Passa ai contenuti principali

Cariche sugli studenti in protesta a Napoli!



Circa 200 studenti universitari e medi, si sono dati appuntamento questo pomeriggio per altre iniziative di protesta e di comunicazione, mentre il Senato, sordo ai bisogni di questo paese, andava avanti nel suo processo autistico di approvazione della riforma Gelmini, che da il colpo di grazia all'Università pubblica.

Siamo andati perciò al museo nazionale, unendoci alla lotta di altri precari, gli operatori sociali, per rivendicare il diritto all'accesso pubblico alla cultura. Si è tenuta anche un assemblea comune all'interno del Museo. Poi gli studenti hanno cercato di effettuare una visita dell'esposizione per rivendicare la fruizione pubblica di questi luoghi. Una situazione che si è già verificata tante volte in altre simili iniziative in passato, tanto che i lavoratori del museo si erano tranquillamente predisposti a far effettuare la visita. Poi l'incredibile!! Il dirigente di polizia schierava la celere all'interno del Museo nazionale e nei successivi tentativi di mediazione faceva di tutto per sabotarli, esternando ai dirigenti amministrativi previsioni "terroristiche" su quello che questi studenti avrebbero mai potuto fare con un giro di visita nel Museo.

Mentre le persone all'interno gridavano "cultura libera", "università pubblica", "la cultura vi fa paura" è partita la carica per impedire agli studenti di entrare nell'area espositiva!! Ancora una volta, come al teatro San Carlo, come con l'arresto dei due cicloattivisti l'8 dicembre, la Questura di Napoli si produce in una gestione dell'ordine pubblico davvero inquietante...

Sta di fatto che due studenti, un universitario e un altro delle scuole superiori, hanno subito manganellate in testa del tutto gratuite, con ferite e contusioni. Ferite dedicate, come ha ricordato uno dei due colpiti, "a chi ci fa la predica e dice che di fronte a questi metodi il casco protettivo non serve...".

A quel punto, anche sulla notizia dell'approvazione in Senato del DDL Gelmini è partito un corteo spontaneo che ha attraversato via Roma, la via dello shopping per un Natale in cui c'è davvero poco da festeggiare per gli studenti e i giovani precari di questo paese. E ricevendo, ancora una volta, la forte solidarietà dei cittadini.

Infine il corteo si è concluso a palazzo Reale, di cui si è occupato il cortile con un assemblea, per rappresentare, simbolicamente, il passaggio di riappropriazione da un luogo della memoria culturale a un altro.

La protesta continua: il Cinema Astra nella strada dell'Università (via Mezzocannone), è in autogestione degli studenti in questi giorni, per tenere vivo il livello organizzativo durante questo periodo. La riforma deve essere ritirata! Chi pensa che basta l'alzata delle manine dei protagonisti della casta per scoraggiarci non ha capito la posta in palio e sta prendendo l'ennesima cantonata... Il nostro futuro continua ad assediarvi!

Fonte: Movimento studentesco napoletano

Commenti

Post popolari in questo blog

Attrice porno a capo dell'ufficio stampa dell'INGV: "sono stata raccomandata da un politico"

Dopo la nomina di un professore di ginnastica a direttore generale , ora si scopre che il capo ufficio stampa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Sonia Topazio, è un ex attrice erotica 'raccomandata' da un politico, come ha raccontato lei stessa ad alcuni giornali , diventata famosa per il cortometraggio "Benedetta Trasgressione", all'interno film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass (la foto è tratta dal film). Alla faccia dei 400 precari dell' INGV che attendono da anni un contratto, lei ammette candidamente di essere raccomandata, tanto in Italia nessuno si scandalizza più e tutti rispondono che "è normale" e "così fan tutti" (ma silenzio o rassegnazione è sinonimo di complicità) a differenza della Germania dove una tale dichiarazione rappresenterebbe un'autodenuncia da galera. Pretende di sapere chi ha divulgato la notizia: “ Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d

Un serpente nel bunker di Rebibbia

Il 12 febbraio è iniziato presso l’aula bunker del carcere di Rebibbia il processo contro alcuni militari latinoamericani che durante gli anni ‘70 hanno partecipato all’ Operazione Condor . La maggior parte degli imputati sono già stati processati e condannati in altri paesi, quindi l’udienza è più un risarcimento che una vera ricerca della verità. Operazione Condor La somiglianza tra le dittature militari che hanno dominato il Sud America durante gli anni '60 e '70 è atroce. Guidati dal sanguinoso filo conduttore dell'Operazione Condor e grazie alle tecniche d’oppressione più spietate, sono state capaci di annullare qualsiasi dissenso politico o ideologico.   Dare una stima delle persone che sono state giustiziate o torturate sarebbe tanto inesatto quanto terrificante. È difficile camminare dentro il carcere di Rebibbia e non pensare di essere dentro un fumetto di Zerocalcare. Ma questa mattina, mentre passeggio per questa felice isola