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Gigi D'Alessio canta, AnnoZero tace.


Questa sera AnnoZero non è andato in onda al suo posto, su RAI2, veniva trasmesso per l'ennesima volta "La carica dei 101" remake del cartoon Disney: "un impegno a non far disabituare il pubblico alle performance di Santoro" commenta Alessio Butti capogruppo PDL in vigilanza RAI, direi non solo il danno ma anche la beffa. Rai1 invece allietava le nostre case con la musica di Gigi D'Alessio, una vera e propria serata in stile storytellers dal titolo emblematico "Gigi, questo sono io."Infine l'ultimo baluardo della televisione pubblica RAI3 proponeva dei discreti telefilm dal titolo "Medium" e "La 25a ora". Non azzardo nemmeno a citare il palinsesto dei canali di Mediaset in quanto è un'azienda privata e il suo propretario può trasmettere quello che più ritiene opportuno a condizione che un giorno non diventi presidente del consiglio, solo in quel caso allora ci sarebbe da ridire.
Quindi AnnoZero non è andato in onda, sembrava uno scherzo qualche settimana fa invece abbiamo appurato che questi non scherzano anzi oscurano, censurano, soffocano quel poco di ossigeno informativo che la TV italiana (quella dei contribuenti) sa produrre anche con un alto grado di professionalità. Non ci resta che piangere forse avrebbe detto ironicamente Massimo Troisi di fronte a questa ennesima prevaricazione da parte di chi non ha nessun interesse a far accendere i riflettori su tematiche politico-sociali che questo paese nasconde dietro i tasti di un telecomando sempre più inutile, sempre più impotente. Un mese di silenzio, quindi niente Ballarò, niente AnnoZero, ne L'ultima parola di Paragone e nemmeno dulcis in fundo Porta a Porta del buono e mansueto Bruno Vespa, niente di niente nessuno si azzardi a parlare di disoccupazione, L'Aquila, Bertolaso e soci, rifiuti...forse nemmeno Minzolin.
Stop alle telefonate e al televoto, siamo in campagna elettorale ora quello che conta è intascare i voti degli "aspiranti elettori", piazzare nelle istituzioni pubbliche seducenti amiche e campagni di merende, che poi dopo al resto ci pensa Lui.

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