Passa ai contenuti principali

San Fabio e San Roberto, invitate anche Darwin


Divertente il contrappasso subíto dalla trasmissione di Fazio e Saviano! Agli inizi, erano loro a scalpitare per poterla fare, scontrandosi contro le resistenze dei vertici della Rai e dei loro protettori politici. Ora sono i loro oppositori a implorare o pretendere di andarci, subendo giustamente una sorte uguale e contraria.
Dopo il caso del ministro Maroni, questa settimana assistiamo a quello dei sedicenti «movimenti per la vita», che vorrebbero riaprire le polemiche sul «diritto alla morte» di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro. Chiedendo di contrapporgli, ovviamente, qualche tirata su un supposto «dovere alla vita», da loro inteso come condanna a subire i dettami della Natura a ogni condizione, per quanto inumana e disumana.
Nel gioco del contrappasso, anche questa volta sono i vertici della Rai e i loro protettori politici a cercare di imporre a Fazio e Saviano la scaletta del loro programma. Visto che però ormai tutti li tirano per la giacchetta, mi permetto pure io di dare loro qualche consiglio: domandando umilmente, come si addice a chi non ha potere, e dunque può solo proporre, senza poter pretendere di imporre.
Da Vieni via con me sono infatti completamente assenti la scienza e gli scienziati. Siamo abituati, naturalmente, a subire blackout mediatici ai confronti dei quali le resistenze subíte da Fazio e Saviano sono solo fastidi di mosche. Ma è possibile che sul loro palcoscenico sfilino tutti, dai politici ai comici, e non si veda un solo rappresentante del pensiero che caratterizza la nostra epoca tecnologica, televisione compresa?
Forse che glorie nazionali come Rita Levi Montalcini, Umberto Veronesi o Carlo Rubbia (in ordine di età) non potrebbero proficuamente leggere una lista dei valori della scienza? E forse che quei valori non sono altrettanto (o più) degni di essere declamati e ascoltati, di quelli che abbiamo sentito nelle precedenti puntate del programma?
La cosa sarebbe buona e giusta, equa e salutare (come si dice in altre parrocchie). Anche perchè i valori della scienza, a differenza da tutti gli altri, sono quasi completamente assenti dal video in generale, e dai programmi Rai in particolare. Quando non sono addirittura sbeffeggiati e insultati: ad esempio, in Voyager, un programma che grida vendetta, oltre che compensazione e par condicio!
Per cominciare a rimediare al silenzio e alle offese della Rai, oltre che per mostrarci per contrapposizione cosa si fa nei paesi civili, Fazio e Saviano potrebbero anche mandare in onda un trailer del programma Creation della BBC: un film sugli anni in cui Darwin maturò e scrisse L’origine delle specie, il libro che cambiò la storia della biologia e della nostra concezione della vita sulla Terra.
Si tratta di un film, appunto, non di un documentario. E trasmetterlo dopo anni di fiction di indottrinamento religioso e politico in prima serata, infonderebbe una boccata d’aria scientifica nell’apnea televisiva italiana. Per ora, lo si è visto soltanto una volta al Museo di Storia Naturale di Milano, a settembre, e un’altra al British Film Club di Trieste, una decina di giorni fa.
A parte queste anteprime, o anteultime, il film non e’ mai stato proiettato in Italia. E’ improbabile che i distributori italiani non l’abbiano comprato per ragioni economiche, perchè ha un cast hollywoodiano, non è didascalico, e fa commuovere con il racconto dello strazio di Darwin per la morte della piccola figlia Annie. Forse il problema è che racconta il conflitto interiore che travagliò Darwin, quando la scoperta dell’evoluzione per selezione naturale lo allontanò gradualmente e inesorabilmente dalla fede religiosa.
Capisco che Fazio e Saviano possano avere altri interessi. Ma ormai noi scienziati/scientifici non sappiamo più a che santo votarci. E poichè sembra che ormai loro siano stati elevati agli onori degli altari mediatici dalla Sacra Congregazione dell’Auditel, dovranno abituarsi a ricevere domande di grazie. Dunque, vi prego in ginocchio: San Fabio e San Roberto, pregate e intercedete per noi!

Piergiorgio Odifreddi

Fonte: La Repubblica

Commenti

Post popolari in questo blog

Un serpente nel bunker di Rebibbia

Il 12 febbraio è iniziato presso l’aula bunker del carcere di Rebibbia il processo contro alcuni militari latinoamericani che durante gli anni ‘70 hanno partecipato all’ Operazione Condor . La maggior parte degli imputati sono già stati processati e condannati in altri paesi, quindi l’udienza è più un risarcimento che una vera ricerca della verità. Operazione Condor La somiglianza tra le dittature militari che hanno dominato il Sud America durante gli anni '60 e '70 è atroce. Guidati dal sanguinoso filo conduttore dell'Operazione Condor e grazie alle tecniche d’oppressione più spietate, sono state capaci di annullare qualsiasi dissenso politico o ideologico.   Dare una stima delle persone che sono state giustiziate o torturate sarebbe tanto inesatto quanto terrificante. È difficile camminare dentro il carcere di Rebibbia e non pensare di essere dentro un fumetto di Zerocalcare. Ma questa mattina, mentre passeggio per questa felice isola...

Emilio Colombo e la storia della cocaina

 Il senatore a vita, morto all'età di 93 anni, è ricordato per l'ammissione sull'uso di droga, per "motivi terapeutici". Fu anche oggetto di pettegolezzi per la sua presunta omosessualità. La morte di Emilio Colombo , il 93enne senatore a vita e storico esponente della Democrazia Cristiana , verrà ricordata come la la scomparsa dell’ultimo dei padri costituenti ancora in vita. Eppure i media hanno ricordato come sulla carriera di uno dei politici più rilevanti del nostro Paese resti la macchia dell’ uso di cocaina , ammessa dallo stesso Colombo nel 2003 per “motivi terapeutici”. C’è poi una curiosità: secondo alcune indiscrezioni, Colombo fu indicato come il premier omosessuale della nostra storia repubblicana. Voci che si erano rincorse negli anni e che furono riprese tre anni fa, dopo un’intervista di Nichi Vendola alle Iene. Di fronte alle domande di Enrico Lucci, il presidente della Regione Puglia spiegò come un “premier gay ci fosse già stato in Italia...

« LE PAROLE PER DIRLO (Alessandro Robecchi). Uno spot per la politica (Antonio Padellaro). » Boom boom boom (Marco Travaglio)

Che spettacolo, ragazzi. A novembre, alla caduta dei Cainano, i partiti si erano riuniti su un noto Colle di Roma per decidere a tavolino il nostro futuro: se si vota subito, gli elettori ci asfaltano; allora noi li addormentiamo per un anno e mezzo col governo Monti, travestiamo da tecnici un pugno di banchieri e consulenti delle banche, gli facciamo fare il lavoro sporco per non pagare pegno, poi nel 2013 ci presentiamo con una legge elettorale ancor più indecente del Porcellum che non ci costringa ad allearci prima e, chiuse le urne, scopriamo che nessuno ha la maggioranza e dobbiamo ammucchiarci in un bel governissimo per il bene dell’Italia; intanto Alfano illude i suoi che B. non c’è più, Bersani fa finta di essere piovuto da Marte, Piercasinando si nasconde dietro Passera e/o Montezemolo o un altro Gattopardo per far dimenticare Cuffaro, la gente ci casca e la sfanghiamo un’altra volta, lasciando fuori dalla porta i disturbatori alla Grillo, Di Pietro e Vendola ...