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La Gelmini insulta i precari

Stamattina anche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana L'Avvenire ha criticato il ministro Gelmini, colei che ha messo la faccia alla nuova riforma dell'istruzione. "Nell'anno scolastico che sta per cominciare non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle. Il che vale per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola".

Una conferenza stampa per rispondere ai precari. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha scelto questa modalità per “dialogare” a chi ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio. E qui, come in diverse parti d’Italia, ci sono anche precari che stanno facendo lo sciopero della fame. Ha cercato di giocare d’attacco, dunque, il ministro, spiegando: “Noi capiamo la sofferenza di molti docenti che hanno studiato per avere un posto che poi non hanno. Ma ereditiamo una situazione dai governi precedenti, sono il frutto di politiche dissolute. Oggi contiamo che siano 229 mila i precari che hanno prestato servizio almeno per un anno, e non possiamo pensare di aggiungerli ai 700 mila insegnanti attualmente impiegati. Il nostro impegno morale è quello di non creare nuovi precari”.



Commenti

  1. molto interessante il tuo articolo
    ma ti sembra giusto che in italia non ci siano finanziamenti per l'istruzione?
    è possibile che sia così squallida la situazione nel nostro paese?

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  2. grazie Roberto. I finanziamenti ci sono: ma sono congegnati male. Si spende troppo in spesa corrente ( vd. sopratutto alla voce stipendi) e pochissimo in spesa in conto capitale ( leggi investimenti in edifici scolastici, laboratori ecc).
    Ci vorrebbe una rivoluzione copernicana sul modo di organizzare e inetendere la formazione in Italia. Ma non c'è la volontà per farlo.

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