di Francesco Bianco e di altri dipendenti di Atac su Facebook”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che aggiunge: “L’azienda mi ha garantito una rapida indagine e l’assunzione di adeguati provvedimenti, qualora si accertasse l’utilizzo di un social network su un’utenza aziendale per fini privati e per i contenuti gravemente offensivi e antisemiti come quelli apparsi sulla stampa”.
Alemanno, quindi, esprime solidarietà “al presidente Pacifici e a tutta la comunità ebraica di Roma: comportamenti di questo tipo sono inaccettabili da parte di chiunque e diventano ancora più odiosi se provenienti da un dipendente di un’azienda comunale”.
Vi proponiamo anche questo articolo di Francesco Merlo pubblicato oggi su Repubblica
Fonte: Brescia Point
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