Intervista al maestro durante la manifestazione: anche lui ha un "nodo in gola" che l'obbliga a dover partecipare alla vita sociale e civile di questo paese, in contrasto con una classe politica che costringe l'Italia "al gossip" invece di progettare il futuro. Moni Ovadia commenta poi la lettera di Celli (direttore generale dell'università LUISS) e dice "lasciate stare destra e sinista. Non è più questo che è in gioco: c'è una linea di demarcazione, da una parte c'è uno schifo, dall'altra c'è la dignità. Credo che tutti noi vogliamo stare dalla parte della dignità".
Ecco chi è il vicequestore di Brescia Emanuele Ricifari, colui che sabato ha guidato le cariche contro il corteo di migranti e antirazzisti a Brescia. Il responsabile di piazza che fin dal concentramento in Piazza Rovetta ha ripetutamentee provocato i manifestanti con minacce, anche personali, di arresto e con beceri insulti. Per capire qual'è la sua posizione politica e la sua concezione reazionaria e fascista della polizia, forniamo una documentazione tratta dal sito laboratoriopoliziademocratica.it che descrive quanto accadde nel 2003 quando l'attuale vicequestore era di stanza a Piacenza presso la locale scuola di polizia. Ricifari allora era anche delegato del Siulp, sindacato di polizia, e fu unodei due membri della commissione che ritennero di sanziona un allievo con la "deplorazione" (per poi espellerlo), invece che con una snazione pecuniaria, perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e a Genova 2001 "non tutti i manifestanti
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