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Cinema? Ma non l'avevamo tagliato?

Cosè la censura? Forse questo è un concetto che a qualcuno sfugge, tanto da utilizzare tale parola a buffo. La cosa ancor più strana è che se non erro (e non credo di farlo!) , fino a qualche tempo fa un'azione di governo capitanata dai migliori boia, stava cercando di eliminare la cultura, tagliando i fondi a teatro e cinema. Se poi ci aggiungiamo un Gasparri , deputato PDL, che critica, facendosi forte di motivazioni ideologiche, l'esclusione di un film alla Mostra del Cinema di Venezia, inizia davvero ad esserci qualcosa che non quadra. E pensare che in un paese normale, sarebbe una cosa strana, alquanto singolare, tagliar fondi alla cultura, sulla base di cosa poi non si sa, e qualche mese dopo muovere accuse di censura verso chi in quel campo ci lavora. E' come se un boia mozzasse un braccio al "suo" condannato e poi va a lamentarsi che l'accetta era calibrata male e non solo gli ha fatto manca la testa, ma anche provocato un'infezione nel braccio ormai assente del malcapitato. Ragionamenti assurdi, metafore altrettanto fuori luogo forse, ma me lo concedo, tanto stiamo solo facendo le prove per uno dei più grossi spettacoli tragi-comici di massa.

Di seguito un articolo da repubblica, dove viene meglio spiegato l'episodio che ha suscitato la critica dell'onorevole Gasparri.

Venezia 67, fuori Avati, dentro Celestini

Dal film 'La pecora nera'
Dal film 'La pecora nera'
A sorpresa, 'La pecora nera', esordio alla regia di Ascanio Celestini, è in concorso alla 67ma Mostra del Cinema di Venezia.
Una decisione questa che è costata il posto al film di Pupi Avati 'Una sconfinata giovinezza'.

"Sono profondamente deluso per la mia esclusione dal Festival di Venezia. Ormai ci davano per sicuri tra i quattro film del concorso ma poi abbiamo ricevuto una telefonata inquietante da parte di Rai Cinema, nostro coproduttore, che ci comunicava che il nostro film era stato escluso a favore de La pecora nera di Ascanio Celestini" - racconta Pupi Avati amareggiato e sorpreso - "Marco Muller e Enrico Magrelli ci hanno fatto capire che gli era piaciuto molto. Senza fraintendimenti: ho esperienza per capire se un mio film piace o no".

"Abbiamo proposto il fuori concorso per Una sconfinata giovinezza" - replica il direttore della Mostra Muller - "Abbiamo finito di vedere tutti i film italiani giovedì: altri titoli importanti sono stati visionati dopo Avati. Il risultato della discussione con gli esperti è stato di invitarlo fuori concorso"

Sulla faccenda è intervenuto perfino Maurizio Gasparri. Il presidente dei senatori del PdL ha espresso la propria solidarietà a Pupi Avati "vittima di un' incredibile decisione degli organizzatori della Mostra del Cinema di Venezia".
Gasparri si è detto "sorpreso e amareggiato" per l'esclusione di Avati "uno dei più apprezzati registi sulla scena nazionale e internazionale". "Non vorremmo - è l'ipotesi di Gasparri - che ci fossero delle ragioni ideologico- culturali dietro questa decisione. A vedere coloro che sono stati privilegiati, qualche sospetto potrebbe anche venire.
Questo episodio, insieme a molti altri, dimostra che quelli che si lamentano delle censure sono coloro che le praticano in tante occasioni senza, in realtà, subirle mai".
"La Mostra del Cinema - ha aggiunto l'esponente del Pdl - perde qualcosa non avendo in concorso il film di Pupi Avati, mentre il regista guadagna ulteriore stima e considerazione da parte di tanti che ne apprezzano l'opera cinematografica a cui, da decenni, si dedica con la capacità di un grande maestro della nostra cultura".

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