Passa ai contenuti principali

Città di Partenope - comunità di virtuosi

Comunità di persone reali, Città di Partenope è un luogo virtuale con le radici ben piantate nella realtà quotidiana. Vi aderiscono intellettuali, professionisti, giornalisti, studenti, mossi tutti dal comune desiderio di rinnovare la loro città: Napoli.

Città di Partenope
Città di Partenope non è riconducibile semplicemente ad una nuova forma di social network: qui non ci si scambiano le foto, non si
condividono stati d'animo ma, attraverso gli strumenti tipici del web quali ad esempio i blog, si promuovono iniziative, si raccolgono firme per petizioni e, più in generale, si dà la possibilità alle idee di circolare, il tutto finalizzato sempre a far emergere la parte migliore, e meno pubblicizzata, della Napoli odierna. Citando il sito: "Che cos’è in definitiva Città di Partenope? E’ la voglia di distinguersi [...] e di riprendersi in mano il proprio destino, di gridare forte contro chi ha rovinato Napoli - se quelli sono napoletani, allora noi siamo partenopei. E’ il nome perfetto di un’idea, perché dà il senso di un'identità diversa, perché fa sentire l’orgoglio di provenire da una storia antica. Città di Partenope è un’identità. E’ un vestito messo addosso a un sentimento. Esiste già nel cuore di migliaia e migliaia di persone. Per questo coinvolge, contagia, calamìta, avvince."

Chiunque può partecipare alla vita della città, dal privato cittadino all'impresa (c'è infatti la possibilità di aprire uno spazio anche per la propria attività commerciale) unico obbligo richiesto è quello di sottoscrivere un "codice etico" che non si configura solo come un insieme di norme civiche e civili ("non passare con il rosso" o "non buttare le carte a terra, nè in mare"), ma come un mini prontuario della vita di tutti i giorni, sottolineando come chi voglia essere a tutti gli effetti cittadino di Partenope (con tanto di carta d'identità reale), debba anche esportare uno stile di vita, un modus vivendi diverso, del quale siano fondamento assiomi come "non deludere chi ti dà fiducia" o "Non giustifico nessuna forma di violenza".


Oltre agli obiettivi dichiarati, come quelli di combattere il malcostume, di farsi buona pubblicità (necessaria per ogni progetto in fase di decollo e senza accesso privilegiato al mainstream dell'informazione) e di diventare sempre più numerosi (senza dimenticare la necessità di denunciare ogni forma di non rispetto per la città), spicca l'intento di creare il "primo circuito commerciale etico in Campania", una rete di esercizi commerciali che si riconoscono nelle norme del "codice etico": tale adesione non solo deve portare ad un rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro, o agli adempimenti fiscali di legge, ma passa e si consolida anche nel porre al centro dell'interesse aziendale il rapporto con il cliente, la cortesia verso i turisti e l'abbattimento delle barriere architettoniche per i diversamente abili.

Dopo più di un anno dalla sua fondazione, oggi Città Partenope conta quasi 3000 cittadini, ed il trend di crescita non accenna ad arrestarsi; è sbarcata in Giappone ed ha partecipato al Columbus Day in America; per aumentare la sua forza ha bisogno di sempre più cittadini... perchè non partecipare?

Per ulteriori informazioni:
http://comunedipartenope.it/

Commenti

Post popolari in questo blog

[VIDEO] Dedicato all'isterico e bisbetico vicequestore Emanuele Ricifari: Chi è costui?

Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti

"La polizia ha coperto il raid fascista del figlio di Alemanno"

Due agenti della questura di Roma sotto accusa per una vicenda che - lo racconta Il Fatto Quotidiano - ha coinvolto Manfredi Alemanno, il figlio del sindaco di Roma Gianni. I due poliziotti sono Roberto Macellaro, autista personale nel tempo libero del sindaco e della moglie, e Pietro Ronca, ispettore capo prima del commissariato Flaminio, poi trasferito a Primavalle. Sono indagati per falso in atto pubblico, favoreggiamento e omessa denuncia e l'inchiesta che li riguarda risale al 2 giugno 2009. In quella data l'allora quattordicenne Manfredi Alemanno partecipò insieme ad altri coetanei a una festa nella piscina di un condominio della Camilluccia, quartiere della Roma bene. In quell'occasione vennero fuori cori fascisti e saluti romani. Delle esternazioni di estrema destra non gradite però a tutti coloro che partecipavano alla festa tanto che chi aveva organizzato la giornata decise di invitare il gruppetto di amici a lasciare la piscina. Ed è a quel

Attrice porno a capo dell'ufficio stampa dell'INGV: "sono stata raccomandata da un politico"

Dopo la nomina di un professore di ginnastica a direttore generale , ora si scopre che il capo ufficio stampa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Sonia Topazio, è un ex attrice erotica 'raccomandata' da un politico, come ha raccontato lei stessa ad alcuni giornali , diventata famosa per il cortometraggio "Benedetta Trasgressione", all'interno film erotico Corti circuiti erotici Vol. 2 di Tinto Brass (la foto è tratta dal film). Alla faccia dei 400 precari dell' INGV che attendono da anni un contratto, lei ammette candidamente di essere raccomandata, tanto in Italia nessuno si scandalizza più e tutti rispondono che "è normale" e "così fan tutti" (ma silenzio o rassegnazione è sinonimo di complicità) a differenza della Germania dove una tale dichiarazione rappresenterebbe un'autodenuncia da galera. Pretende di sapere chi ha divulgato la notizia: “ Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata