Passa ai contenuti principali

Garofani maleodoranti


Proponiamo un articolo di Massimo Fini pubblicato oggi sul Fatto quotidiano su come la corruzione sia stata presente in tutti i partiti politici.

Nei giorni scorsi si è svolta a Roma una “rimpatriata” di ex socialisti. Ma sarebbe meglio dire di ex craxiani perché non è la stessa cosa. C’era quasi tutto il gruppo dirigente del Psi di Bettino: Gianni De Michelis, Giuliano Amato, Rino Formica, Enrico Manca, Claudio Signorile, Giusi La Ganga. Mancavano solo il superbioso Claudio Martelli, lo storico “delfino”, l’unico, come si favoleggiava allora, “ad avere accesso al frigorifero di Bettino”, Fabrizio Cicchitto che assieme alla molto disinvolta Margherita Boniver, è riuscito a riciclarsi alla grande passando dall’altra parte e Ugo Intini, un socialista troppo perbene per trovarsi davvero a suo agio in quella compagnia.

Tema dell’incontro: “Ragionare insieme sui motivi che portarono non solo alla fine del Psi ma anche alla morte della Prima Repubblica”. Forse avrebbero fatto prima se avessero letto la “lettera aperta” che scrissi a Claudio Martelli, allora vicesegretario del Psi, mio vecchio compagno di banco al liceo Carducci di Milano, sul “Giorno” del 21 gennaio del 1983. Lettera che prendeva spunto da un episodio di ordinaria lottizzazione avvenuto al Teatro dell’Opera di Roma. E se l’avessero letta allora e ascoltato quello che vi si diceva, forse avrebbero evitato la fine ignominiosa che hanno fatto e si sarebbero risparmiati anche la penosa riunione di vecchi “revenant” dell’altro giorno.

Scrivevo in quella lettera dieci anni prima di Mani Pulite: “Possibile che non vi rendiate conto che verso questa intollerabile invadenza (dei partiti, ndr) stanno montando un fastidio e un’insofferenza sempre più grandi ed esasperati? Tu, forse, mi risponderai, come hai fatto in un’altra occasione, che questa insofferenza è ipocrita perché non ci sarebbe lottizzazione se non ci fosse chi è disposto a farsi lottizzare. Ed è vero. Ma è anche vero il contrario: che non ci sarebbero corrotti se non ci fossero i corruttori, così come non ci sarebbero i drogati se non esistessero gli spacciatori. Scusa la crudezza del paragone, ma è che ormai la presenza dei partiti è così omnicomprensiva e totale che anche chi è profondamente estraneo a questo spirito di lottizzazione, di clan e di clientele è costretto, sempre più spesso e suo malgrado, a sottomettersi. Perché senza tessera oggi non si mangia. O quasi. Non si fa carriera, anche la più modesta. Si è destinati a marcire nel corpo di ballo per tutta la vita. ‘Per vivere un po’ bene bisogna vendere l’anima. Non c’è altra via’ dice Ignazio Silone in Vino e pane, scritto in pieno fascismo. Mi pare che siamo ancora lì.
È giusto tutto questo? È morale? È democratico? E, soprattutto, è lecito e conforme alla nostra Costituzione e anche, forse, al codice penale? E, al di là di tutto, non è anche pericoloso? Perché chi per vivere deve ‘vendere l’anima’ finisce, a causa del disprezzo che prova per se stesso, per covare un odio sordo e cupo nei confronti di chi ve l’ha costretto, che si va ad aggiungere a quell’insofferenza di cui ti parlavo e che può portare molto lontano”.

Non avete avuto, cari compagni socialisti, la voglia, il coraggio, l’umiltà, l’onestà, la lungimiranza politica di autocorreggervi. Avete distrutto un partito dalla storia gloriosa, riducendolo a percentuali da albumina. Avete fatto della parola “socialista”, che vuol dire coniugare l’uguaglianza sociale con la libertà, in sinonimo di “ladro”. E ora siete lì a illanguidirvi di nostalgia per “i bei tempi andati”. Per voi. Noi, nonostante tutto quello che è successo dopo sia anche peggio, non vi rimpiangiamo.
Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano

Commenti

Post popolari in questo blog

SPUTAVA NEI PIATTI DEI DEPUTATI. LICENZIATA CAMERIERA DELLA BUVETTE

In Italia spero non vengano licenziati e spero esistano tanti camerieri come lei! Iulia Borshenko, una delle cameriere che lavora nella buvette del Parlamento ucraino, è stata licenziata in tronco poiché era solita sputare nei piatti dei deputati. La notizia è stata diffusa da RSI.ch. La donna, che è stata individuata dopo una breve indagine ed una serie di reclami, ha giustificato così il suo gesto: “È stata la mia vendetta perché hanno portato il Paese alla rovina”. “Pensate che noi abbiamo un buon salario alla Supreme Rada cafeteria. Per nulla, solo 3200 grivnie (circa 390 dollari) al mese, che non sono nulla se vivete nella capitale ucraina. Ho lavorato lì per quattro anni solo perchè questo mi consentiva di vendicarmi contro i parlamentari per ciò che fanno al Paese e alla gente. Se qualcuno pensa che io mi penta di quello che ho fatto, si sbaglia: io seguo la mia posizione politica”.

Dieci volte peggio dei nazisti di Piergiorgio Oddifreddi

(Quest'articolo e' apparso per poco tempo sul blog autori di Repubblica online). Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasell a compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona. Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero d...

La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma eredit...