“Invito tutti gli italiani a non andare a votare alle prossime elezioni regionali”. Mi piacerebbe gridare a tutti gli italiani con diritto di voto questa frase. Eppure dopo i fatti di questi giorni, forse è meglio “turarsi il naso” è votare qualcuno. In Campania, dove voto, la situazione è davvero paradossale. Da una parte il molisano Stefano Caldoro e dall’altra il salernitano Vincenzo De Luca, infine come ciliegina sulla torta Paolo Ferrero dalla Provincia di Torino. Oddio! Il centro sinistra in Campania dopo la debacle con Antonio Bassolino non ha saputo schierare un candidato pulito, uno che potesse dare una svolta anche etica. Vergogna. Di De Luca già si è parlato tanto e ultimamente l’ex sindaco di Salerno ha fatto parlare di se minacciando il giornalista Marco Travaglio. Caldoro invece ha un bel taglio di capelli ed è un socialista di destra e oggi appariva sorridente a pagina tre del Corriere delle Sera attorniato da belle donne, più Alessandra Mussolini, che saranno tutte candidate al consiglio Regionale. Su Ferrero preferisco non esprimermi. Questa situazione mi spingerebbe a non andare a votare a restarmene tranquillamente a casa a guardare le partite e poi a rivedere i goal a 90 minuto. Ma all’improvviso ecco spuntare l’outsider Roberto Fico del Movimento Cinque Stelle. Il Movimento a 5 stelle, raccoglie le esperienze di cittadinanza attiva che si sono sviluppate in questi anni grazie ai Meetup. In Campania tanti cittadini hanno scelto di non far cadere nel vuoto questo appello, decidendo di partecipare attivamente alla nascita e alla costruzione del Movimento. Fico nel sito del movimento spiega, “Sentiamo di essere in un momento di emergenza democratica e l'unica possibilità di uscirne è che i cittadini si riapproprino della politica e quindi dello Stato”. Quindi in Campania, in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte i cittadini potranno votare il Movimento cinque stelle piuttosto che il Pdl o Pd. Io non volevo andare a votare, ma combatterò per non regalare un’altra volta a dei ladri la mia Regione. E voi amici del nord, che pensate di fare?
EXTRA
Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti
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