Il problema del traffico di droga in Messico lascia ogni anno migliaia di morti anonimi, ma a volte le vittime che riescono a sopravvivere non si arrendono e ci mostrano che c`è una parte della popolazione che vuole cambiare il sistema di corruzione e combattere contro la paura dei capi del “narco-traffico”.
Il 15 ottobre del 2009, María Santos Gorrostieta, sindaco del piccolo paese di Tiquicheo, nella regione messicana di Michoacan, fu attaccata da diversi uomini armati da fucili d`assalto e bombe a mano. Un
procedimento abituale contro quelli politici che si oppongono al traffico di droga. Non riuscirono ad ucciderla, ma suo marito, José Sánchez Chávez, è morto dopo la brutale aggressione. Quando le ferite guarirono, senza pubblicità mediatica ne grandi parole Maria tornò al suo lavoro di sindaco. Soltanto tre mesi dopo fu di nuovo attaccata, questa vo
lta dopo un dibattito politico nella regione di Guerrero. La macchina che guidava suo fratello ha ricevuto 30 colpi di pistola, tre colpirono il corpo di Maria Santos, sul torace, sulla gamba e sull 'addome.
È stata sul punto di morire ma, un` altra volta, María Santos Gorrostieta, riuscì a guarire e tornò sul lavoro. Ora, un anno dopo la seconda aggressione, sentendosi dimenticata dal governo del PRI (Partito Rivoluzionario Istituzionale) ci mostra il suo corpo come segno di protesta attraverso immagini che presentano un corpo schiacciato ma una dignità intatta. “Non posso mollare avendo tre figli ai quali devo insegnare con l`esempio, che non si può mollare” dice María sapendo che questa lotta contro il traffico di droga è una battaglia che dovranno contiunuare a combattere le future generazioni messicane.
Non sappiamo fino a quando riuscirà a lavorare, ma di certo il suo esempio rimarrà nella memoria della politica e sociale del Messico.
Juan Cañadas
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