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Classifica corruzione: Italia dietro anche al Ruanda


L'Italia scende ancora nella classifica di Transparency International (Ti) sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione, che quest'anno la vede al 67/mo posto a livello mondiale con 3,9 punti, dopo il Ruanda (66/mo posto, 4 punti) e solo un gradino sopra la Georgia (68/mo posto, 3,8 punti).

Rispetto al 2009, quando era al 63/mo posto con 4,3 punti, l'Italia perde così quattro posizioni. In testa alla graduatoria, presentata oggi a Berlino, ci sono - a pari merito - Danimarca, Nuova Zelanda e Singapore, tutte con 9,3 punti, seguite da Finlandia e Svezia (9,2 punti ciascuna) e dal Canada (8,9 punti).

L'indice di Ti misura la 'percezione della corruzione' che manager, imprenditori, uomini d'affari e analisti politici si fanno di un determinato Paese soprattutto sulla base di notizie dei media. La Somalia, con 1,1 punti, è in coda alla classifica di 178 paesi esaminati, preceduta da Afghanistan e Myammar (1,4 punti). Il punteggio dell'Italia "non sorprende più di tanto - ha commentato in un comunicato la sezione italiana di Transparency International -, in considerazione di dodici mesi passati caratterizzati dal riemergere di fatti corruttivi, o sospettati tali, a vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e che ha visto coinvolti sia funzionari che esponenti politici di ogni schieramento".

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