Passa ai contenuti principali

La Controfinanziaria del Manifesto


Domani il quotidiano comunista Il manifesto sarà in tutte le edicole italiane al prezzo di 50 euro. Nella sua storia il manifesto è stato spesso venduto ad un prezzo maggiorato per sopperire alle crisi economiche che lo hanno coinvolto. IL 5 agosto del 2008 la Camera dei Deputati con 312 voti a favore e 239 contro ha votato la fiducia posta dal Governo sull’approvazione del decreto-legge 25 giugno 2008 che prevede un consistente taglio dei contributi diretti all’editoria (357 milioni di euro in 3 anni). Contestualmente abolisce il “diritto soggettivo” delle testate che beneficiano dei fondi (anzitutto giornali di partito, testate edite da cooperative e media no profit) a ricevere i contributi previsti. I fondi verranno elargiti in base alla disponibilità di risorse complessive, e suddivisi tra tutti i beneficiari. A causa di questi tagli molte testate, tra cui Il Manifesto, Liberazione, Avvenire e i fogli diocesani, l’anno scorso denunciarono il rischio di una chiusura o di un forte ridimensionamento. Dopo un anno, tutti questi giornali sono ancora in edicola e protagonisti della vita critica e pubblica del paese, come accaduto con l’Avvenire e il suo ex direttore Dino Boffo, costretto a dimettersi per aver “osato” criticare il premier Berlusconi durante la scorsa estate. Per sopperire alla perdita economica c’è chi si inventa di tutto. Il manifesto da più di un anno, segue una politica simile ad una controfinanziaria. L’ultima prova si avrà domani 17 dicembre, quando il quotidiano fondato tra gli altri da Valentino Parlato e Rossana Rossanda sarà in edicola ad un “straordinario” prezzo speciale di 50 euro. Verrà quindi replicata la scommessa fatta, con successo, lo scorso anno proponendo per un giorno il “quotidiano più costoso del mondo”. All’interno si troveranno degli articoli speciali scritti da Saramago, Fo, Galeano, Benni e illustrato da Disegni, Vauro e molte altre illustri «matite». In questo modo, il manifesto spera di riuscire a sopperire alle perdite economiche subite con la limitazione dei fondi. Su questo aspetto si potrebbe aprire un grande dibattito, infatti i fondi pubblici alla stampa, dovrebbero garantire il pluralismo dell’informazione anche se a volte non avviene propriamente così. Sono molti i quotidiani in Italia che ricevono finanziamenti pubblici, la maggior parte dei quali sono giornali di Partito, come il Campanile dell’Udeur di Clemente Mastella oppure anche i più noti Corriere della Sera e Il Sole 24ore. Caso a parte e forse unica eccezione Il Fatto Quotidiano, diretto da Antonio Padellaro che si autofinanzia non ricevendo alcun aiuto di Stato.




www.ilmanifesto.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Un serpente nel bunker di Rebibbia

Il 12 febbraio è iniziato presso l’aula bunker del carcere di Rebibbia il processo contro alcuni militari latinoamericani che durante gli anni ‘70 hanno partecipato all’ Operazione Condor . La maggior parte degli imputati sono già stati processati e condannati in altri paesi, quindi l’udienza è più un risarcimento che una vera ricerca della verità. Operazione Condor La somiglianza tra le dittature militari che hanno dominato il Sud America durante gli anni '60 e '70 è atroce. Guidati dal sanguinoso filo conduttore dell'Operazione Condor e grazie alle tecniche d’oppressione più spietate, sono state capaci di annullare qualsiasi dissenso politico o ideologico.   Dare una stima delle persone che sono state giustiziate o torturate sarebbe tanto inesatto quanto terrificante. È difficile camminare dentro il carcere di Rebibbia e non pensare di essere dentro un fumetto di Zerocalcare. Ma questa mattina, mentre passeggio per questa felice isola...

Milano, i veleni di Santa Giulia “Bomba biologica”. Sequestrata l’area

Cadmio, cromo esavalente, cloroformio, arsenico. Sono queste le sostanze tossiche presenti nel terreno del quartiere di Milano Santa Giulia e a poco poco penetrate sino alla falda da dove viene pompata l’acqua destinata a finire dei rubinetti dei cittadini. I milanesi, che ora si trovano di fronte a una vera e propria “bomba biologica” (così la definiscono i magistrati nell’ordinanza) scoprono così a spese della loro salute il prezzo del malaffare. Teoricamente, infatti, la zona, di proprietà dell’immobiliarista Luigi Zunino , era stata ripulita da Giuseppe Grossi , il re delle bonifiche, finito in carcere lo scorso ottobre per truffa e riciclaggio. Milioni e milioni di euro di fondi neri che Grossi, amico di Paolo e Silvio Berlusconi e legato a tutti i più importanti esponenti della politica lombarda, accantonava all’estero. Adesso l’indagine su Grossi, che ha già portato a patteggiare una pena per riciclaggio anche Rosanna Gariboldi , la moglie del potente parlamentare pavese Gian...

Emilio Colombo e la storia della cocaina

 Il senatore a vita, morto all'età di 93 anni, è ricordato per l'ammissione sull'uso di droga, per "motivi terapeutici". Fu anche oggetto di pettegolezzi per la sua presunta omosessualità. La morte di Emilio Colombo , il 93enne senatore a vita e storico esponente della Democrazia Cristiana , verrà ricordata come la la scomparsa dell’ultimo dei padri costituenti ancora in vita. Eppure i media hanno ricordato come sulla carriera di uno dei politici più rilevanti del nostro Paese resti la macchia dell’ uso di cocaina , ammessa dallo stesso Colombo nel 2003 per “motivi terapeutici”. C’è poi una curiosità: secondo alcune indiscrezioni, Colombo fu indicato come il premier omosessuale della nostra storia repubblicana. Voci che si erano rincorse negli anni e che furono riprese tre anni fa, dopo un’intervista di Nichi Vendola alle Iene. Di fronte alle domande di Enrico Lucci, il presidente della Regione Puglia spiegò come un “premier gay ci fosse già stato in Italia...